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Asili nido, Bolzano prima in Italia

I servizi all’infanzia secondo Openpolis. Svetta il capoluogo, ma la provincia è a metà classifica. Trento fra le prime quattro. "Risorsa contro la povertà educativa”.
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Foto: Pixabay

Alto Adige a metà classifica, Bolzano prima. In tema di asili nido non brilla la provincia ma il capoluogo: lo dice il report di Openpolis sul servizio all’infanzia a livello nazionale, definito “la prima opportunità educativa per i bambini che vengono da contesti svantaggiati”.

 

Le prime quattro in classifica

Secondo i dati dell’Osservatorio, sono quattro le regioni in Italia “che raggiungono l’obiettivo europeo di 33 posti ogni 100 bambini sotto i 3 anni”. Nell’elenco Valle d’Aosta (39,9%), Umbria (37,2%), Emilia Romagna (35,7%) e la Provincia autonoma di Trento (33,1%), mentre quella di Bolzano (ferma al 27,1%) insegue a metà classifica, fra le regioni del centro, pur staccando quelle del sud in fondo alla graduatoria. 

 

 

Per Openpolis gli asili nido sono un servizio basilare, per diverse ragioni: “La diffusione delle strutture non riguarda solo la conciliazione della vita familiare con quella lavorativa - si legge -. È vero che la loro assenza (o presenza a costi proibitivi) può essere un ostacolo insormontabile per la partecipazione delle donne al mondo del lavoro, con conseguenze negative sul reddito delle famiglie. Ma estendere la rete dei servizi per la prima infanzia ha delle ricadute che non si limitano solo agli aspetti economici. Data la loro valenza formativa, rendere i servizi per la prima infanzia universali, più diffusi e accessibili, è una delle sfide decisive nella lotta alla povertà educativa”.

La diffusione delle strutture non è solo un fatto di conciliazione famiglia-lavoro. È vero che la loro assenza è un ostacolo insormontabile al lavoro delle donne, ma gli asili nido sono soprattutto uno strumento decisivo nella lotta alla povertà educativa (Openpolis)

 

Bolzano città per linfanzia

L’Alto Adige si risolleva guardando alla performance dei capoluoghi. Lo stesso Osservatorio nota come le città maggiori propongano “un’offerta di servizi per la prima infanzia generalmente più ampia degli altri comuni”. 

 

 

Aosta e Bolzano, stando al report, sfondano quota 50%, mentre Trento, Bologna, Perugia, Roma, Cagliari e Firenze superano il 40%. “Certo - nota Openpolis -, anche il dato sui capoluoghi fa riemergere la tendenza già delineata. In testa, i centri delle regioni autonome e dell’area umbro-tosco-emiliana, allargata in questo caso a Roma e Cagliari. In fondo alla classifica, le tre maggiori città del sud: Palermo, Napoli e Bari”.

Nei prossimi anni sarà interessante vedere se l’Italia raggiungerà la soglia nella fascia 0-2 anni. Il vero banco di prova sarà il dato delle regioni meridionali, e ancora di più quello dei singoli comuni 

L’Osservatorio conclude sottolineando come l’obiettivo europeo sia tarato sul livello nazionale. “Nei prossimi anni sarà interessante vedere se l’Italia raggiungerà il piazzamento al di sopra dell’obiettivo anche nella fascia 0-2 anni, e non è escluso che un miglioramento in regioni molto popolose come Lazio e Lombardia possano migliorare ancora il risultato. Ma accanto al dato nazionale, il vero banco di prova sarà il dato delle regioni meridionali, e ancora di più quello dei singoli comuni”.