Ambiente | Smog e propaganda

Il biossido di azoto è sottovalutato

Secondo l'ultima conferenza stampa sulla qualità dell'aria il problema smog è in miglioramento ma non grazie alla politica ma grazie al COVID
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Campionatore no2
Foto: giorgio santoriello

A sentire l'ultima conferenza stampa sulla qualità dell'aria viene da sorridere, amaramente vista anche l'assenza di domande, un monologo pieno di parzialità ed omissioni durato un quarto d'ora e privo di confronto. In sintesi secondo l'assessore Vettorato tutto sommato è tutto ok, in miglioramento con standard del 2020 da conservare. Per Verdi le strategie di difesa dell'aria sono ancora da sviluppare. I superamenti a Bolzano sono proseguiti ma nonostante lo dicano i grafici i dati impliciti non vengono ripetuti con la dovuta evidenza nel discorso, il merito della diminuzione è del COVID non del lockdown ma questo non lo sottolineano. Serviva una pandemia per migliorare l'ambiente invece per i politici ed i tecnici provinciali il merito è del lockdown. Verdi sottolinea il calo nonostante anche col lockdown alcune aree restino a ridosso della soglia di legge o di poco oltre. Da notare la differenza dei grafici tra quelli delle centraline fisse con limite a 200 mcg e gli istogrammi della conferenza con limite a 60/45, espediente comunicativo importante perchè quando c'è da sminuire si usa una soglia quella massima raggiungibile solo nei pressi di un camino industriale non a norma, ma quando si fanno le conferenze con la politica affianco si passa da 200 a 60 per far vedere il risultato positivo sotto la soglia di legge dei 40. Ma quello che omettono è l'impatto sanitario dello smog anche sotto soglia di legge, perchè i limiti di legge non sono di tipo sanitario o scientifico ma di tipo economico-politico ed anche questo dettaglio meglio non dirlo. Per l'assessore Vettorato la soluzione è incentivare lo smartworking: le leggi europee impongono azioni concrete per colpire le principali emissioni e far abbassare subito l'inquinante fuori norma non usare lo smartworking per qualche giorno per solleticare lo smog. La leggi ambientali impongono azioni concrete e misurabili, blocco del traffico per chi inquina per esempio ma all'assesore Vettorato non interessano le norme ambientali più delle convenienze elettorali infatti mente anche quando dice che la qualità è buona e va preservata!? Ma come prima del lockdown ogni anno c'erano mesi di sforamenti e si fa finta di nulla? La qualità è scadente da oltre un decennio complice anche una modellistica di APPA che non vuole scovare tutti i problemi. A sostegno di ciò riporto di seguito i passaggi di uno studio scientifico non della provincia altoatesina ma di un comitato scientifico terzo ed apolitico di rilevanza internazionale. 

Si intitola "Short term effects of nitrogen dioxide on mortality and susceptibility factors in ten italian cities: the epiair study" studio scientifico pubblicato nel lontano 2011 sulla rivista di epidemiologia ambientale di Epidemiologia e prevenzione e mai citato in alcun rapporto ufficiale dell'APPA men che meno dai politici altoatesini. 

Mancanza grave perchè le evidenze scientifiche non possono avere filtri elettorali invece su Bolzano il marketing territoriale del "tuttoappostismo" sembra viziare ogni ragionamento in campo ambientale.

Lo studio in sintesi riporta che: "Il biossido di azoto (NO2) è uno dei maggiori inquinanti atmosferici. Questo forte irritante delle vie aeree si forma dall’ossidazione dell’ossido nitrico (NO) prodotto nei processi di combustione. Le maggiori sorgenti sono i gas di scarico degli autoveicoli (soprattutto da motori diesel)...Diversi studi condotti in Europa e in Canada hanno dimostrato che aumenti di concentrazione di NO2 in atmosfera sono associati a incrementi delle morti per cause naturali, cardiovascolari e respiratorie. Pochi però sono quelli che, finora, hanno indagato il ruolo di fattori che possono rendere le persone più suscettibili agli effetti dell’NO2. Dai dati raccolti nelle dieci città italiane che fanno parte del campione compreso nello studio multicentrico EpiAir viene la conferma che il biossido d’azoto aumenta in maniera statisticamente significativa la mortalità per cause naturali, cardiovascolari e respiratorie. Particolarmente suscettibili agli effetti dannosi dell’NO2 sono i cardiopatici e i diabetici."

Riporta lo studio che:"Incrementi di 10 µg/m3 di NO2 nell’aria respirata sono correlati ad aumenti statisticamente significativi di mortalità per cause naturali, respiratorie e cardiache: il rischio di morte aumenta del 2.09% per tutte le morti naturali, del 2.63% per cause cardiache e del 3.48% per cause respiratorie. L’associazione è più forte:

  • nella stagione calda, quando l’aumento del rischio passa a +4.46%, +4.77 e +9.63 per le cause naturali, cardiache e respiratorie, rispettivamente, e diventa significativo anche quello per cause cerebrovascolari: +7.87%;
  • nel caso di persone ricoverate in ospedale nei due anni precedenti il decesso.

Questi effetti sono indipendenti dalla presenza di altri inquinanti (PM10 e ozono). In sintesi, quando la concentrazione di NO2 aumenta nell’aria sono a maggior rischio di morte:

  • le persone affette da malattie cardiovascolari, in particolare quelle che hanno già avuto un ricovero per questo motivo; );
  • i diabetici; );
  • i soggetti con condizioni croniche multiple; );
  • gli anziani.

Per quanto riguarda gli aspetti socioeconomici, i dati raccolti non permettono di determinare l’influenza esercitata da questi fattori sulla suscettibilità degli individui al biossido d’azoto. Quindi la conclusione è che: "L’identificazione di un sottogruppo di popolazione affetto da malattie cardiovascolari croniche e diabete, particolarmente suscettibile agli effetti dannosi dell’NO2, costituisce uno strumento prezioso per lo sviluppo di azioni di prevenzione mirate a tutelare questa frazione ad alto rischio."

A Bolzano si calcolano le statistiche sul turismo, l'economia,la ristorazione, la demografia ma non sull'impatto sanitario dello smog in Provincia di Bolzano, il "tuttappostismo" porta a fornire conteggi finanche sui gatti randagi ma non sulle vittime del biossido di azoto. Eppure nella provincia del -Qualitat Sudtirol- la leggenda narra che esista un Laboratorio di Medicina Ambientale in seno all'azienda sanitaria pagato con soldi pubblici e che sul sito web, in decenni di attività, abbia pubblicato qualche pdf  in croce ma nessun parere contrario alle scelte politiche, una paginetta sul web e tanto basta per il greenwashing altoatesino.