Economia | congedi parentali

“Serve un cambio di mentalità”

Nonostante le possibilità, sono ancora troppo pochi i padri che chiedono un congedo per la cura dei figli. La ricerca di IPL: “Questa situazione non ci può soddisfare”.
Famiglia
Foto: upi

Le possibilità ci sono. A mancare è la mentalità. Alla vigilia della Festa del Papà, l'Istituto Promozione Lavoratori IPL e la Commissione provinciale per le pari opportunità presentano gli ultimi dati sul congedo parentale paterno in Trentino-Alto Adige e i dati sui beneficiari dell’Assegno al nucleo familiare +

Riconoscere ai padri la possibilità di lavorare in maniera più flessibile e di poter aumentare la propria partecipazione in famiglia contribuirebbe a perseguire l’obiettivo dell’uguaglianza di genere, ma i passi da percorrere sono ancora tanti: “In presenza di un gender pay gap significativo a sfavore delle donne è inevitabile che, in condizioni di salari bassi e elevata inflazione, il partner che guadagna di più eviti di assentarsi dal lavoro, perché il suo contributo può risultare decisivo per arrivare a fine mese - ma è una situazione che non ci può soddisfare”, sottolinea Monica Murari, già Vicepresidente dell’Istituto Promozione Lavoratori. Nel 2021 sono stati oltre 4.700 i padri lavoratori dipendenti del settore privato che hanno usufruito del congedo obbligatorio di paternità. La misura era stata introdotta in via sperimentale per gli anni 2013-2015, aggiornata nel 2022 con l’introduzione di alcun novità: “Con il recepimento della direttiva UE n. 2019/1158, si mira al raggiungimento della parità di genere, promuovendo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e l’equa ripartizione delle responsabilità di assistenza familiare”, spiega Donatella Califano, Vicepresidente della Commissione provinciale per le pari opportunità.

In presenza di un gender pay gap significativo a sfavore delle donne è inevitabile che, in condizioni di salari bassi e elevata inflazione, il partner che guadagna di più eviti di assentarsi dal lavoro

I padri che ricorrono al congedo facoltativo possono beneficiare in aggiunta dell’assegno al nucleo familiare +, un contributo erogato dall’Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico della Provincia autonoma di Bolzano (ASSE). Nel 2022 i beneficiari dell’Assegno provinciale al nucleo familiare + sono stati 89, distribuiti in tutte le fasce d’età con una maggiore concentrazione nella fascia 30-34 anni. L’importo erogato risulta ammontare per lo più a 800-1200 euro al mese.

Dal 2009 al 2020, il numero di padri beneficiari di un congedo parentale in Regione è aumentato, con molta lentezza. I padri in congedo facoltativo erano passati dal 10,6% al 28,0% del totale dei beneficiari, ma nel 2021 la quota è di nuovo diminuita al 24,4%. Un dato scoraggiante, al netto degli sforzi, e che allontana sempre di più la speranza di poter pensare ad un cambio di paradigma nella gestione dei carichi familiari.

I congedi dei padri continuano ad essere inoltre più brevi rispetto a quelli delle madri

Rispetto ai lavoratori, il numero di padri che ha chiesto un congedo nel periodo pre-Covid si aggirava attorno al 12%, dopo il picco del 15,2% toccato nel 2020, nel 2021 è nuovamente sceso all’11,9%. I congedi dei padri continuano ad essere inoltre più brevi rispetto a quelli delle madri. Nel 2021 il congedo durava, in media, 83 giorni per le madri e 35 giorni per i padri. “La durata del congedo facoltativo dei padri –  osserva la ricercatrice IPL Maria Elena Iarossi – si aggira dunque attorno ai 30 giorni, che è proprio la durata limite per la retribuzione al 100% secondo alcuni contratti collettivi nazionali di lavoro, segno questo che il mantenimento della retribuzione piena risulta essere decisivo per questo tipo di scelta”.

Anche i congedi specifici per l’emergenza Covid rispecchiano l’andamento congedi facoltativi ordinari. La quota maschile dei beneficiari supera di poco il 30% solo nel 2020 per poi ridursi al 20% nel 2021. Lo psicologo Raffaele Virgadaula ha sottolineato a tal proposito che “la presenza di entrambi i ruoli genitoriali nello sviluppo dei figli e delle figlie consente loro di rafforzare la sicurezza, la stabilità, la curiosità, la concentrazione, l’assunzione di rischi e la capacità di attaccamento”.