Politica | Con il ministro

In cerca di identità

Mentre il M5s è in tensione a livello nazionale, Fraccaro chiama a raccolta attivisti ed eletti di Alto Adige e Trentino. “Per capire chi siamo” dice un consigliere.
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Foto: lasberla.com

Il momento, si sa, non è facile per il movimento 5 stelle. Il caso Diciotti - con il voto online sull’immunità per Salvini -, la Tav e le grandi opere (come il tunnel del Brennero), le incognite internazionali, il sorpasso della Lega, la sconfitta in Abruzzo, il calo nei sondaggi e il tema esplosivo dell’autonomia sono solo alcune linee di tensione che attraversano i grillini nazionali e di rimando il governo giallo-verde. Proprio in questa fase spunta sul meetup dei grillini locali l’incontro del ministro Riccardo Fraccaro con gli attivisti ed eletti di tutta la regione. È l’occasione, dice un consigliere provinciale, per “capire chi vogliamo essere e dove vogliamo andare”. Ma anche per parlare dello stato di salute in regione del movimento, che non ha brillato alle ultime provinciali, di elezioni europee e candidature - da poco aperte sul blog agli aspiranti “con meriti”.

 

Incontro con il ministro

 

L’appuntamento convocato sul meetup è per lunedì 25 febbraio alle 18.30 nella sala della pensione Casa del giovane dr. Josef Noldin. Il luogo è Salorno, a metà strada fra Bolzano e Trento. Fraccaro, eletto in Parlamento nella circoscrizione regionale della Camera, vedrà i circa 30 eletti nei consigli provinciali e nei Comuni della regione, più gli attivisti e i simpatizzanti. Per la prima volta, l’incontro settimanale che il ministro tiene con i “portavoce” locali dall’inizio dell’anno viene allargato ai non eletti.

Un referente regionale? Lavevamo proposto nell'estate 2016, non siamo mai stati ascoltati. Così con il territorio non si va avanti

 

I nodi aperti

 

Verrebbe da pensare che è la situazione del M5s a richiederlo. L’esigenza di fare il punto sui tanti nodi critici, soprattutto a Roma, e di comunicare meglio quanto si è fatto e si vuole fare, potrebbe aver fatto propendere per l’incontro aperto. Va considerato inoltre che a livello delle due province il movimento non è andato bene, vedi i risultati delle amministrative, e che la posizione sul tunnel del Brennero con il ministro Toninelli al centro delle gaffe ha destato più perplessità che convinzione. Diversi portavoce hanno appreso dai giornali alcuni temi del dibattito interno, come la proposta di un referente regionale per superare l’assenza di coordinamento. “Un suggerimento che avevamo posto nell’estate 2016” mormora uno degli eletti trentini. “E non siamo mai stati ascoltati. Così con i territori non si va avanti, serve radicamento”.

Sarà una seduta di brainstorming - vaticina un altro collega -, per capire che prospettive abbiamo, cosa vogliamo essere e dove vogliamo andare” afferma l’interessato. “Ci confronteremo su tutto, presumo anche su europee e candidature”.

Sarà una seduta di brainstorming, per capire che prospettive abbiamo, cosa vogliamo essere e dove vogliamo andare. Ci confronteremo su tutto, presumo anche su europee e candidature

 

Narrazione da ritrovare

 

I grillini sono al bivio, in Italia come in Trentino Alto Adige. Non è mistero che la propaganda sul “cambiamento” e sulla fine della politica dei “partiti” non regga più una volta arrivati al governo. E nelle due province si fatica oggi a declinare il movimento dall’opposizione, quando nei governi provinciali c’è la Lega alleata a Roma. Insomma, occorre recuperare la narrazione politica, ritrovando quella vincente, prima che sia troppo tardi. “Sarà l’occasione per vedere come organizzarci, come costruire qualcosa. È evidente che ad esempio dal 7% alle provinciali trentine è mancato qualcosa” continua il consigliere. 

Sarà l’occasione per vedere come organizzarci, come costruire qualcosa. È evidente che ad esempio dal 7% alle provinciali trentine è mancato qualcosa

Se è già il momento per parlare di crisi del M5s, in regione e altrove, non è chiaro. “Semmai è una crisi - conclude il consigliere - di tutte le forze politiche. Sono ad un punto critico le relazioni, sociali e umane, anche dentro le stesse forze politiche”.