Società | Bolzano

Anziani, parte la casa intelligente

Nel 2030 quasi un terzo della città avrà più di 75 anni: un’enormità. I 43 alloggi tecnologici pronti a giugno, il Comune affida il servizio di allarme al terzo settore.
anziano anziani
Foto: Pixabay

Il capoluogo, così come l’intero Alto Adige, avrà sempre più anziani. Nel 2020 le persone con oltre 75 anni saranno 16.889, su circa 109.000 residenti, nel 2030 addirittura 29.000: quasi un terzo della città. Numeri impressionanti in un intervallo temporale che per la pianificazione pubblica è dietro l’angolo. Per questo il Comune che già punta sul co-housing ha deciso di farvi fronte con il progetto degli alloggi protetti, e tecnologici - al momento 43 -, che sono in corso di allestimento e saranno pronti a giugno. Nella logica di favorire la sorveglianza, alla app che comunica con i familiari viene affiancato il servizio di centrale operativa H24 per gli allarmi installati casa per casa. Il bando per l’affidamento gratuito scade mercoledì 22. 

 

Città intelligente vs. invecchiamento

 

“Bolzano va nella direzione della città intelligente, per rispondere in modo innovativo all’invecchiamento della popolazione” spiega il dirigente Carlo Alberto Librera.

Bolzano va nella direzione della città intelligente, per rispondere in modo innovativo all’invecchiamento della popolazione (Claudio Librera, Comune di Bolzano)

La procedura aperta dall’amministrazione è rivolta ad associazioni o cooperative sociali con adeguata formazione socio-sanitaria. Il servizio, si legge, riguarda la gestione per un anno delle chiamate derivanti dagli allarmi derivanti dal complesso di soluzioni tecniche (Active and Assisted Living – AAL- e soluzioni smart home) installate negli alloggi protetti per anziani del Comune di Bolzano. Si richiedono un numero dedicato al quale dovrà rispondere 24 ore su 24 un operatore e la disponibilità a tenere copia delle chiavi degli alloggi (previa autorizzazione) in modo da poter far accedere i soccorsi in caso di bisogno.

 

 

Perché gratis

 

“Il servizio è una novità - spiega il dirigente comunale - che riguarda i 43 alloggi, presenti in via Vintola, via Claudia Augusta e via Resia”. La dotazione tecnologica, prosegue, prevede già la app per i familiari che comunica in modo immediato i dati di vita dell’ospite, sfruttando i sensori presenti: dai segnali anticaduta a quelli sull’apertura del frigo. “In più - prosegue -, visto che ci sono parenti che magari per motivi di lavoro o altro non possono recarsi subito a casa del congiunto per il soccorso, l’amministrazione ha pensato all’assistenza tramite operatore, con il bando a cui possono partecipare soggetti come la Croce bianca o altri”.

Il servizio è una novità che riguarda i 43 alloggi, presenti in via Vintola, via Claudia Augusta e via Resia. Oltre all’app per i familiari introduciamo la centrale di allarme H24 con operatore, che interviene dove e quando non possono i parenti 

La gratuità vale per un anno e le prime a beneficiarne sono le famiglie. “Anche gli operatori che parteciperanno - aggiunge Librera - avranno interesse ad essere già nelle case dei beneficiari quando tra un anno si arriverà all’affidamento a pagamento”.

 

 

Diffondere la tecnologia

 

Il Comune di Bolzano prosegue così attraverso l’iniziativa “Abitare sicuri” nella risposta all’innalzamento dell’età media, che in Alto Adige è un problema crescente di cui ha preso atto anche il governatore Arno Kompatscher nella recente clausura di giunta. Negli anni scorsi il capoluogo aveva partecipato alla sperimentazione con Eurac Research e l’università di Innsbruck per le soluzioni smart living-smart care, la casa intelligente funzionale al telesoccorso. Da lì l’investimento nei 43 alloggi (di cui fanno parte gli otto a Firmian consegnati a ottobre) che saliranno quando saranno pronti quelli previsti a Casanova. Per la dotazione tecnologica la spesa è stata di 120.000 euro, con l’incarico vinto dalla ditta systems di Brunico, in via di ultimazione.

La speranza degli amministratori è che l’intero progetto sia di esempio per tutti gli altri abitanti e che quindi per i nuovi sistemi si diffondano nelle case private. Alla Provincia inoltre è rivolta la richiesta di introdurre la smart care tra i servizi finanziabili a contributo.