Ambiente | Rifiuti

“I termovalorizzatori sono belli”

Fattor (Eco-Center) ospite di Lilli Gruber definisce l'inceneritore di Bolzano "un modello da esportare". E Lorenzini (Verdi) scrive a La7: "Serve un'exit strategy".
Di Pierri, Fattor, Fuksas
Foto: Salto.bz/YouTube

Sabato sera (17 giugno) il programma di Lilli Gruber "Otto e Mezzo" su La7 ha affrontato la questione dello smaltimento dei rifiuti, "un tema che incide sempre molto nelle campagne elettorali". Ospiti in studio la giornalista e attivista Marica Di Pierri dell'associazione "A Sud" e l'architetto Doriana Mandrelli Fuksas, mentre in collegamento da Bolzano è intervenuto il presidente di Eco-Center Stefano Fattor.

"Una soluzione vantaggiosa anche dal punto di vista economico" spiega Gruber (in maniera non esattamente imparziale) incalzando Fattor: "L'aria è più pulita con l'inceneritore?" domanda la giornalista, "sì, rispetto a quella aspirata, in termini di nanopolveri" risponde l'architetto bolzanino, che aggiunge tra gli argomenti a favore l'abbattimento delle emissioni "ridotte all'osso" di diossine, il sistema teleriscaldamento e la gestione pubblica di Eco-Center. Di Pierri ha rimarcato al contrario la necessità della riduzione a monte del rifiuto, attraverso riciclo e riuso, citando le più recenti direttive europee sull'economia circolare, mentre Mandrelli Fuksas (pur dichiarando di non conoscere bene la realtà italiana) tesse le lodi dei "termovalorizzatori di ultima generazione": "L'inceneritore di Copenhagen ha cambiato lo skyline della città. Sono architetture belle, anche quando si trovano in prossimità dei centri storici. Perché un termovalorizzatore dovrebbe essere brutto?". Fattor sostiene che sino a quando esisterà il packaging ovvero prodotti in plastica, sarà necessario un trattamento con recupero energetico (con la plastica "è impensabile un mondo senza inceneritori") mentre per Di Pierri è assurda "la costruzione di altri 8 inceneritori con il decreto SbloccaItalia quando non abbiamo, ad esempio in Lazio, impianti di compostaggio".

Non c'è nessun problema sanitario o impatto ambientale, l'esperienza di Bolzano potrebbe essere applicata da altre parti

"Vicino all'inceneritore ci sono frutteti e vigneti famosi in tutto il mondo, la popolazione non protesta?" chiede sorniona Lilli Gruber all'ospite da Bolzano. Perché a protestare, al solito, sono gli ambientalisti. Non ci sta l'assessora all'ambiente, mobilità e pari opportunità della città di Bolzano Marialaura Lorenzini (Verdi) che ha inviato una lunga lettera alla redazione di "Otto e Mezzo" ancora prima che andasse in onda la trasmissione. Nel testo Lorenzini ricorda la delibera approvata dal Consiglio comunale (all'insediamento della nuova giunta nel 2016) che impegna la città capoluogo a un'exit strategy dall'incenerimento "in modo da non incenerire o smaltire più rifiuti in discarica dopo il 2030 e smantellare l’attuale inceneritore", incentivando la riduzione, il riciclo e il riuso del rifiuto nonché l'economia circolare (citata in tv da Di Pierri) e la rigenerazione energetica degli edifici "che fa risparmiare fino a più del 50% sulle bollette con contributi provinciali più del 70%".