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L'anti-sudtirolese

Chiede l'abolizione del maso chiuso e dell'obbligo di bilinguismo, si è persino italianizzato il nome: chi è Manfred “Manfredo” Brunner, candidato di Forza Italia.
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Foto: Valentino Liberto/Salto.bz

Se a Matteo Salvini è concesso di indossare il tipico grembiule blu tirolese sul palco dei Kastelruther Spatzen, perché chi quel grembiule lo sfoggia sin da piccolo non potrebbe sventolare la bandiera forzista a fianco di Michaela Biancofiore? È quello che avrà pensato Manfred Brunner, il contadino sudtirolese candidato sulla lista di Forza Italia alle elezioni provinciali del 21 ottobre. Il 67enne di Cortaccia non è un volto nuovo: 5 anni fa si candidò sulla lista arancione della “BürgerUnion” come candidato di “Wir Südtiroler, il movimento fondato dall'ex-consigliere provinciale dei Freiheitliche Thomas Egger. Non solo: Brunner è stato il primo presidente – e ora membro del direttivo – della “Männerinitiative Südtirol”, l'associazione che si batte per i diritti dei padri separati o divorziati. La sua campagna elettorale, nel 2013, si concentrò proprio sulle (presunte) ingiustizie subite dagli uomini.

Il marxista Manfred

A questo giro, Manfred ha cambiato “genere” di ingiustizie. “Voglio difendere gli italiani, che vengono maltrattati e ci rimettono in questo sistema. I privilegiati non sono più gli italiani: sono i contadini che hanno i terreni”. E qui l'eloquio di Brunner si fa marxista: “I lavoratori sudtirolesi non hanno capito che sono pochi i padroni qui, solo i contadini incassano il capitale, non hanno tasse da pagare, sono mantenuti. Sono i signori in Alto Adige, i veri padroni: i contadini ricevono tutti i contributi, ad esempio per la grandine. Se a me viene distrutta la macchina da una grandinata, nessuno mi dà niente. E il maso chiuso? Solo i primogeniti vivono nel maso, altri uno, due, tre figli devono andare via in città, a vivere in appartamento. Nessun partito parla contro il maso chiuso, eppure molti sudtirolesi sono incazzati”. Sono tutte piccole cose, spiega il contadino ("per hobby") di Cortaccia, come il “ridicolo” doppio passaporto e l'obbligo del bilinguismo.

Paladino degli italiani

Sì, perché a Manfred(o) l'obbligo di bilinguismo non piace: “È ridicolo, – argomenta lui – cosa serve che le donne di pulizie abbiano il patentino? Vedo un'ingiustizia contro gli italiani. È come se io fossi germanico, vivessi a Monaco di Baviera ma dovessi imparare l'arabo per poter lavorare. Devo imparare il tedesco per poter lavorare, a questo siamo arrivati”. Poi però sostiene non sia giusto che “chi riceve contributi pubblici da comune e provincia non mette le traduzioni in italiano, come sulle rimesse dei vigili del fuoco volontari nei paesi. Se ricevo contributi, devo scrivere bilingue. Queste cose mi danno fastidio - e perciò mi stanno a cuore”.

Di qui la scelta di candidarsi con una lista italiana. “Sono indipendente e non insulto nessuno. Qui abbiamo solo la Biancofiore: Bressa e Boschi se ne fregano – spiega – e non sono nemmeno venuti a fare propaganda per il loro partito, sono due della SVP. L'ho detto anche a Tommasini: quelli del PD farebbero bene a candidarsi sulla lista della SVP. Io invece ho sempre votato contro la SVP, l'ho sempre combattuta. È come una dittatura, in Alto Adige non siamo più in democrazia!

Rivoluzionario liberale?

A Cortaccia, piccola comunità della Bassa Atesina, come hanno preso questa candidatura decisamente eccentrica? Brunner ride: “Non dipendo dalla vita del paese, non vivo con questi qua. O sei a della SVP, vai a messa e sei ubbidiente, insomma, stai buono, altrimenti ti fanno i dispetti. Chi non è della SVP viene marchiato: vale anche per i candidati dell'opposizione di lingua tedesca, anche loro non sono ben visti. Io sono un rivoluzionario, sono stato sindacalista, ora sono in pensione e dico quello che voglio.” Una vera e propria rivoluzione liberale.

 

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Sepp.Bacher Mer, 10/17/2018 - 11:43

" si è persino italianizzato il nome: chi è Manfred “Manfredo” Brunner" - Wahrscheinlich hat er sich nicht "italianizzato", sondern wurde damals automatisch mit dem italienischen Namen eingetragen; und der steht noch im Personalausweis oder im Pass. Anfang der Siebziger Jahre gab es Möglichkeit, den Vornamen zu verdeutschen, was nicht alle gemacht haben. Wahrscheinlich auch der "Forza-Manfredo" nicht!
Was den geschlossen Hof betrifft: er soll bestehen bleiben! Man müsste aber zwischen Berg- und Tal-Bauern und Erschwernis-punkten unterscheiden und das Erbe der "Weichenden Erben" danach berechnen.
Im Übrigen stimme ich zu, dass die Bauern viel Geld erhalten, das wir Lohnempfänger und auch Rentner zahlen und danach die Produkte der Bauern als "Veredelt?!" teuer bezahlen müssen. Südtiroler Produkte kosten meistens außerhalb von Südtirol weniger! Wir bezahlen dann auch noch die Marketing-Kosten mit; während viele Bauern kaum bzw, wenig Steuern bezahlen!
Die Zweisprachigkeit ist wichtig, aber sicher nicht bei den Putzfrauen. Es gibt aber auch Arbeitsstellen in der Privatwirtschaft. Warum gehen junge arbeitslose Italiener nicht z. B. ins Tourismus- oder Gastgewerbe Arbeit suchen? Aah da werden nicht nur deutsch sondern auch noch z. B. englisch verlangt! Warum sollte jemand nach meist drei Kindergarten- und dreizehn Schuljahren Deutschunterricht nicht in der Lage sein deutsch zu kommunizieren?

Mer, 10/17/2018 - 11:43 Collegamento permanente