Economia | Alto Adige

Questione chiusa

La Corte Costituzionale dichiara estinto il processo contro le norme altoatesine sulla limitazione del commercio al dettaglio. Moser (hds): “Ultimo passo decisivo”.
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Foto: suedtirol Foto/Udo Bernhart

È ufficiale: con l’Ordinanza nr. 187 depositata il 12 ottobre 2018 la Corte Costituzionale ha estinto il processo contro le norme altoatesine sulla limitazione del commercio al dettaglio nelle zone produttive. Già a luglio il governo giallo-verde aveva ritirato il ricorso alla Consulta sulla legge “protezionistica” altoatesina a cui era seguita l’accettazione della rinuncia da parte della Provincia. La suprema corte, ricorda Philipp Moser, presidente dell’Unione commercio turismo servizi Alto Adige, era stata più volte chiamata in causa dal governo centrale, perché quest’ultimo riteneva incostituzionale la legge provinciale altoatesina che limitava il commercio al dettaglio in zona produttiva ai soli beni ingombranti. Una contestazione che si è spenta anche grazie alle nuove norme di attuazione, varate nel 2017, che avevano blindato le competenze in materia per la Provincia e che bene erano state ricevuto dal nuovo esecutivo. 

L’estinzione del processo viene ora motivata dalla mancanza di fondamento della condizione di incostituzionalità, visto che, nel frattempo, la Provincia ha appunto rielaborato la norma in esame ancorandola anche nella nuova legge in materia di urbanistica e paesaggio.

Soddisfatto Moser che così commenta l'esito della vicenda: “Quest’ultimo e definitivo atto formale è un passo decisivo verso un’autonoma regolamentazione del commercio, perché chiude per sempre la discussione e regola in maniera chiara l’esercizio del commercio al dettaglio nelle zone produttive. Quanto accaduto avrà ora effetti anche su tutti i processi attualmente in corso in Alto Adige su questo tema”. 

E nel sottolineare i motivi per cui il divieto del commercio al dettaglio nelle zone produttive sia necessario, il numero uno dell’Unione afferma infine: “Il commercio dovrebbe potersi insediare e sviluppare nei centri abitati, e non al di fuori di essi. L’Alto Adige ha bisogno di centri urbani vivi, vitali e attrattivi nelle aree metropolitane e nelle zone rurali. Essi vivono della frequenza delle persone che li visitano per i più diversi motivi. E il commercio al dettaglio, insieme alle altre attività di rilievo per i centri urbani, come per esempio la gastronomia, l’artigianato in loco e i servizi, ne sono una componente fondamentale. Affinché sia possibile mantenere anche sul lungo termine l’elevato valore sociale ed economico di un centro urbano, il commercio deve pertanto rimanere nelle zone residenziali”.

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Massimo Mollica Gio, 10/18/2018 - 13:59

Questa è la sua opinione! Avvalorata dalle leggi dell' attuale maggiornaza! Vediamo come vanno a finire le prossime elezioni. Comunque non mi è chiaro la frase "Quanto accaduto avrà ora effetti anche su tutti i processi attualmente in corso in Alto Adige su questo tema". Che significa, che chiuderà il Twenty o il Centrum? Che ci provino!...

Gio, 10/18/2018 - 13:59 Collegamento permanente