Società | La riflessione

“Il sol dell'avvenir”

Bisogna guardare al futuro con ottimismo e forza di resistenza alla crisi economica, sociale e sanitaria. Ci vogliono anche statisti all'altezza della situazione.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Futuro
Foto: Pixabay

In un momento in cui, per motivi non bellici ma sanitari, si sta di nuovo sperimentando in tutto il Paese un’amara privazione della libertà che era assolutamente impensabile anche solo all’inizio di questo 2020 e con i quali bisogna invece fare i conti quotidianamente per mantenere il distanziamento sociale, certi valori legati alla democrazia e alla libertà vanno assolutamente evidenziati e la forza della resistenza alla situazione di estrema difficoltà sociale, economica oltre che sanitaria, necessita di una coraggiosa spinta all'ottimismo e alla ricostruzione di nuovi modelli di vita, che guardino ad un futuro da conquistare. Ecco perché il riferimento ad altri periodi storici che hanno richiesto forza e determinazione di ricrescita: “La rossa primavera dove sorge il sol dell'avvenir”.

Ed è una primavera dove l'umanità si renda conto del degrado ambientale, dove lo sviluppo e la crescita trovi un equilibrio e corretta distribuzione tra tutte le classi sociali, e l'istruzione e la formazione degli individui sia messa al centro dei finanziamenti pubblici, perché possiamo riconquistare la nuova libertà: “Vittoriosi, al fin liberi siam....”

Apprezzo l'intervento del premier Giuseppe Conte, che in occasione del 25 aprile ha voluto citare il celebre brano di De Gregori: «Viva l’Italia, l’Italia liberata, l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura, Viva l’Italia, l’Italia che non ha paura, l’Italia con gli occhi aperti nella notte triste, Viva l’Italia, l’Italia che resiste».

A quelli che mangiano ciliegie durante una conferenza stampa in cui si affrontava il delicato tema della chiusura del punto nascite dell'ospedale di Borgo Trento dopo il proliferare di un batterio che sarebbe responsabile della morte di alcuni bambini, ricordiamo che lo Stato, oggi più che mai, ha bisogno di persone serie e responsabili che sappiano snocciolare riforme importanti per lo sviluppo del Paese e non solo chiacchiere e noccioline di ciliegie.

 

Batterio killer in reparto pediatrico: Salvini mangia le ciliegie mentre Zaia parla dell'inchiesta, per [email protected]