Economia | Risparmio

La “giungla” dei conti correnti

In un'indagine del Ctcu un confronto tra le mille offerte delle banche. Guerriero: “Manca la trasparenza nelle offerte”.
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Foto: oo

Quanti conoscono i costi annui del proprio conto corrente bancario? La trasparenza in materia è ancora troppo poca: lunghi contratti di sottoscrizione e molte tipologie differenti di possibilità rendono spesso difficile arrivare a una scelta davvero ponderata da parte del neocorrentista. La Commissione europea si è recentemente già mossa in questo senso, con una proposta di direttiva del Commissario al mercato interno Michel Barnier che ha lo scopo di arrivare a un confronto più semplice tra le offerte dei vari istituti di credito. Se questo è un problema diffuso un po' ovunque in Europa, l'Italia ne somma uno ulteriore: il Belpaese vanta il poco invidiabile primato del costo medio per la gestione dei conti bancari più alto d'Europa: 250 euro contro i 114 della media Ue.

E in Alto Adige? Il Centro tutela consumatori utenti ha realizzato in aprile un'indagine mirata, partendo dalle sei tipologie base di conto corrente individuate dalla banca d'Italia, trovando delle differenze davvero macroscopiche tra offerta e offerta (oltre che tra conto “tradizionale” e on line). Riporta lo studio: “Per quanto riguarda i 'conti giovani': il costo a pacchetto di un conto con operatività allo sportello varia da un euro (Conto Chili della Cassa di Risparmio) a 127,38 euro all'anno e da zero (Conto Corrente Arancio della Ing) a 79,25 euro all'anno per quello con operatività on line. Nel caso di un 'conto famiglia con operatività media' (228 operazioni all'anno) i costi variano dai 24 euro (Che Banca) ai 147,25 euro all'anno allo sportello e da zero (Conto Corrente Arancio - Conto IW Bank - Conto 4more della Cassa Rurale di Renon) a 102,46 euro all'anno, se on line. Per quanto riguarda infine un 'conto pensionati con operatività bassa' (124 operazioni/anno) si va dai 6 euro (Conto Italiano ZIP Base di MPS) ai 100,50 euro/anno, allo sportello e da zero ai 57,00 euro/anno, se on line”. Una rapida panoramica di minimi e massimi che già può orientare nella scelta.

“Il consumatore in banca si trova di fronte a situazioni di scarsa trasparenza – spiega l'esperto del Ctcu Paolo Guerriero –. Chi riesce a fare le domande giuste, a leggere bene i prospetti spunta condizioni interessanti, ma naturalmente in molti non ci riescono. Un pensionato che si è rivolto a noi ad esempio, e che avrebbe avuto diritto a richiedere un conto corrente di base a costo zero, si è ritrovato titolare di un conto da 340 euro annui di costi”. Come ovviare al problema quindi? “Il senso di questa indagine – risponde Guerriero – è dare dei parametri concreti sui quali il consumatore può basarsi nella scelta. L'ideale sarebbe muoversi come è già accaduto per il mercato dell'energia, in cui l'Authority ha introdotto un calcolatore per confrontare in modo semplice e trasparente le diverse offerte. Quello che manca è proprio la confrontabilità, noi stessi per arrivare ad elaborare i dati dell'indagine abbiamo faticato non poco”.

Ma in chiusura ecco una nota lieta: dall'indagine risulta che la Cassa Rurale di Bolzano offre in automatico ai pensionati a basso reddito il cosiddetto “conto corrente di base”.

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Sebastian Felderer Mar, 05/21/2013 - 13:05

Apprezzo moltissimo l'articolo sui conti correnti bancari. Ho criticato peró gia l'altro articolo sui c/c gratuiti ai pensionati ed ho commentato la vicinanza SVP della Tutela Consumatori.
Da ex bancario mi sento anche nel mio mestiere e non tutti gli argomenti mi convincono facilmente. È il lavoro della Tutela Consumatori, avvertire la gente di certi pericoli o malcostumi e fin lí tutto bene.
Quello che mi convince meno é l'intensitá dell' attenzione, che viene dato a certe problematiche ed ad altre meno. Una lotta contro le perdite nella truffa Cirio ha avuto poco sostegno e trasparenza presso la T.C. e lí i danni sono andati nelle migliaia di euro. Per un conto corrente al massimo sono in pericolo qualche cento euro di spese, se richeste senza ragione o in maniera esagerata. Per le perdite ancora neanche definite del fondo immobilare della Cassa di Risparmio viene fatta causa, perché si sono fatti vivi certi pezzi importanti fra le vittime. È un atteggiamento, che fa male a chi ha vissuto la causa Cirio, anche se sono passati dieci anni. Ma prima che non venga dato almeno una vigola di notizia di qualsiasi genere sullo sviluppo di una truffa quasi impossibile, e questo vale per la Banca Popolare, per altre banche coinvolte, per Rispoli & Co. ed anche purtoppo per la Tutela dei Consumatori, una facenda non é dimenticata e tantomeno risolta.
Lasciamo perdere allora qualche puntino sulla "i", finché non abbiamo risolto la frase completamente storta!

Mar, 05/21/2013 - 13:05 Collegamento permanente