Cronaca | Fioraia a Bolzano

“Multata perché ho regalato un fiore”

Maria Visalli ha dato tre rose al vicino, per un dono di San Valentino alla moglie. Senza scontrino. Fuori c’era la Finanza. “Ho sbagliato, ma gli evasori sono altri”.
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Foto: N. Arrigoni

“Breve storia italiana”. Maria Visalli intitola il lungo e commentatissimo post su facebook in cui racconta la vicenda avvenuta nel giorno di San Valentino. Bolzanina, da 25 anni titolare nel negozio “Fiorissimi” di via Palermo 37, ha deciso di raccontare quello che le è successo e che secondo lei va oltre una semplice multa per uno scontrino non battuto. “Giusto - afferma a salto -, riconosco di avere sbagliato, ma qui occorre fare una riflessione generale su come vanno le cose in Italia. L’amore che io voglio al mio Paese deve tornare indietro in termini di giustizia, coerenza e buon senso. Perché i grandi evasori, appunto, sono altri”.

 

 

Ma ecco cosa è successo, dal suo racconto a salto che si aggiunge a quello del post. “Il giorno di San Valentino - spiega - stavo lavorando come faccio da 25 anni, visto che questa attività compie gli anni il 23 febbraio, quando è arrivato un vicino di casa. Siamo come fratelli, ci conosciamo da una vita e la loro famiglia aiuta mio padre, che ha 90 anni e una badante. Sono loro che vivono vicini a chiamarmi spesso quando c’è bisogno. Ecco, è passato questo amico per comprare fiori per sua moglie, visto che era appunto giorno di festa, e non mi sono sentito di fargli pagare il mazzo”.

Ecco, è passato un amico e vicino di casa, che con la sua famiglia aiuta sempre mio padre che ha 90 anni, per comprare fiori per sua moglie, visto che era appunto giorno di festa, e non mi sono sentito di fargli pagare il mazzo di rose per la moglie

 

 

 

Maria Visalli prosegue: “Lui è uscito e fuori c’erano gli agenti della finanza in borghese, che vedendo la confezione gli hanno chiesto: possiamo vedere quanto ha pagato? Tutto rosso come un peperone ha risposto che non aveva lo scontrino. Quindi sono entrati nel negozio di 20 metri quadri che in quel momento era pieno con quattro clienti e mi hanno chiesto chiarimenti. Io ho spiegato loro che è mio amico, che ho riconoscenza per la loro famiglia. Riconosco che dovevo battere lo scontrino, così si deve fare e mi hanno ricordato che ci sono gli scontrini con importo non incassato. Ora mi informerò”.

Fuori c’erano i finanzieri che gli hanno chiesto lo scontrino. Io ho sbagliato e non do colpe agli agenti, ma avrei voluto una ramanzina piuttosto che una multa. I grandi evasori sono altri e l’amore che io do al mio Paese vorrei mi tornasse in termini di giustizia e coerenza

 

 

Per quelle “tre rose corte con un po’ di verde”, del valore commerciale di una ventina di euro, la negoziante dovrà pagare una sanzione dall’Agenzia delle entrate. Non ne conosce ancora lentità, anche se stima che potrebbe essere di circa dieci volte l’importo non segnalato al fisco. “Ai finanzieri - continua - non do nessuna colpa, anzi, fanno semplicemente il loro lavoro. È che ci sono delle incongruenze del sistema. Cosa dovremmo fare con tutti i fiori vecchi che buttiamo? Inoltre, le botteghe come la mia vivono dei clienti che diventano amici. Occorre che lo Stato faccia attenzione al lavoro quotidiano dei commercianti”. 

Le botteghe come la mia vivono dei clienti che divetano amici. Buttiamo tanti fiori perché magari diventano vecchi, per loro dobbiamo fare lo scontrino? Ripeto, ho sbagliato ma avrei preferito un po’ di buon senso

 

 

Con un gesto benevolo ma fatto senza pensare alle conseguenze la negoziante ha perso più dell’incasso di una giornata. Da questo nasce la sensazione, comune a tanti negozianti e piccoli imprenditori, che il sistema imponga regole spesso burocratiche, che non funzionano bene per la realtà di chi fa impresa ogni giorno, e che poi non pensi dare la caccia alle vere storture, ai grandi evasori, insomma a coloro che fanno realmente i furbi. “È innegabile - conclude Visalli - che siamo un popolo di grandi evasori e abusivi, si possono fare nomi e cognomi anche qui a Bolzano. Pensiamo alle parrucchiere che lavorano in casa e guadagnano cento euro al giorno senza dichiararli. Io, ripeto, ho sbagliato, ma avrei apprezzato magari invece che una multa una paternale, una ramanzina, insomma un po’ di buon senso”.

Ecco la storia di San Valentino di Bolzano, la multa per un mazzolin di rose.