Società | Spazi e strutture

“Il Comune sta uccidendo lo sport”

Duro attacco della FIPAV sulla scia dei problemi con gli sponsor riscontrati da Neruda Volley: “a Bolzano manca la cultura dello sport e le strutture sono un disastro”.

La presa di posizione di Paolo Florio, presidente della sezione altoatesina della Federazione Italiana Pallavolo arriva sulla scia della decisione presa dalla società a cui fa capo il Neruda Volley di non iscriversi nella prossima stagione al campionato di A2, per mancanza di finanziamenti e sponsor.
L'attacco del presidente provinciale Fipav è durissimo e mette il dito nella piaga elencando uno dopo l’altro tutte le lacune e i problemi della città di Bolzano nell’ambito dello sport. In quasi tutti i casi si tratta di situazioni precarie che hanno una lunga storia, caratterizzata da gestione approssimativa e investimenti più volte promessi e nella maggior parte dei casi non arrivati a compimento. 

Florio imputa alla classe politica del capoluogo altoatesino di non avere mai avuto la cultura dello sport (“a differenza di altre realtà provinciali”). E in sostanza il deficit a livello di amministrazione del capoluogo avrebbe finora riguardato “sia la capacità che la volontà di avere un quadro complessivo della situazione”. 
Chiedendo che la prossima giunta "abbia un assessore allo sport volonteroso e soprattutto capace", il presidente provinciale Fipav in modo molto polemico si rivolge in particolare ai candidati sindaci che domenica 22 maggio si sfideranno al ballottaggio, invitandoli ad occuparsi “di qualcosa con cui migliaia di cittadini sono costretti a confrontarsi tutti i giorni, e cioè lo sport”. Che Florio considera un tema molto più importante “di Benko, aeroporto, areali ferroviari del 2013, varianti del 2015 ed altre opere futuristiche". 

La carellata di fallimenti snocciolata da Florio parte dal centro sportivo di Maso della Pieve, “non ancora omologato per il pubblico, come per altro tante palestre cittadine prima che su pressione della Fipav i tecnici comunali - ma non i politici - le mettessero in regola”. Il massimo responsabile provinciale della pallavolo ricorda inoltre che “la struttura di via Maso della Pieve è in condizioni pietose” e avrebbe bisogno di un urgente risanamento (“ma il Comune preferisce buttare milioni nel Druso”). 

Dopo aver ricordato che anche il rugby si lamenta per gli spazi insufficienti, Florio passa a parlare del risanamento del campo Coni di via Santa Geltrude (“finalmente partito anche se con due anni di ritardo”). Ma aggiunge amaramente che “questa buona notizia è controbilanciata dalla sparizione dell’atletica dal Druso”. Dopo di che il presidente Fipav esprime una vera e propria invettiva contro la ristrutturazione dello stadio di via Trieste, che lui chiama una “ristrutturazione scellerata da 14 milioni” a favore di uno sport, il calcio, “che attira solo qualche centinaio di persone”. 

“Basta andare non solo alle partite di serie A di volley (che adesso purtroppo non ci saranno più) ma anche a pallamano e saggi di ginnastica per vedere più persone, più passione e soprattutto nessun spiegamento di forze dell’ordine a spese del contribuente. Il Comune sta uccidendo l’atletica, perché portare tutte le società a S. Geltrude significa caos.”

Dopo essersi occupato della situazione dei centri sportivi all’aperto, Florio sposta quindi la sua attenzione sull’altro tanto dolente della città di Bolzano e cioè le palestre
Il presidente della federazione altoatesina della pallavolo che ricopre questo incarico ormai da otto anni constata sconsolato di aver “perso ormai le speranze di capire con quale criterio le palestre stesse vengano assegnate alle società sportive”. Anche in questo caso, però la delusione cronaca si trasforma in rabbia e viene formalizzata attraverso una critica che diventa anche accusa

“Fino a qualche anno fa almeno l’ufficio Sport ci chiedeva informazioni sulle società richiedenti, per stabilire chi avesse più diritto. Adesso tutto tace e mi piacerebbe sapere con quali criteri vengono concesse. Nel tempo mi sono fatto la convinzione che non ci sia un criterio, ma sia solo una questione di conoscenze: chi le ha, ottiene. Une gestione clientelare, insomma. Ci sono palestre che da sempre sono monopolio di alcuni sport o società sportive, e guai a tentare di averle. Eppure sono pubbliche… Ci sono palestre assegnate gratuitamente a società sportive che invece di praticare la propria attività le subaffittano a pagamento, provocando danni al Comune e alle altre società. E queste sono cose che ho saputo dagli uffici comunali.”

Non basta: Florio si lamenta della burocrazia per ottenere le palestre, definita “talmente farraginosa da rimanere stritolati”. 

Ma come fanno la pallavolo bolzanina (e molti altri sport) a sopravvivere nonostante questa situazione?
È presto detto: a società ed atleti vengono incontro proprio quelle ‘altre realtà provinciali’, che invece - ricorda Florio - “accolgono a braccia aperte e anzi ringraziano perché portiamo giovani, movimento e perché no anche economia”. 
Il presidente Fipav questi comuni più sensibili li elenca pure: Rio Pusteria, Termeno e Colle Isarco.

La dura presa di pozione del responsabile della pallavolo altoatesina si conclude con un’altra durissima accusa al Comune di Bolzano.

“Nel 2010 un funzionario del Comune ci chiese di far pagare agli atleti (!) l’ingresso al lido di Bolzano per il nostro campionato provinciale di beach volley… Parliamo dello stesso Comune preso di mira dalla Corte dei Conti, con tanto di condanna per danno erariale, per il torneo tarocco di beach volley sul Talvera (82.900 euro) e per la generosa sponsorizzazione (200.000 euro) da parte di AE dei Mondiali di atletica juniores di Bressanone.”

Florio ricorda inoltre che nella ristrutturazione dello stadio Druso dal quale verrà espulsa l’atletica, il Comune di Bolzano ci metterà di suo 4 milioni di euro. “Una cifra - osserva il presidente Fipav - con la quale si potrebbero sistemare tutte le palestre cittadine, terminare Maso della Pieve e anche realizzare un palazzetto dello sport per le attività indoor che, a differenza del calcio, negli ultimi anni hanno dato molto più lustro alla città di Bolzano”.  

Dulcis in fundo e ciliegina sulla torta: Paolo Florio termina la sua denuncia segnalando che sul sito del comune di Bolzano l’elenco delle società sportive è aggiornato al 2008

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paolo giacomoni Gio, 05/19/2016 - 19:05

Prendo posizione solidarizzando pienamente con il sig. Florio per quanto riguarda la follia di una ristrutturazione del campo Druso che ne cancelli la pista di atletica. Una decisione presa, in tutta evidenza, in stanze lontane dallo sport praticato, e certamente da poche persone, che altrettanto poco si interessano dello sport che educa e che toglie i giovani dalle strade o dalla contemplazione di uno schermo per farne dei cittadini più responsabili e maturi. Sarebbe una vergogna per una città ricca di veri sportivi come Bolzano cancellare uno dei suoi due campi di atletica. Sono certo che se la cosa fosse portata ad un giudizio pubblico tramite referendum, la città saprebbe rispondere. I giochi non sono ancora finiti.

Gio, 05/19/2016 - 19:05 Collegamento permanente
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Sandro Repetto Gio, 05/19/2016 - 19:23

Il problema dello sport e di una cultura dello sport cittadino sono figli di mancate o poco oculate scelte in termini di finanziamento e di programmazione, e di strategie mirate nella gestione degli impianti. Oltre a questo è possibile che nel tempo siano prevalse visioni che una buona burocrazia avrebbe potuto, e dovuto, meglio indirizzare.

Gio, 05/19/2016 - 19:23 Collegamento permanente