Cultura | Teatro

Human

Marco Baliani e Lella Costa: quando il teatro diventa riflessione spietata
Teatro Puccini
Foto: Teatro Puccini

La parola HUMAN barrata da una linea nera che l’attraversa: un titolo più che eloquente quello scelto da due personalità carismatiche del panorama culturale italiano come Marco Baliani e Lella Costa per innescare con il loro spettacolo un rito di partecipazione sul significato profondo di UMANITA’. Un’umanità perseguitata e negata, in passato come ai nostri giorni. HUMAN mette a fuoco lo spaesamento comune, quell’andare incerto di tutti quanti gli human beings in questo tempo fuori squadra. HUMAN si insinua in quella soglia in cui l’essere umano perde la sua connotazione universale, indagando su quanto sta accadendo in questi ultimi anni nel nostro sistema “occidentale” di valori e di idee: i muri che si alzano, i fondamentalismi che avanzano, gli attentati che sconvolgono le città, i profughi che cercano rifugio. E non si ferma qui «Vogliamo spiazzare lo spettatore, inquietarlo, turbarlo, assediarlo di domande. E insieme incantarlo e divertirlo, che è il nostro mestiere» afferma Lella Costa. «E per riuscirci andremo a esplorare teatralmente (e forse espugnare?) la soglia fatidica che separa l’umano dal disumano, confrontarci con le parole, svelare contraddizioni, luoghi comuni, scoperchiare conflitti, contraddizioni e paure indicibili».
Costa e Baliani portano in scena un teatro spietatamente capace di mettere il dito nella piaga, di andare a toccare i nervi scoperti della nostra cultura, riguardo alla dicotomia umano/disumano. Senza rinunciare all’ironia, e perfino all’umorismo: perché forse solo il teatro sa toccare nodi conflittuali terribili con la leggerezza del sorriso, la visionarietà delle immagini, la forza della poesia.

Merano, Teatro Puccini
20.03.2017, 20:30