Politica | Los von Trient

Italiani spettatori

Gli altoatesini di lingua italiana non hanno partecipato al "los von Trient" e tantomeno al "los Von Rom".
All'Autonomia di tutti serve un atto costitutivo comune.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

“L’atto di fondazione della nazione sudtirolese” è stato definito oggi il grande raduno di 60 anni fa (17 novembre 1957) a Castel Firmiano/Sigmundskron quando il leader storico della SVP Silvius Magnago, lanciò alla base del suo partito (35.000 persone presenti!), lo slogan “los von Trient” (via da Trento). Sempre oggi alla Rai locale in lingua tedesca, si è paragonato il significato di quel raduno, al famoso giuramentotra i primi cantoni svizzeri che diede vita alla Confederazione Elvetica. Quindi quello di Castelfirmiano viene considerato dalla SVP il vero atto costitutivo della Autonomia provinciale come la conosciamo oggi. I fatti danno ragione ai sudtirolesi che hanno marciato 60 anni fa a Castel Firmiano: grazie alle sempre maggiori competenze trasferite dallo Stato e dalla Regione alla Provincia, si è raggiunto un buon livello di benessere e di convivenza etnica. E pensare che il “casus belli”, origine della grande protesta di Castelfirmiano era proprio quello della competenza locale nel campo dell’edilizia sociale (Ipea, mutui agevolati, cooperative) rivendicata dalla Svp e osteggiata in tutti i modi dai partiti italiani e dal Governo centrale. Questi ultimi pensavano che fosse meglio per la provincia di Bolzano, una politica della casa controllata e gestita direttamente da Roma. Chissà come sarebbe andata…
A quel raduno di 60 anni fa, gli altoatesini di lingua italiana non c’erano; essi non si riconoscevano nelle rivendicazioni della Svp, non si fidavano di quel partito e preferivano contare sulla più rassicurante presenza dello Stato e della Regione. Se a Castefirmiano è stata fondata la “nazione sudtirolese”, lo si è fatto senza gli italiani. 60 anni fa, essi hanno avuto il ruolo di spettatori.
La storia ci dirà se, come e quando l’Alto Adige/Südtirol diventerà finalmente la nazione di tutti i suoi abitanti.
(www.albertostenico.it)

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Benno Kusstatscher Sab, 11/18/2017 - 11:40

Speriamo che l'Alto Adige/Südtirol non diventerà nazione mai! Speriamo che non ci sarà un motivo per diventarlo. Quello che ci vuole è un territorio che sta bene dentro il vicinato delle regioni che ci circondano. Alberto, il "Los von Trient" ci ha lasciato un pezzo da pagare. È stato pagato soprattutto (ma non solo) dagli altoatesini di lingua italiana, che sono diventati un satellite di Roma, un'exclave della nazione italiana. È proprio quell'arteria tagliata verso Trento che gli ha fatto rimanere/diventare un po'stranieri su questo territorio, viaggiatori mai arrivati. Sappiamo bene che coloro di lingua tedesco non resteranno a galla senza un'arteria verso il Nordtirolo. Quindi il Sudtirolo è un organismo non capace di sopravvivere senza queste arterie (ed io aggiungerei quelle verso est e ovest). Non proviamo solvere un problema che dentro i nostri confini non sarà solubile, soprattutto non con il termine della nazione. Neanche se fra virgolette. Ti prego.

Sab, 11/18/2017 - 11:40 Collegamento permanente