Società | Il pestaggio

Il vizio del lupo

Dure condanne trasversali al pestaggio ai danni del 19enne Davide Gallo da parte di militanti di CasaPound. Intanto arrivano le prime ammissioni di colpa.

Numerose sono le prese di posizione contro il deprecabile episodio accaduto l’altra notte in via della Mendola a Bolzano. Il video girato dal telefonino di Davide Gallo, il 19enne, pestato nella notte tra venerdì e sabato sembrerebbe confermare l’ipotesi secondo cui il consigliere di circoscrizione del quartiere Don Bosco di Casapound Davide Brancaglion, già rinviato a giudizio per l’aggressione di un minorenne il 13 gennaio scorso e già condannato più di un anno fa al risarcimento di 1.000 euro a tre giovani militanti di sinistra vittime di un’aggressione, avrebbe preso a pugni un gruppo di ragazzi che canticchiavano “Bella ciao”. Coinvolto nel pestaggio anche un altro fascista del terzo millennio, Mirko Gasperi, ex consigliere di circoscrizione che alle ultime elezioni non si è candidato.

Alex Castellano, il 22enne presidente (Pd) della circoscrizione Don Bosco, chiede le dimissioni di Brancaglion, così come il sindaco Renzo Caramaschi e Angelo Gennaccaro, assessore ai giovani e allo sport. Intanto sono in corso gli accertamenti da parte dei carabinieri e, secondo quanto riportato dal quotidiano Alto Adige, ci sarebbero già le prime ammissioni da parte di uno degli aggressori: “Sì, li abbiamo picchiati”, avrebbe detto alle forze dell’ordine che hanno ascoltato decine di persone oltre ai ragazzi coinvolti. Oggi verrà consegnata l’informativa alla Procura di Bolzano. 20 sono i giorni di prognosi per Gallo, l’ipotesi di reato sarà probabilmente quella di lesioni, l’entità delle quali verrà stabilita dall’inchiesta. Oggi intanto il ragazzo incontrerà il suo avvocato per definire le prossime mosse. Mentre ancora si attende la posizione ufficiale di CasaPound sul fatto - il video costituisce stavolta una prova schiacciante - Orfeo Donatini, presidente dell’Anpi fa appello al commissario del governo Elisabetta Margiacchi e a tutti i responsabili dell'ordine pubblico “affinchè venga messa in atto la più ferma azione di prevenzione e, se del caso, di repressione di simili comportamenti intollerabili in una società democratica come quella di Bolzano e dell'Alto Adige che ha fatto della pacifica convivenza il proprio modello di sviluppo”.

“Quanto accaduto l'altra sera in una via del centro della città con l'ennesimo pestaggio squadrista ad opera di esponenti dell'estrema destra – prosegue Donatini - non fa che sottolineare tutta la pericolosità culturale, sociale e politica di queste formazioni che fanno della violenza, verbale e soprattutto fisica, il loro strumento di azione quotidiana”. E ancora: “CasaPound, Forza nuova e tutte le altre sigle dell'estrema destra di chiara ispirazione fascista non possono essere sottovalutate e tollerate; in città non ci sono e non debbono esserci zone e quartieri controllati dalle camice nere; nessuna 'attenzione' istituzionale può essere riservata a forze che non esitano a mettere in campo marce e pestaggi squadristi come troppo spesso ormai si è purtroppo visto in città”.

Ferma la condanna dal mondo politico: “Usare la violenza per diverse visioni politiche nel 2016 nella nostra città è inaccettabile e dobbiamo democraticamente reagire contro ogni forma di violenza e ogni attacco che mina la nostra convivenza”, dice Chiara Rabini, consigliera comunale dei Verdi. “Il velo di ipocrisia, di ambiguità e di indifferenza (se non vera e propria connivenza) si è per l'ennesima volta strappato. #‎bastaviolenza Questa è l'unica parola chiara che definisce quello che Commissario del Governo, Questore, Istituzioni locali (Provincia e Comune in primis) devono fare subito per liberare la città dall'oggetto pericolo rappresentato dai sedicenti 'fascisti del terzo millennio'”, dichiara Guido Margheri di Sel-Sinistra. Categorico anche Lorenzo Vianini di Rifondazione: “Non possiamo, né dobbiamo, lasciare che sia solo una questione giuridica. Smettiamo di essere ambigui. Tutta la solidarietà a chi è stato aggredito, chiunque voglia dare una mano è benvenuto. Ora vogliamo fermarci alle blande richieste di dimissioni come dopo l'aggressione di gennaio, quando per Bella Ciao venne aggredito un minorenne?”. “Cantare di notte per le strade di Bolzano è diventato uno sport estremo”, afferma Vanja Zappetti (I Love my Town) con un certo amaro sarcasmo.

Si unisce al coro anche Liliana Di Fede, segretaria del partito democratico: