Politica | La legge

Ladini in festa

Ok definitivo della Camera alle modifiche dello Statuto sulla tutela dei ladini. Alfreider: “Giornata storica”. Il deputato Svp vuole ricandidarsi alle provinciali.
Ladini
Foto: Suedtirolfoto.com/Othmar Seehauser

Una giornata storica”, la definisce il deputato Svp Daniel Alfreider, e non sbaglia. Ieri (15 novembre) la Camera dei Deputati, con 434 voti favorevoli, un voto contrario e 45 astenuti ha infatti definitivamente approvato la riforma che modifica lo Statuto speciale di autonomia per il Trentino-Alto Adige in materia di tutela della minoranza ladina. Per la votazione, trattandosi di una legge costituzionale, era richiesta, come prevede la Costituzione, la maggioranza assoluta dei componenti della Camera, che è stata ampiamente superata. Ad astenersi sono stati i deputati di Forza Italia e di Civici e Innovatori.

Un lungo percorso, delicato e complesso giunge a un traguardo atteso e che riteniamo, senza alcuna retorica, essenziale per i ladini e fondamentale per il nostro Statuto di autonomia”, afferma soddisfatto Alfreider. Tra Camera e Senato, Commissioni e aula, precisa il deputato ladino, ci sono state ben 10 votazioni per arrivare al risultato, possibile “solo grazie a un grande gioco di squadra”. “La riforma dello statuto - aggiunge - comprende, tra le altre, misure per il miglioramento della parificazione dei diversi gruppi linguistici presenti in Provincia di Bolzano. È prevista per esempio la rappresentanza ladina nelle commissioni paritetiche per il Trentino-Alto Adige, la possibilità di un membro ladino del Consiglio di Stato e la possibilità di un terzo vicepresidente della giunta provinciale di Bolzano appartenente al gruppo linguistico ladino. Tutte questi previsioni fino ad oggi erano precluse ai ladini a causa della loro appartenenza linguistica. Allo stesso modo vengono ampliate altre forme di tutela, già valide per i gruppi linguistici italiano e tedesco, anche al gruppo linguistico ladino”.

"Si tratta di un passo importante per equiparare i ladini agli altri gruppi linguistici"

Si uniscono ai festeggiamenti anche il presidente della Provincia Arno Kompatscher, l’Obmann della Svp Philipp Achammer e l'assessore provinciale ladino Florian Mussner, sottolineando che si tratta della prima riforma costituzionale a favore dei ladini dal varo del Secondo statuto d'autonomia nel 1972. “Si tratta - ribadiscono - di un passo importante per equiparare i ladini agli altri gruppi linguistici”, ricordando inoltre che “anche il bilancio regionale sarà votato, diviso per gruppi linguistici, anche dai ladini”.

Alfreider, che 2 settimane fa aveva ritirato la sua candidatura come rappresentante ladino della Val Badia (alla quale spetterebbe l'assessore ladino dopo il gardenese Mussner) alle elezioni provinciali, ora ci ripensa. Achammer saluta positivamente la notizia: “Non è un segreto che veda positivamente una candidatura di Alfreider, sarebbe un 'cavallo da tiro' per tutto il partito”. La Svp Ladinia dovrà ora dare il suo consenso.

Si prende un po’ di merito per il risultato conseguito il Movimento 5 stelle, “abbiamo colmato alcuni vuoti della proposta di legge e abbiamo difeso lo Statuto di autonomia dagli spregiudicati tentativi di Pd e Svp di distorcere il sistema elettorale e quello della giustizia amministrativa. Per il Trentino, grande merito del M5S è quello di aver esteso la tutela della minoranza linguistica ladina nello Statuto di Autonomia, in origine prevista per i soli organi di rappresentanza della provincia di Bolzano, a quelli della Regione e della provincia di Trento”, riferisce il deputato pentastellato Riccardo Fraccaro promettendo di continuare a lavorare “per assicurare a tutte le minoranze maggiore autonomia e potere decisionale, nonché strumenti per una più efficace collaborazione interregionale tra i ladini del Sella”.

Per grazia ricevuta

Per il deputato Florian Kronbichler (Articolo 1-Mdp) quella approvata in via definitiva a Montecitorio è una “legge riparatrice” ed elimina “alcune discriminazioni a livello istituzionale”, tuttavia “personalmente avrei preferito che l’equiparazione dei ladini – legittima richiesta – venisse fatta in maniera più moderna, più incisiva sulla realtà sociale e culturale e non solo istituzionale. Il popolo dei ladini continua a restare diviso su tre province e due regioni con norme tutrici differenti”. Sostiene Kronbichler che i ladini del Sudtirolo, a differenza dei loro compatrioti trentini, non otterranno un proprio collegio elettorale, “ciò significa che i ladini pure in futuro dovranno accontentarsi di una rappresentanza politica più per grazia ricevuta (dalla SVP) che di diritto”.