Società | Post-verità

Ötzi Pride

Un sito diffonde la voce (infondata) sulle evidenze scientifiche dell'omosessualità della mummia del Similaun, “prima vittima di omofobia”. La storia di un'antica bufala.
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Foto: Instagram

Luca era gay, ma adesso sta con lei” recitava qualche anno fa la canzone omofoba di Povia, il menestrello sovranista e “no gender” che alludeva a una possibile cura all'omosessualità come se fosse una malattia. Un male incurabile, invece, è la bufala che circola dal lontano 1993 secondo cui Ötzi sarebbe gay. A diffonderla in rete, questa volta, è il sito Le Cronache Lucane con un articolo a firma Domenico Leccese dal titolo sin troppo eloquente (e a dir poco discutibile): “La conferma dei ricercatori di Bolzano: sperma nel retto di Ötzi”. L'articolo sostiene che il team guidato dal ricercatore dell'EURAC Albert Zink, nel corso di una biopsia, avrebbe rinvenuto tracce di liquido seminale nel corpo mummificato, più precisamente “nelle prime vie rettali”, addirittura databili al carbonio 14.

“Ötzi era gay?”

Il sito riporta poi le presunte reazioni della rivista LGBT viennese “attiva per iniziative omosessuali e gender” LAMBDA-Nachrichten, per la quale non ci sarebbe altra spiegazione che un rapporto omosessuale di Ötzi “consumato” prima della tragica morte sulle montagne della Val Senales. Se venisse confermata la notizia, proseguirebbe il caporedattore del periodico austriaco, “potremmo supporre che fosse proprio per questo che la sua tribù gli stesse dando la caccia”, perché “colto in flagrante” e quindi non sarebbe soltanto il primo omosessuale della storia, ma “la prima vittima di omofobia”.

La bufala è circolata a più riprese, già nel 2012 e nel 2016. Il sito di fact-checking pagella politica smentisce Le Cronache Lucane, raccontando le origini di questa “notizia priva di fondamento”: un pesce d'aprile della stessa rivista austriaca e la confusione attorno al termine “seme”.
 

Nel 1992 il sito The Straight Dope aveva spiegato che, poco tempo dopo la scoperta di Ötzi, si era diffusa la notizia secondo cui tracce di sperma erano state trovate nell'ano della mummia ma che questa storia era in realtà comparsa sul numero del primo aprile di una rivista austriaca ed era quindi probabilmente uno scherzo.

Questa notizia inventata ha comunque continuato a girare ma, come scrive il sito di fact-checking Butac.it, non ha mai trovato conferma. Nel 2012, anzi, riguardo le voci di corridoio che sostenevano che dello sperma fosse stato trovato nel canale anale di Ötzi, Angela Graefen, ricercatrice di genetica umana all'Istituto Eurac a Bolzano, aveva chiarito all'agenzia di stampa Reuters, che la voce era priva di fondamento e che poteva derivare «dal fatto che dei semi sono stati trovati nel suo intestino. I termini per i semi di piante e lo sperma sono, in effetti, gli stessi in tedesco».

Pure nel 1993 – a soli due anni dal ritrovamento – circolava la notizia “sensazionale” dell'omosessualità dell'uomo venuto dal ghiaccio (“Quella mummia è gay” titolava Repubblica), tanto che la rivista Nature fu costretta a smentire una voce basata sull'assenza dei genitali nel cadavere (chissà qual'era il nesso). Secondo Repubblica, c'era chi voleva farsi fecondare con il seme della mummia: “Una serie di richieste, secondo quanto riferisce il quotidiano austriaco Kronenzeitung, sono pervenute al professor Konrad Spindler, che ha in cura la mummia presso l'università di Innsbruck e che ha dovuto categoricamente respingere ogni speranza: "E' assolutamente impossibile - ha detto Spindler - Le cellule dello sperma sono troppo sensibili per sopravvivere nel ghiaccio". Fra le molte richieste ce n'è anche una dall'Australia”. A conferma che non c'era bisogno di internet per alimentare la cosiddetta "post-verità".