Ambiente | Viabilità anti-Covid

“Si fa prima ad andare a piedi”

Corrarati critica il limite dei 30 all’ora proposto da Lorenzini: “I nostri artigiani e corrieri appiedati? Si vuole una città al verde, ma nelle casse delle imprese”.
segnale stradale 30 ora
Foto: Pixabay

Limite dei 30 chilometri all’ora per la viabilità nel capoluogo? Se così fosse, i nostri artigiani ed i nostri corrieri potrebbero tranquillamente correre a piedi anziché con il furgone: sarebbero più veloci, farebbero attività fisica, risparmierebbero sui costi del carburante e non inquinerebbero. Avremo finalmente una città tutta verde, anche nelle casse delle imprese”. Usa l’ironia, non però priva di amarezza, il presidente di Cna-Shv, Claudio Corrarati, per commentare il piano straordinario per la viabilità anti Covid-19 elaborato dall’assessora comunale Marialaura Lorenzini e dal direttore dell’ufficio pianificazione e sviluppo del territorio Ivan Moroder.

Il documento, illustrato ai colleghi della giunta, come ha precisato oggi il quotidiano Alto Adige, non piace all’associazione che rappresenta artigiani e piccole imprese. A colpire è la prima misura contemplata, l’ampliamento del limite di velocità ai 30 chilometri orari a quasi tutta la città ad eccezione dei corridoi di viale Druso-piazza Verdi, via Roma-Corso Italia, via Claudia Augusta, via Maso della Pieve, via Merano, via San Maurizio e via Castel Firmiano. Questo per rendere, da settembre - come riassume la stessa Cna -, più agevole la circolazione alle biciclette anche fuori dalle piste ciclabili, che comunque saranno ampliate.

Chi si sposta per impegni personali, può andare anche a 10 chilometri all’ora, se così decide la politica. Ma a patto che non ostacoli chi lavora

“A nostro avviso – aggiunge Corrarati – nel capoluogo vige una visione della mobilità in versione globale anziché selettiva. Chi lavora con i propri mezzi, e produce reddito, rientra nella ‘mobilità produttiva’ che, per rimanere tale, ovvero produttiva, deve avere margini adeguati di tempo e quindi la possibilità di rispettare limiti di velocità consoni alla sicurezza. Viceversa, la mobilità improduttiva, ovvero chi si sposta per impegni personali, può andare anche a 10 chilometri all’ora, se così decide la politica, ma a patto che non ostacoli chi lavora”.

 

 

Secondo Corrarati la finalità di sicurezza per chi impiega le due ruote è già ampiamente garantita dall’ampia rete di ciclabili, in via di potenziamento attraverso il progetto di Bicipolitana. Pertanto, la motivazione dei piano di riduzione della velocità sulle strade verrebbe meno. Questo almeno il parere dell’associazione.

Il presidente si fa portavoce delle ragioni delle imprese, pur riconoscendo la finalità di un miglioramento collettivo attraverso la sostenibilità: “Bolzano - conclude - ha bisogno di sviluppare nuove soluzioni per il traffico, ma che siano figlie di buonsenso e condivisione. Non possiamo certo permetterci di dedicare tutte le strade alle bici o di limitare il transito dei veicoli, soprattutto quelli aziendali, subordinando tutto a concetti che non tengono in conto la necessità per le aziende di far quadrare i conti, pur contribuendo all’impegno collettivo per migliorare la qualità della vita”.

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Georg Zeller Mar, 06/16/2020 - 15:30

Deshalb hätten diese Maßnahmen gleich zu Ende des Lockdowns umgesetzt werden müssen, da wäre es schmerzlos gegangen. Inzwischen haben sich die Autofahrer längst wieder an ihr gefühlt naturgegebenes Vorrecht gewöhnt und niemand verzichtet gerne. Trotzdem ein guter Plan der Stadtverwaltung, lieber spät als nie. Das absurde Argument des CNA/SHV, die Produktivität würde aufgrund 10 bzw 20 km/h Geschwindigkeitsreduzierung in leeren Kassen enden spricht Bände.

Mar, 06/16/2020 - 15:30 Collegamento permanente