Zanella, Diego
Foto: Günther Ennemoser
Politica | IL CAPPUCCINO

Merano secondo Zanella

A Merano l’unico disposto a riflettere sullo “Stand der Dinge” è Diego Zanella, ex assessore comunale. “La città non può permettersi di attendere” dice.

C’è nuova vita (politica, civile) a Merano? Alla fine dell’estate si tornerà al voto per il governo della città, nel frattempo commissariata dopo il fallimento di formare una giunta nello scorso autunno.
I partiti e le liste civiche non scoprono ancora le carte e si sa solo di Paul Rösch, candidato dal suo partito, e di qualche timido analogo segnale da parte di Dario Dal Medico, suo competitor alle ultime consultazioni.
Intanto la città si risveglia, costretta soprattutto a confrontarsi con una crisi legata alla pandemia che ha stremato molte attività commerciali e imprenditoriali fino ad un pesante stato di sospensione se non alla chiusura.
Unica luce in fondo al tunnel, almeno per ora, l’inizio dei lavori per l’incubatore di aziende in una sezione dell’ippodromo per la fine di maggio. La ristrutturazione dovrebbe durare otto mesi.
Basterà? E tutto il resto? Tutti tacciono e l’unico disposto a riflettere sullo “Stand der Dinge” meranese è Diego Zanella, ex assessore comunale proprio all’Innovazione (incubatori di aziende, compresi).

Zanella non si è presentato alle elezioni dello scorso autunno, si è “rimesso al lavoro per tentare di recuperare le diseconomie legate al Covid che pur ho subìto su tutti i fronti. Mi considero un imprenditore bastonato che è solidale e cerca soluzioni per gli altri”. “Da due anni non ho rinnovato la tessera del Pd” svela poi, ma senza aggiungere di più.
Ora decide di dire la propria e solo con salto.bz. Una autocandidatura per l’autunno? “No, anche se sono pronto a dare il mio contributo. Una riflessione, questo sì”.

E allora sentiamo questo cinquantenne meranese, bilingue, sportivo e amante della musica classica, secondo il quale “tutti qui a Merano sono usciti un po’ scossi dalle trattative finite male per formare una giunta. Si dice che a settembre si andrà a votare e ancora non si sta riattivando nulla: mi chiedo perché”.

 

“Merano non può attendere”

 

Diego Zanella mesi fa è “andato a votare, votando per il mio partito, il Pd, che ho rappresentato fino al termine della mia consiliatura. Ma non sono tesserato da quasi due anni”.
“I quasi mille metri quadri all’ippodromo come incubatore di imprese innovative sono stati una delle mie battaglie in giunta e ora sono un mio vanto di amministratore a pochi giorni dalla loro inaugurazione”, dice ancora. “Un mondo di giovani imprenditori che attendevano risposte come queste e una risposta a tutti coloro che stanno uscendo provati da questa pandemia. Otto mesi, mi dicono, e quegli uffici saranno operativi. Preziosi non solo per Merano”.

Chi gestirà, allora, il futuro della città, compresi il nuovo incubatore di imprese?
“Un nuovo sindaco, una vera giunta, non ci sono dubbi. Soprattutto per gestire – e risolvere – una complessiva crisi economica, con migliaia di persone che hanno perso il lavoro. Una città ferma per un anno è un lusso che Merano non può permettersi – cadenza le parole Zanella – subito dopo le prossime elezioni, i nuovi amministratori non dovranno perdere un solo giorno per rilanciare non solo l’economia ma lo spirito e la fiducia dei meranesi”.
Come vede allora Diego Zanella le figure di Rösch e di Dal Medico? “Ah, pensavo che lei mi chiedesse di Madeleine Rohrer e di Nerio Zaccaria, ovvero dei veri, reali vincitori delle passate elezioni. Guardi, non è una battuta. Sono curioso davvero di sapere quali saranno i reali nuovi candidati sindaci”.

 

Zanella ha avuto “non l’opportunità, meglio dire la ventura” di lavorare in giunta “sia con Madeleine che con Nerio e so che entrambi conoscono bene la macchina comunale e saprebbero riavviarla in un giorno. Rösch ha impiegato un anno per capire dove mettere le mani. Dal Medico, anche lui per carità preparato, impiegherebbe lo stesso tempo per ingranare. Merano non si può permettere di attendere dodici lunghi mesi per vedere i nuovi amministratori davvero operativi. Tanto più che la nuova consiliatura, dopo questo periodo di commissariamento, durerà poco più di tre anni, non di più. Infine, il Comune avrà anche un nuovo segretario generale, altra professionalità da collaudare”.

Tanta esperienza amministrativa da mettere in campo subito, dunque. E, per Zanella, con un distinguo non da poco: “Madeleine Rohrer è una esponente dei Verdi e questo partito esprime il meglio in una realtà sociale e civile in situazioni di benessere e quando non ci sono emergenze economiche da fronteggiare subito e con vera competenza specifica. Nerio Zaccaria è uomo di conti, a lungo assessore alle Finanze, molto competente di bilanci, prospettive economiche, risultati da raggiungere con pragmatismo e senza perdere tempo”.

Una ipotesi, anche, di sindaco italiano? “Non dobbiamo porci secondo me problemi di tipo etnico per il nuovo primo cittadino meranese”, risponde Zanella, enigmatico ma neanche tanto.