Società | La querelle

Binge-drinking, i dati sono corretti

Kasslatter Mur ha criticato i dati sul consumo di alcolici da parte dei giovani altoatesini, l'Astat conferma la loro correttezza

Ma le metodologie statistiche utilizzate dall'Astat sul consumo di alcolici in provincia sono attendibili? Una preoccupatissima assessora Kasslatter Mur ieri giurava di no, criticando alcuni passaggi dello studio. “I giovani sono migliori di come vengono rappresentati attraverso questi studi e hanno bisogno di partner critici con i quali dialogare, non di caricature negative” aveva dichiarato inviperita, rincarando la dose contro i giornali: “Vanno stigmatizzate soprattutto le reazioni di alcuni mass media locali che avrebbero enfatizzato i dati riportati dallo studio dell'Astat, dando un'immagine distorta dei giovani nel loro complesso”.

Interpellati a questo proposito, all'Astat allargano metaforicamente le braccia. Nessuna presa di posizione diretta, ma gli studi che vanno a monitorare il fenomeno realizzati sia dall'Istat che addirittura dall'Eurobarometro, utilizzano gli stessi criteri statistici, una metodologia quindi riconosciuta come valida anche al di fuori dei confini nazionali.

In particolare, qui in basso riportiamo una serie di grafici riguardanti le abitudini in fatto di consumo di alcolici tra i giovanissimi italiani, estratto dal rapporto Istat “Uso e abuso di alcol 2012”. E il dato riguardante l'Alto Adige non si conferma certo lusinghiero.

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Stefano Lombardo Dom, 09/08/2013 - 08:57

Forse qualcuno si e' perso la traittoria completa: prima mette in dubbio i dati astat, poi organizza un suo sondaggio non-probabilistico ed infine dichiara sui giornali: " meno male che c'e' l'istat a darci la sveglia sul fenomeno del binge-drinking" (i dati sono gli stessi di astat)

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