Società | Playlist

Come suonava il 2019

L'anno che si chiude, come lo abbiamo ascoltato noi.
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Foto: ©Pixabay / StockSnap

Oltre ad iniziare le ubriacature da Glühwein, la sempre viva diatriba tra panettone e pandoro, come decorare i biscottini di natale, la scelta tra albero di legno, con o senza vaso, su piantana, biologico, tradizionale o di importazione, o magari di plasticone che però dura per sempre, il copritazza con la renna di babbo natale, e tutte le altre cose che fanno atmosfera natalizia, disagio esistenziale, attesa della Natività, insieme a questo ed a molto altro, arriva anche il momento in cui ogni giornale, rotocalco, format televisivo, talk show etc. come si deve cerca di tappare i buchi natalizi con i best of, le top ten, le cinque cose da fare a Tokyo, i film dell'anno, e noi qui a saltopuntobizzeta non siamo da meno, non siamo mica dei radical chic, e proponiamo ai nostri lettori la playlist musicale del 2019, così come noi lo abbiamo ascoltato, o almeno ci sembra di ricordare.

Playlist che già dalla sua partenza, con Suzanne di Leonard Cohen, fa capire che no, non è proprio centrata sulle uscite dell'anno la nostra playlist, dunque è attuale come una banconota di 2000 lire, se qualcuno la volesse prendere ad esempio per seguire le nuove tendenze. C'è però e invece quello che abbiamo ascoltato, magari di nascosto, vergognandoci giustamente nel 2019 di ascoltare gli OASIS, oppure ribadendo al mondo e senza vergogna che Tiësto è una gran cartola e chi dice il contrario un serpeverde.

Epperò, soprattutto quando si invecchia (un "vecchio" oggi può avere 90 come 25 anni, dipende dal contesto), ci si affeziona alle cose che si ascoltavano una volta e dunque quale migliore occasione della playlist dell'anno per tediare i più incauti, con una selection eterogenea, a tratti disconnessa, volubile, sicuramente schizofrenica, incapace di prendere una direzione chiara e netta nella definizione lineare di un sentire comune, incerta tra registro alto e registro basso, non ancora forse caos primigenio ma certo paragonabile ad un gelato che nell'accingersi a liquefarsi arriva a mettere insieme il limone bio al naturale con il cioccolato fondente 90%. Il risultato quindi è un po' come salto.bz, un crossover nella euregione più crossover del mondo a parte forse gli USA, o forse è come salto vorrebbe essere, o più probabilmente nulla di tutto questo, semplice somma dei nostri gusti un po' aggiustati per evitare che i Prodigy suonino subito dopo il Take Five di Dave Brubeck, insomma.

Alcune cose le trovo personalmente orribili, ma appunto, de gustibus non disputandum est. Per questo esiste il bottone foward, beato sia chi l'ha inventato. Per tutelare chi ha partecipato al progetto playlist salto 2019, le origini delle selecte saranno ovviamente avvolte nel mistero. Ma l'autore, lo scrivente, corruttibile come la carne, dietro ricco compenso è disposto a svelare i segreti più spinosi della playlist. Scrivete in caso in pvt

Hanno partecipato, in ordine sparso:
Sarah Franzosini, Stefan Langes, Christian Papa Lesina-Debiasi, Nicola Arrigoni, Lisa Maria Gasser, Ulrich Gutweniger, Lucia de Paulis, Wenzel Kubicek.

Buon ascolto!