Re Carlo d'Inghilterra
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Società | IL CAPPUCCINO

Le penne di Re Carlo

In due occasioni (pubbliche) Carlo III d’Inghilterra ha avuto gesti di stizza verso le penne stilografiche che stava adoperando. Colpa dell’inchiostro o della Storia?

Ho il privilegio in parte non meritato di essere al lavoro da alcuni giorni su un saggio storico su Elisabetta II d’Inghilterra. I due autori principali sono illustri storici, uno italiano e l’altro inglese, ma per decenni cittadini del mondo e non solo per i numerosi atenei dove hanno insegnato, appunto, Storia. 
A me toccherà raccordare il loro lavoro (mi tremano i polsi) e dire la mia da cronista e da giornalista: i ruoli che spesso sono l’altra faccia della medaglia della Storia che è – semplifico molto – la Storiografia applicata.

Scriverò di penne, di penne stilografiche


Lo confido ai lettori di Salto perché li considero una delle mie comunità di riferimento e talvolta di affetto. E poi perché sono in grado di anticipare – spero non provocando troppi sbadigli – di che cosa scriverò nel primo dei capitoli di mia pertinenza. Scriverò di penne, di penne stilografiche.
Esistono - come sapranno coloro che stanno seguendo questi primissimi giorni di Carlo d’Inghilterra nelle vesti rigide e tremende di Re Carlo III – due occasioni (magari sono di più) nelle quali il nuovo re ha adoperato penne stilografiche per firmare i primissimi documenti e protocolli da nuovo sovrano. 
Nel primo caso, davanti a un tavolino troppo piccolo, ha chiesto di far sparire un vassoio con alcune penne che lo ostacolavo mentre firmava le carte. Nel secondo caso, questa volta non a Londra ma ad Edimburgo, la penna che aveva in mano lo ha macchiato di inchiostro. Stessa sorte pochi attimi dopo per la moglie Camilla, regina e firmataria anche lei.
La stizza di entrambi è una metafora? Il nervosismo del solo Carlo nel primo episodio è un segnale?

Carlo è davvero il nuovo re d’Inghilterra. Dopo una lunghissima, paziente ma sfibrante attesa


Possiamo tranquillamente dire di sì. Anche se i documenti da firmare erano rassicuranti protocolli sul fatto che, sì, Carlo è davvero il nuovo re d’Inghilterra. Dopo una lunghissima, paziente ma sfibrante attesa. 
Già, ma a che prezzo? Privilegiatissimo essere umano, paladino in qualche modo delle coltivazioni bio e degli abiti da tenere nell’armadio per decenni contro gli sprechi e le mode, Carlo III dovrà infatti affrontare alcuni problemini. 
Come il rapporto con il parlamento inglese, ben difeso comunque da una buona Costituzione. E i malumori (metafora molto diminutiva) di quelle terre europee ma soprattutto “d’Oltre Mare” che non vogliono più vivere sotto la Corona britannica.
Di fronte a queste prospettive (per non parlare dei suoi due figli capaci di litigare su tutto, soprattutto in pubblico), Carlo III è stato costretto quasi fin dal primo momento di regno (e comunque in lutto sincero per la perdita della propria madre) a firmare qualcosa.
Qualcosa probabilmente di importante, soprattutto storicamente. Ebbene, non era il caso che valletti e segretari collaudassero prima le penne stilografiche reali? Così, giusto per giustificare l’esistenza e lo stipendio di molti di loro. E l’acquisto di ettolitri d’inchiostro, speriamo con lo sconto reale.