Cultura | Persone e comunità

Settimana dell'Accoglienza 2018

“Percorso Riflessivo di Storie Familiari” mostra organizzata da Spazio Famiglie, Polo Ovest e Biblioteca Firmian e le famiglie del quartiere.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Foto realizzate dagli organizzatori della mostra

SETTIMANA DELL’ACCOGLIENZA 2018

Dal 29 al 7 ottobre 2018, c’è stata la quarta edizione della Settimana dell’Accoglienza. Questa settimana è organizzata ogni anno a livello regionale dal CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza). Quest’anno il tema era Persona e comunità: coltivare doveri, promuovere diritti. Questo tema è nato dalla riflessione che ogni individuo può contribuire a rendere una comunità davvero accogliente e questo è possibile anche attraverso l’intreccio tra diritti e doveri. Lo Spazio Famiglie, il Polo Ovest e la Biblioteca Firmian infatti, partendo da questo presupposto, hanno deciso di proporre qualcosa che ponesse una cittadinanza accogliente come obiettivo e, utilizzando il racconto come mezzo di riflessione, portare il cittadino ad interrogarsi, ascoltare e capire.
È nato così “Percorso Riflessivo di Storie Familiari”; mostra di 13 storie dove ogni famiglia ha potuto presentare la propria quotidianità in forma scritta esponendola in Piazza Montessori nel quartiere Firmian. Ogni partecipante ha scritto la sua esperienza famigliare facendo così un regalo alla cittadinanza. Bambini e adulti con vissuti e culture differenti hanno partecipato, molti rimanendo anonimi, permettendo così al lettore una riflessione libera da pregiudizi. È stata inoltre un’occasione per rendersi conto di ciò che accomuna le famiglie e porsi nuove domande: quante volte si riesce ad accogliere la diversità? Ogni cittadino ha il dovere di educarsi ad una cittadinanza che rispetti e che riconosca la dignità della vita a prescindere dalle differenze. Il focus era appunto sulle famiglie, dato che le associazioni organizzatrici lavorano con queste, e l’intento era coinvolgere più realtà possibili, stimolando reazioni e portando le persone ad interrogarsi su quanto il diverso sia effettivamente lontano dalla propria quotidianità.
I cartelloni con le storie sono stati esposti all’aperto, dunque in mano alla comunità. “Queste storie sono state esposte all’aperto, dunque in mano alla comunità, che avrebbe potuto farci qualsiasi cosa” affermano Alex Celesti, educatore del Polo Ovest, e Elisa Volpe educatrice dello Spazio Famiglie “ma sono rimaste in piedi con tanto di messaggi di riflessione da parte delle persone: è stata la testimonianza che se la gente riconosce il bello, lo rispetta”.
Ai racconti sono state associate le fotografie scattate da Luca Marasca, studente diciassettenne del Liceo Pascoli di Bolzano. Il ragazzo ha interpretato ogni testimonianza con l’utilizzo creativo della fotografia. Per introdurre questa mostra si è svolta precedentemente una piccola inaugurazione informale per ringraziare gli scrittori in primis e far capire alla popolazione di cosa si trattasse.
Elisa e Alex concludono l’intervista aggiungendo che “lo scopo era vivere la piazza, sollecitare le persone a riflettere sulla diversità e su quanto alla fine non sia poi tanto diversa”.

Irene Catania
COOLtour