Ambiente | Bressanone

Cucciolo di sciacallo "solitario"

A Elvas è stato fotografato un giovanissimo esemplare del predatore. I tecnici: "O si è perso o è successo qualcosa al branco. Difficile che riesca a sopravvivere".
Sciacallo dorato cucciolo Elvas
Foto: @salto.bz

Il lupo è un problema che va eliminato alla radice, ma almeno fino a fine Ottocento faceva parte della fauna alpina. La protezione dello sciacallo dorato, invece, anche se di un livello inferiore, è proprio incomprensibile. Questo, in sintesi, diceva a salto.bz nel giugno del 2021 l’eurodeputato Svp Herbert Dorfmann quando si era in piena crisi-lupo e le pagine del Dolomiten grondavano sangue due o tre volte a settimana. Per il "grande predatore" il clima non è per nulla cambiato (si portano in scena pièce teatrali sostenute dal Bauernbund) ma lo sciacallo dorato non se lo fila nessuno. Ce ne sono diversi branchi, ma essendo un animale mediaticamente poco attraente se ne può fare più o meno quello che si vuole (non che il lupo, con il clima creato dal tandem Athesia-contadini, pur avendo il massimo grado di protezione, se la passi meglio). Giovedì e venerdì (13-14 luglio) nei dintorni di Bressanone, a Elvas, è stato fotografato un cucciolo di sciacallo disorientato e troppo "confidente".. 

 

“L’esemplare – spiega Davide Righetti dell’Ufficio caccia e pesca – ha circa 3 mesi.  O si è allontanato troppo dal branco oppure è successo qualcosa al branco. E se non riuscirà o non potrà ricongiungersi con i genitori per lui sarà difficile sopravvivere. Di solito la dispersione non avviene prima dei 9-10 mesi. Quanti esemplari ci sono? Abbiamo osservato e documentato alcune riproduzioni negli ultimi anni. Ci sono gruppi famigliari tra Bressanone e la val di Funes, Vipiteno, in val Pusteria, in val Venosta, in val d’Ultimo e in Bassa atesina. Si contano tra i cinque e gli otto branchi. Pur essendo più piccoli dei lupi abbiamo alcuni casi accertati di predazioni di pecore. Si tratta di un animale poco più grande della volpe alla quale siamo tutti abituati”.

“I branchi  - spiega il direttore dell’Ufficio caccia e pesca, Luigi Spagnolli, non permangono a lungo nelle stesse zone. Non facendo un monitoraggio sistematico con analisi genetiche, non siamo in grado di capire esattamente quanti sono e perché si spostano. Sicuramente c'è un certo tasso di mortalità giovanile. Lo sciacalletto di cui girano le foto difficilmente potrà sopravvivere in natura, e se venisse catturato e nutrito diventerebbe domestico per cui, se poi rilasciato, probabilmente non resisterebbe comunque. In ogni caso, essendo selvatico, è in certa misura pericoloso e lo diventa ancora di più se, vivendo un periodo con l'uomo, perde la timidezza nei suoi confronti. Speriamo che il piccolo ritrovi il branco; ma se si è allontanato è difficile. Forse ha preso la decisione errata di avventurarsi oltre il rendez vous del branco, ma se non ritrova la protezione degli adulti è dura per lui”.

Per gli occhi non esperti gli sciacalli dorati sono spesso confondibili con lupi e volpi, con i quali condividono abitudini analoghe, notturne e solitarie. Lo scorso anno un esemplare di sciacallo dorato ferito ad una gamba rimase incastrato nella ringhiera di un balcone a Pineta di Laives. Recuperato dai pompieri, fu gettato in un dirupo da un guardiacaccia che lo aveva scambiato per una volpe. Così rispose a gennaio di quest’anno l’assessore Arnold Schuler al consigliere di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, che aveva presentato un’interrogazione (ma le volpi ferite vengono abitualmente gettate nei dirupi, viene da chiedersi, ndr)

In Italia si contano circa 40-50 nuclei di sciacalli dorati, concentrati nelle province del Friuli e del Veneto e del Trentino Alto Adige. Lo sciacallo viene dall'Europa Sud-orientale, dal Medio Oriente e dall'Asia minore. Negli ultimi decenni è avanzato risalendo per l'Europa, tra la Grecia e i Balcani. La prima fase di espansione è avvenuta negli anni ottanta, con primi avvistamenti in Friuli. Gli sciacalli formano delle coppie stabili, che restano insieme finché uno dei due non muore. Le cucciolate arrivano in primavera, i piccoli restano con la coppia per un anno e poi vi è la dispersione dei giovani maschi, i primi ad abbandonare il nucleo familiare compiendo grandi spostamenti, anche due-trecento km. Lo sciacallo si porta vicino a centri abitati, a zone antropizzate e a zone umide, ha spesso bisogno di acqua e perciò viene spesso investito. Inoltre è un carnivoro molto opportunista, mangia di tutto, ed è molto abile a sfruttare le risorse che lasciamo: i resti della macellazione, le crocchette dei gatti, frutta nei cortili… oltre a insetti e carcasse.

 

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luigi spagnolli Sab, 07/16/2022 - 16:44

In risposta alla ndr: nessun animale ferito può essere gettato in un dirupo, perché ciò costituirebbe in tutta evidenza un episodio di maltrattamento di animale punibile penalmente. Gli addetti alla vigilanza venatoria, cercano invece, per quanto possibile, di lasciare in natura i cadaveri degli animali selvatici morti affinché altri animali selvatici se ne possano nutrire, favorendo in tal modo i meccanismi della catena alimentare in quello specifico ecosistema. Ovviamente ciò può aver luogo solamente in zone impervie inaccessibili all'uomo, per ragioni di igiene e sanità pubblica. Nel caso dello sciacallo di Pineta, che si era ferito in modo non recuperabile incastrandosi in una recinzione - probabilmente dopo essere stato investito da un'auto, essendo stato visto claudicante e restio a darsi alla fuga da alcuni testimoni -, l'agente venatorio intervenuto, persona formata che ha superato un esame impegnativo per svolgere quell'attività, ha agito correttamente: avendo valutato irrimediabile la ferita, rispetto alla possibilità di sopravvivere in natura - ricordo che lo sciacallo dorato è una specie tutelata ma non in pericolo di estinzione - lo ha soppresso per non farlo inutilmente soffrire, dopo averlo allontanato dalle persone presenti (nel rispetto delle sensibilità proprie della popolazione urbana, che non è più abituata a rapportarsi con la morte in natura, come invece sono coloro che vivono e lavorano nell'ambiente naturale), e ne ha poi rilasciato il cadavere in una zona impervia. Che, semplificando, può definirsi dirupo: non è però corretto utilizzare tale espressione per mettere con sottintesa ironia in discussione un comportamento che è stato legittimo ed eticamente ineccepibile.

Sab, 07/16/2022 - 16:44 Collegamento permanente
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Fabio Gobbato Sab, 07/16/2022 - 22:41

In risposta a di luigi spagnolli

Dottor Spagnolli, grazie per la puntuale spiegazione. Mi permetto di copiare e incollare i due punti della risposta alla interrogazione di Urzì che hanno fatto nascere l'interrogativo nella ndr. Cito testualmente: "Da questo momento gli avvenimenti si basano su un’ipotesi di reato che il corpo forestale provinciale ha comunicato all’Autorità giudiziaria competente, il guardiacaccia volontario potrebbe aver sparato l’animale ferito, che non aveva più la possibilità di scappare, scambiandolo per una volpe. Gli ufficiali di polizia giudiziaria dell’ufficio caccia e pesca hanno informato la Procura della Repubblica presso il tribunale di Bolzano dell’ipotesi di reato". E poco sotto: "L’animale non poteva esser liberato a causa delle ferite, si ipotizza che dopo essere stato sparato potrebbe essere stato smaltito in un dirupo". Questa risposta ufficiale di gennaio 2022 contiene molte meno certezze della sua spiegazione e qualche interrogativo in più lo faceva porre.

Sab, 07/16/2022 - 22:41 Collegamento permanente
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luigi spagnolli Dom, 07/17/2022 - 10:18

In risposta a di Fabio Gobbato

Caro Fabio Gobbato, la segnalazione alla Procura della Repubblica è un atto dovuto. Se non l'avessimo fatto avremmo potuto essere accusati di omissione di atti d'ufficio. E dovendola fare, la si deve anche motivare. È il sistema giudiziario italiano: ma ciò che ho scritto sopra è nella relazione fatta dall'ufficio sull'episodio. Mi permetto di ricordare che in un procedimento giudiziario conta la sentenza, non i passaggi intermedi: che però, come in questo caso, sono usati dal media per fare notizia più di quanto non siano le sentenze stesse, che in genere arrivano molto più tardi, quando la notizia non è più attuale.

Dom, 07/17/2022 - 10:18 Collegamento permanente
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Fabio Gobbato Dom, 07/17/2022 - 17:53

In risposta a di luigi spagnolli

Caro Luigi Spagnolli, non abbiamo voluto far notizia, tanto che l'interrogazione è uscita sui media a gennaio e questa è la prima volta che ne parliamo. Ed abbiamo fatto riferimento all'unico documento ufficiale disponibile. Se mai ci sarà un processo (ne dubito) e lo verremo a sapere faremo il possibile per seguirlo. Forse però è stata la risposta stessa all'interrogazione ad andare un po' oltre. Ma ecco: taccio.

Dom, 07/17/2022 - 17:53 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Sab, 07/16/2022 - 17:21

Sono conento della puntualizzazione di Gigi, sperando che sia effettivamente così e che chi ha agito abbia un'etica, oltre che una preparazione. Lo dico da cittadino urbano, che non è MAI stato abituato a rapportarsi con la morte in natura, e sono strafelice di non esserlo. Se poi questa condizione risulti ipocrita, mangiando carne, ne sono cosapevole. Ma è per questo che sogno la comercializzazione della carne molecolare e l'estizione di chi è abituato a rapportarsi con la morte in natura. Sogno un mondo senza armi e senza guerre.

Sab, 07/16/2022 - 17:21 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Sab, 07/16/2022 - 19:42

P.s. ma per questi casi dove l'animale è spacciato non si potrebbe istituire un luogo in mezzo alla natura dove in pratica li si addomestica e in modo protetto si portartano le scolaresche , che così vedono e prendono consapevolezza degli animali che abitano il bosco? Essendo ignorante forse non si può, ma possibile che ogni volta bisogna che la crudeltà della natura prevalga?

Sab, 07/16/2022 - 19:42 Collegamento permanente
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Peter Gasser Sab, 07/16/2022 - 19:56

In risposta a di Massimo Mollica

Zitat: “ .. ma possibile che ogni volta bisogna che la *crudeltà della natura* prevalga?”
Mi permetto di addurre, che nella natura non esiste “crudeltà”, ansonsten müsste man die freie Wildbahn abschaffen; die Natur funktioniert nach ihren Regeln, und darin zerbeißt zum Beispiel ein Löwe eine junge Gazelle lebend vor deren Mutter: “crudele”? Per la natura “naturalmente” no.

Sab, 07/16/2022 - 19:56 Collegamento permanente
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Michele De Luca Lun, 07/18/2022 - 14:36

Ho letto con interesse l'articolo ma, pur andando un po' OT, mi sono imbattuto nella pagina FB di salto dove è stato pubblicato il link all'articolo e ho trovato questi esempi di trogloditismo digitale che dimostrano il grado di intelligenza medio che si trova su tale social media.
Copio e incollo qui sotto a imperitura memoria:

Ognuno si faccia un'idea di quale cloaca maxima sia FB a cui ovviamente il caldo di questi giorni deve aver contribuito in modo determinante.

Lun, 07/18/2022 - 14:36 Collegamento permanente