Alessandro De Marchi
Foto: Facebook/Alessandro De Marchi
Cronaca | Finferli e nuvole

Regeni in Rosa

Il "Rosso di Buja", ovvero Alessandro De Marchi, la Maglia Rosa che corre il Giro d’Italia anche per Giulio Regeni, il giovane ricercatore ucciso in Egitto.

Occhio spiritato, ghigno Ortigara, il tronco un fuscello: il ciclista Alessandro De Marchi. Buja, San Daniele del Friuli. Parole poche. Niente sorrisi.

Sulle due ruote è un altro, un ossesso che vuole scappare via, fuori dal gruppo, da solo. Un furlanaccio tosto, un satanasso uscito dalle macerie di Gemona.

Nel 2014 vince il Premio della Combattività al Tour de France.

Fughe epiche, centinaia di chilometri nel sole e nell'acqua. Quella di martedì 11 maggio 2021 al Giro d'Italia è lunga e bagnata. Venti, quindici corridori in fuga, poi otto, quattro. Rimangono in due. De Marchi e Dombrowski.

Alessandro arriva dietro di un pelo: 13 secondi. Non vince la tappa ma la maglia rosa, che di tappe ne vale dieci. Questo ragazzo di 35 anni sale sul palco. Gli occhi gli schizzano dilatati tutt'intorno. La voce gli trema.

“Cos'è quello?”, gli chiede la giornalista indicando un braccialetto al polso sinistro.

L'ha tenuta due giorni, la maglia rosa, Alessandro De Marchi. Ma quel braccialetto rimarrà per sempre

È per Giulio Regeni, risponde Alessandro De Marchi. Per ricordare questo ragazzo ucciso in Egitto dai servizi segreti. Per stare vicino alla sua mamma e al suo papà. Sono padre anch'io. Non saprei come vivere, fossi al posto loro. Io lo ricordo, Giulio, e il braccialetto ricorda lui. Portare un braccialetto? Non mi costa niente.

Fa politica. Sul palco del Giro d'Italia.

Chapeau, Alessandro.

 

 

Un Cristiano Ronaldo, un Valentino Rossi, un Nole Djokovic...quanto varrebbe il loro impegno civile davanti agli schermi?

L'ha tenuta due giorni, la maglia rosa, Alessandro De Marchi. Ma quel braccialetto rimarrà per sempre.

Mandi e a presto, furlanaccio di ferro.

Giulan, ti direbbero i tuoi cugini ladini.