Ambiente | MOBILITÀ

Bolzano non è verde?

In 20 anni poco è cambiato nelle abitudini dei residenti. L’auto resta sopra il 30%. Caramaschi: "Difficile migliorare, ma avanti con nuove ciclabili, autobus, tram".
bici bolzano
Foto: Greenmobility

In quasi vent’anni la percentuale di bolzanini che utilizzano l’auto come mezzo principale è diminuita di appena l’uno per cento, dal 33% al 32%. Mentre nello stesso periodo la quota totale della mobilità alternativa (a piedi, bici, trasporto pubblico) è passata dal 59 al 62 per cento. Sforzi vani, quindi, quelli dell’amministrazione pubblica per far abbandonare definitivamente ai residenti il mezzo a motore? È quello che verrebbe da pensare di fronte ai risultati dell’indagine empirica “La mobilità delle famiglie a Bolzano” effettuata da apollis e illustrata dal sindaco Renzo Caramaschi. Che ammette: “La situazione è buona, ci confermiamo ai primi posti in Italia. Ma anche se migliorare ulteriormente è difficile, andiamo avanti ugualmente potenziando gli autobus, le ciclabili e la mobilità alternativa in generale”.

Bolzano green: un mito che scricchiola?

Un auto per due persone abitanti e 92 biciclette ogni cento abitanti. È la sintesi della situazione nel Comune di Bolzano secondo l’indagine firmata da Helmuth Pörnbacher e Ulrich Becker (e svolta tramite interviste telefoniche a maggio/giugno 2017 su un campione di 791 famiglie e 1.508 persone).

A Bolzano c’è un auto ogni 0,57 abitanti, idem a Merano, 0,69 ad Appiano e 0,62 in tutta la Provincia. Significa, per il capoluogo, un veicolo per due persone contando però tutta la popolazione, dai neonati agli anziani in casa di riposo. A Basilea il dato è 0,35, a Zurigo lo 0,37. Le biciclette sono salite di poco, da 87 ogni cento abitanti nell’autunno 2012 a 92 nell’estate 2017. Le ebike da 5 a 8, un’inezia. Gli indicatori di mobilità dicono che le persone “mobili” sono l’87-89% della popolazione; 360.000 gli spostamenti totali, 3-4 al giorno per persona.

Ed ecco la tabella sul “mezzo principale” (il modal split), che dice che grossomodo le quote di mobilità alternativa, moto o motorino e auto-camion sono rimaste invariate in vent’anni. “La quota della parte sostenibile (bici, pedoni, trasporto pubblico) è alta ed è leggermente aumentata dal 2001” recita il rapporto. “Il modal split è in sostanza stabile dal 2005”. Ci sono differenze tra le zone della città. “Aumentano le bici nella zona industriale, il trasporto pubblico per ospedale, piani, Aslago, resta sempre alta la quota motorizzata ad Aslago-Oltradige ma anche all’ospedale”.

Il modal split è in sostanza stabile dal 2005. Aumentano le bici in zona industriale e resta alta la quota motorizzata per l'ospedale.

C’è poi la parte per il trasporto pubblico. Il 73% del campione è in possesso dell’Alto Adige pass. La distanza media casa-fermata per i bolzanini è in media 170 metri, 130 a Europa Novacella e 260 in Centro, Piani, Rencio. Un punto a favore quindi per il sistema pubblico. Buona nel complesso la percezione del servizio.

Unici punti deboli sono i ritardi e l’affollamento nelle ore di punta. Per il resto - presenza di linee diretta, orari compatibili, tariffe basse, stile di guida, comfort delle fermate e loro distanza - la maggior parte dei cittadini trova l’offerta più che soddisfacente.

Le conclusioni

“Cambiamenti molto lenti, la motorizzazione è ancora in aumento” si legge. La domanda poi è sempre più individualizzata: “Sabato è diventato giorno feriale, domenica è il vecchio sabato”. La zona industriale è “completamente cambiata: aumentati il numero di spostamenti e la quota bici”. Il trasporto locale “parte da presupposti positivi (rete, fermate, quota abbonati), ma ha problemi di capacità (ritardi, affollamento)”.

Il sindaco: "Tram all'ospedale"

Caramaschi riflette esaminando sia i lati positivi che quelli negativi. “Ci confermiamo a un ottimo livello in Italia, ma siamo comunque in una provincia con tante auto. Se guardiamo alle città europee più avanzate, in Danimarca ad esempio, l’80% dei residenti si sposta in bici, a piedi o con i mezzi pubblici. Qui abbiamo ancora il 30% che va col mezzo privato”. Difficile, ammette il primo cittadino, “migliorare ulteriormente”. Ma bisogna tentare lo stesso. “Potenzieremo il mezzo pubblico, abbiamo già fatto una riunione del comitato di indirizzo di Sasa che ora è in house. Servono più autisti, e non è facile dato che nell’ultima selezione su 17 che si sono presentati sono stati ammessi in 7. Poi verrà aumentato il parco mezzi con veicoli a metano”.

Difficile migliorare ulteriormente. Ma andiamo avanti realizzando nuove ciclabili e potenziando il servizio pubblico. Ora Sasa è in house. La fermata del tram all'ospedale? Quanto mai opportuna.

Per le due ruote sono in arrivo “nuove piste ciclabili e studiamo depositi, magari uno vicino alla stazione, per superare le rastrelliere che sono brutte e insicure”. Ci sono poi gli interventi per snellire la mobilità tradizionale a Bolzano sud e le altre "scelte strategiche" sulle infrastrutture che interessano tutto l'Alto Adige e il suo capoluogo.

Alcuni autisti dei mezzi pubblici fanno addormentare, altri scambiano l’autobus per una macchina da Formula 1.

Caramaschi si lascia andare a un commento sullo “stile di guida” degli autisti dei bus: “Alcuni fanno addormentare, altri scambiano l’autobus per una macchina da Formula 1”. Riguardo al futuro tram, visti i numeri (“15.000 spostamenti al giorno”) “la fermata all’ospedale - conclude - sarà quanto mai opportuna”.