Economia | Marchio Despar

“Aspiag, 120 lavoratori a rischio”

Supermercati, la Cgil-Agb denuncia la possibilità di chiusura per il centro carni Aspiag in Alto Adige. “Cominciata la diaspora al nuovo polo di Padova”.
Aspiag, Despar
Foto: aspiag

Un centinaio di dipendenti e una ventina tra collaboratori somministrati (interinali) e impiegati dalle cooperative alimentari. Sono i lavoratori che rischiano il proprio posto per via della chiusura del centro carni di Aspiag, la società che gestisce il marchio Despar in Alto Adige e nel Nordest, secondo l’allarme lanciato dalla Filcams Cgil/Agb di Bolzano.

“Il centro carni Aspiag in provincia di Bolzano a rischio chiusura, oltre un centinaio i lavoratori coinvolti” denuncia la categoria del commercio della Cgil/Agb. Il sindacato si dice preoccupato per la continuità della struttura, che verrebbe sostituita dal nuovo polo centrale in provincia di Padova, e chiede alle istituzioni di attivare un tavolo di confronto tra impresa e parti sociali.

Da anni si vociferava che il centro carni sarebbe stato smantellato per essere trasferito. L’impresa ha sempre negato, poi però è cominciata la diaspora verso il Veneto (Antonella Costanzo, Cgil/Agb)

Il rischio chiusura, precisa la Filcams, “è determinato dal fatto che Aspiag ha costruito un nuovo e importante polo logistico in provincia di Padova”. “Da anni si vociferava che il centro carni sarebbe stato smantellato per essere trasferito, informazione sempre negata dall’impresa. Poi però è cominciata la diaspora: trasferimenti a Monselice, nel padovano, reparti chiusi, nessuna certezza sul futuro e nessuna garanzia occupazionale”, spiega Antonella Costanzo, segretaria della Filcams.

Il sindacato precisa che “molte sono state le richieste di informazione e le richieste di avvio di un percorso per salvaguardare l’occupazione da parte di Filcams/Lhfd, ma da parte dell’impresa non c’è stata disponibilità al confronto”.

Lanciamo un appello ai lavoratori - conclude Costanzo - affinché si rivolgano alla categoria per valutare qualunque proposta venga avanzata dall’impresa, così da poter essere assistiti”.