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“Lasciar sfogare il rancore”

Il primo romanzo del bolzanino Gianluca Battistel mischia autocoscienza personale e una forte invettiva politica, legata alla famosa ‘discesa in campo’ del 1994.
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Foto: Gianluca Battistel

Quella di Gianluca Battistel è una storia paradigmatica, vissuta a cavallo (e rimbalzando da una parte all’altra) del muro virtuale ancora presente tra le due lingue e culture della provincia di Bolzano

“Sono cresciuto in una famiglia bilingue: mio padre mi ha sempre parlato in italiano e invece mia mamma bilingue si è sempre rivolta a me in tedesco”

Il bolzanino, 45 anni, ha quindi frequentato la scuola tedesca fino alle superiori. “Ma ho sbagliato scegliendo all’ITI e quindi ho sofferto”, ricorda Battistel. Aggiungendo di essere però ‘rinato’ iscrivendosi e quindi ‘ritrovando sé stesso’ alla Facoltà di Filosofia dell’Università Statale di Milano
Tenendo fede alla sua natura bilingue, dopo la laurea Battistel ha quindi insegnato per un anno Storia e Filosofia al liceo scientifico tedesco di Merano. Prima trasferirsi ad Innsbruck per frequentare un dottorato di ricerca, sempre in Filosofia.

“La mia vera aspirazione sarebbe stata la carriera accademica, ho avuto un incarico per un anno ma poi quella strada si è chiusa in seguito all’arrivo del nuovo rettore molto poco propenso a dare spazio alle materie umanistiche”

Da qui il ritorno di Gianluca Battistel a Bolzano. E la partecipazione all’unico concorso in Provincia per il quale era previsto un titolo umanistico e cioè quello di ‘Ispettore amministrativo per il settore culturale’. In ambito tedesco, perché Battistel intanto aveva scelto di dichiararsi di madrelingua tedesca. 
Il bolzanino ha quindi lavorato 11 anni all'Intendenza Scolastica tedesca di via Amba Alagi, prima di trasferirsi un anno fa al Servizio Giovani in lingua tedesca, presso l’assessorato guidato da Philipp Achammer in via Andreas Hofer. 

Gianluca Battistel - accanto alla sua vocazione filosofica accademica ed al lavoro presso l’amministrazione provinciale - coltiva da sempre una passione. Che è quella della scrittura creativa, per anni soprattutto incentrata sulla poesia e sui racconti, ma recentemente praticata anche attraverso l'ideazione di un (primo) romanzo
Quale lingua utilizza Battistel per la sua dimensione creativa? Il bolzanino non ha dubbi. 

“Per la creatività non posso che utilizzare la lingua italiana. Penso in 4 lingue, perché oltre alle due altoatesine ho le certificazioni Goethe C2 anche per l’inglese e lo spagnolo. Ma quando voglio creare qualcosa uso l’italiano. Forse la cosa è legata al fatto che ho ritrovato me stesso quando ho frequentato l’Università a Milano.”

In sostanza Gianluca Battistel ritiene di avere “un filo di sensibilità linguistica in più” con la lingua italiana. Ed è per questo che lo scorso anno ha pensato di scrivere il suo primo romanzo utilizzando la lingua di Dante. 
Il romanzo si intitola “L’inconfessabile” ed è stato pubblicato nel 2016 per la casa editrice romana Sovera

 

L’idea è nata conversando con una collega a cui avevo raccontato una cosa che mi era successa, da lì quindi sono partito anche se poi il libro ha preso man mano una piega diversa”, racconta Battistel. Precisando che nel romanzo resta molto forte l’impronta autobiografica, “anche se dopo una prima stesura ho deciso di togliere una serie di riferimenti che avrebbero potuto riportate in modo troppo chiaro a fatti e persone reali”.
Nel libro una parte molto significativa è quindi legata al trauma politico vissuto da Battistel (e non solo da lui) nei 20 anni trascorsi dall’ascesa al (possibile) tramonto di Silvio Berlusconi nella politica italiana

Il libro che ho scritto è prevalentemente sul rancore”, precisa l’autore confermando la scrittura del romanzo è stata un qualcosa di molto vicino ad una sorta di autocoscienza. 

“Sono sempre stato portato a pensare che la politica debba essere intesa in termini razionali e materiali e quindi non ho mai considerato il rancore come un sentimento della politica. Ma negli ultimi 20 anni ho dovuto constatare l’ingresso di questa categoria nella politica italiana. Si tratta di una cosa che ho vissuto davvero malissimo.”

Quella che Battistel ha ravvisato è l’assoluta incongruenza tra la figura di Berlusconi emblema del liberalismo e quella che il bolzanino ritiene essere “la perfetta negazione di quei principi”. 
Sto parlando della separazione dei poteri, l’impossibilità di avere posizioni dominanti nell’economia e a maggior ragione nel mondo dei media, il conflitto d’interessi”, precisa Gianluca Battistel. 

Nel romanzo la figura dell’ex presidente del Consiglio viene evocata e spinta all’estremo. In sostanza nel libro rispetto alla realtà in occasione della condanna definitiva l’ex cavaliere mobilità i suoi adepti, invece di tranquillizzarli sperando in una grazia da parte del presidente della Repubblica. “Ho voluto portare il mio risentimento alle estreme conseguenze”, conferma Battistel. 

Il romanzo “L’inconfessabile” di Gianluca Battistel è acquistabile presso le librerie Mardi Gras, Europa e Cappelli. Ed è anche acquistabile online sia attraverso il sito della casa editrice che su Amazon
L’autore bolzanino sta già lavorando su un nuovo romanzo. “Alcuni temi ritornano”, dice Battistel annunciando una certa continuità anche se in un contesto narrativo differente.

Trailer de L'inconfessabile di Gianluca Battistel Sovera Edizioni

 

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Martin Alber Gio, 03/16/2017 - 18:19

Il libro è aquistabile non solo presso le librerie menzionate ma anche alla libreria Alte Mühle a Merano. Come mai queste indicazioni poco serie in un articolo su Salto.Bz?
Il libraio di Merano

Gio, 03/16/2017 - 18:19 Collegamento permanente