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Cultura | Avvenne domani

60, ma non li dimostra

L'anniversario della rivista " Il Cristallo"

Il primo numero de "Il Cristallo" esce nel 1959. Sono anni turbolenti per un Alto Adige dove la crisi politica, con l'uscita della SVP dalla Giunta Regionale, è amplificata dalle manifestazioni di taglio irredentistico per l'anniversario della rivolta Hoferiana del 1809. Sono anche gli anni in cui la comunità italiana, frutto di sovrapposte ondate di immigrazione, cerca di darsi, anche sul piano culturale, un'immagine più solida.

La nascita della rivista, voluta e realizzata da un gruppo di intellettuali per la gran parte impegnati nel mondo della scuola, è uno dei passaggi più importanti, assieme alla fondazione del Teatro Stabile (1950) e dell'Orchestra Haydn (1960), di un piccolo "rinascimento".

Sono anni e personaggi che sono stati rievocati recentemente a Bolzano nel corso di un affettuoso incontro voluto dall'attuale direzione della rivista, per celebrare un anniversario che è anche occasione per riflettere su come il modo della cultura altoatesino è cambiato nel corso di oltre mezzo secolo.

L'intuizione della pattuglia dei fondatori, Giuseppe Negri, Claudio Nolet, Carlo Lazzerini e Silvano Demarchi solo per citarne alcuni, fu indubbiamente quella di dar vita , nell'ambito delle attività del centro di Cultura dell'Alto Adige, ad uno spazio della parola scritta e stampata dove l'eccellenza della critica letteraria su arte, teatro e musica potesse combinarsi, senza frizione apparente, con il racconto sui cambiamenti del mondo circostante.

Nascono così, tra l'altro, le celebri cronache degli avvenimenti politici curate per decenni da Claudio Nolet, che sono un preziosissimo giacimento di riflessioni e di notizie da cui attingere ancor oggi.

La storia del Cristallo, raccontata anche con un bel video curato per la RAI da Barbara Gambino, e proiettato in occasione della serata commemorativa, si dipana attraverso le sue varie fasi in parallelo con le vicende di questa nostra terra.

E' una presenza, quella de "Il Cristallo" che viene a colmare, almeno in parte, uno storico  vuoto nel campo dell'informazione in lingua italiana della provincia di Bolzano. Dal 1945 in poi la presenza di uno o più quotidiani ha corrisposto alla maggior propensione alla lettura da parte della popolazione. Al giornale Alto Adige si sono affiancati nel tempo altri fogli, dall'Adige, sino alla fine degli anni '70, al Mattino, all'edizione bolzanina de Il Giorno tra il 1967 al 1971, all'attuale dorso de Il Corriere della Sera. Informazione quotidiana stampata che ha trovato valida concorrenza in quella radiofonica e televisiva, con una presenza RAI sicuramente più massiccia rispetto ad altre zone d'Italia e una pluralità di voci dell'emittenza privata. Oggi molto di tutto ciò confluisce nel "mare magnum" dei social media.  Un flusso informativo più che notevole, dunque, ma sempre, come si diceva, a cadenza quotidiana. E'a mancato invece, in molti casi, quello strumento giornalistico nel quale le notizie vengono rilette e approfondite dopo un processo di analisi e decantazione: i periodici, a carattere settimanale o mensile o semestrale che siano. Il confronto con l'area, sempre altoatesina, di lingua tedesca o con il vicino Trentino è impietoso.

La nascita e la vita del Cristallo, sotto la direzione di Giuseppe Negri prima e di Claudio Nolet poi, ha in parte aiutato a mitigare questa carenza.

Cinque anni or sono dopo un breve periodo di silenzio seguito alla morte di Nolet il semestrale ha ripreso la pubblicazioni, sempre sotto l'egida del Centro di Cultura, con un nuovo editore, l'Alphabeta di Merano e con una redazione guidata da Carlo Bertorelle. Dal vecchio Cristallo, come ha sottolineato lo stesso Bertorelle durante l'incontro ospitato al Centro Trevi, la rivista di oggi eredita l'impostazione di fondo e alcuni collaboratori, ma sopratutto una forte tensione verso una lettura critica della realtà altoatesina.

E' chiaro che fare una rivista presenta oggi problemi ben diversi rispetto a quelli che, sessant'anni or sono, affrontarono i pionieri, ma la sfida può essere raccolta anche nel mondo di internet.