Ambiente | Trasporto pubblico

Sasa, predica elettrico ma compra diesel

Annunci di bus ibridi e elettrici ma si continua "as usual": avanti a gasolio e tanti saluti al Piano Clima. Quali bus per la Bolzano-Merano? La politica cosa (non) dice?
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Michele De Luca

Al di là delle pompose dichiarazioni per la mobilità elettrica, della trovata dei bus ibridi-diesel e del fantasmagorico piano da 100 milioni di Euro di gusto, almeno per ora, squisitamente elettoralistico e di cui non s’è più visto nulla, cosa si sta muovendo in concreto per Sasa?

A livello di gare non s’è visto finora un bel nulla. A vedere su strada nulla ad eccezione dei due nuovi pullmini sulla linea 12 a Bolzano, per la cronaca il n. 445 e il 446 (nella foto), e con quale trazione? Ovviamente diesel, anche se il mercato offre pullmini anche a metano o elettrici. Non si può che pensare che si sia, per l’ennesima volta, scelta la trazione più economica. Il tutto, come al solito, infischiandosene di quanto previsto dal Piano Clima per il trasporto pubblico locale urbano per il 2025. Nulla di nuovo, per carità, l’ho scritto talmente tante volte… c’è da chiedersi quale sia la valenza del Piano Clima, però.

Dopo l’acquisto del 42 bus nel 2012/13 e i bus usati dalla Svizzera, che avevo sgamato tempo fa e che, forse per imbarazzo, non sono mai stati mai presentati ufficialmente, né sono mai stati citati dai vertici di Sasa nelle audizioni nei consigli comunali dei Comuni azionisti, sono tutti mezzi a gasolio.

D’altronde la politica comunale è quella che risulta sempre assente, salvo qualche eccezione ma che poi è rimasta sempre senza risposte concrete, e non si capisce perché ci si accontenta sempre e comunque di quanto riferiscono i vertici aziendali che non hanno mai spiegato come mai, dagli acquisti annuali, si sia passati al blocco totale dal 2008 al 2012/13, con gli acquisti “disperati” all-diesel per spendere il meno possibile da parte della Provincia, e di nuovo ad un blocco totale fino ai giorni nostri. Il fulgido presidente di Sasa non ha nessun “mea culpa” da recitare? Cosa ha detto ai suoi azionisti? Nulla?

Sabato 14 luglio si è letto sulla stampa locale che i collegamenti fra Merano e Bolzano saranno raddoppiati. Ma, di grazia, con quali bus? Non avendo visto nulla riguardo le gare per i nuovi bus, né nella sezione TED della Guce, né sul portale provinciale degli appalti, si può ipotizzare che si stanno forse per comprare di nuovo bus usati, citati sopra, come avvenuto l’anno scorso? Perché, come spiega chiaramente questo articolo, i bus non si comprano da un mese all'altro e gli impianti di produzione paiono essere attualmente saturi.

Intanto fra un po’ ci veranno propinati i nuovi bus elettrici della linea “sponsorizzata" e poi, con comodo fra qualche anno, una dozzina di bus a idrogeno, trazione che sta sempre più ai margini dello sviluppo automotive per la concorrenza spietata dei veicoli a batteria ma che devono essere comprati evidentemente per dare un senso al progetto idrogeno di Bolzano Sud che sembra un totem (politico?) intoccabile (ne scrivevo ancora nel 2013, poi qualche riflessione nel 2017 finora mai smentita). Che importa poi se per ogni km si spendono cinque, sei volte di più rispetto ad un bus a trazione convenzionale? Tema mai discusso, peraltro, in nessuna sede.