Cronaca | Forze dell’ordine

I carabinieri: controlli più difficili

La Fase 2 complica le verifiche invocate anche dalla Provincia. “Il senso di responsabilità latita”. Dalle partite di pallone alle feste dei giovani interrotte.
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Foto: Carabinieri Bolzano

“I controlli ora sono più difficili”. A precisarlo sono i carabinieri che “in tutto l’Alto Adige - si legge nella nota del comando provinciale dell’Arma - sono ancora molto impegnati nel far rispettare le prescrizioni provinciali e statali per il contenimento del Covid19”. Un’attività che giocoforza si è complicata per le possibilità concesse dall’allentamento, che hanno reso meno immediata l’individuazione dei trasgressori. Il rispetto delle regole è però fondamentale per la riuscita della Fase 2 in Alto Adige e la ripresa di tutti i settori economici, a partire dal turismo. Proprio per questo lo stesso governatore Arno Kompatscher ha manifestato la sua preoccupazione precisando la necessità di aumentare le verifiche.

 

False chiamate e giovani senza mascherina

 

Qual è quindi la situazione in cui i militari alla stregua di agenti di polizia di Stato, guardia di finanza e polizie locali si trovano a operare? Tutto è cambiato rispetto al lockdown, periodo in cui, precisano i carabinieri, “era più facile controllare le persone per la strada, specialmente la domenica e i festivi”. “Ora - proseguono - si verifica l’opposto. Da quando è possibile svolgere attività all’aria aperta per le strade c’è un brulichio di persone e non è facile controllare in maniera mirata chi è in fallo. I tanto agognati senso di responsabilità e autodisciplina dei cittadini non si sono appalesati appieno, come prevedibile. Purtroppo, le persone incivili e maleducate esistono a tutte le latitudini e altitudini”. 

Da quando è possibile svolgere attività all’aria aperta c’è un brulichio di persone e non è facile controllare chi è in fallo

Un richiamo a quel “buon senso dei cittadini” invocato dagli amministratori provinciali e comunali nelle settimane scorse. La panoramica di episodi dà l’idea del lavoro richiesto ai militari, che in alcuni casi avrebbero preferito non essere chiamati in causa da chiamate rivelatesi “non sempre corrette e veritiere, alcune perfino con un pizzico di dolo”. È il caso del vicino di casa che ha denunciato l’assembramento intorno al barbecue del dirimpettaio: intervenuti sul posto i carabinieri hanno verificato che erano tutti familiari

I tanto agognati senso di responsabilità e autodisciplina dei cittadini non si sono appalesati appieno, come prevedibile

Al contrario, ci sono le situazioni in cui è stata ravvisata la violazione delle norme, unita alla “maleducazione verso altre persone”. Nel mirino il giovane che con “nasco e bocca scoperti” domenica scorsa “ha ricoperto d’insulti un uomo che glielo aveva fatto notare”: “Per il ventenne sgarbato - si legge nella nota - sanzione doppia dato che era recidivo”.

 

Le multe ai calciatori e la festa interrotta

 

Un altro esempio di irregolarità tira in ballo l’attività fisica. Se gli sport di squadra sono vietati, notano dal comando provinciale dell’Arma, significa che palle e palloni dovrebbero rimanere a casa. “Tra domenica e lunedì sono stati sanzionati ben 29 tra calciatori e pallavolisti”. I carabinieri, su segnalazione, sono infatti intervenuti “per interrompere due partite tra amici, in un caso con tanto di maglie di colori diversi per le due squadre”. Inevitabili le sanzioni, “date con dispiacere, specialmente ai giocatori minorenni, ma è di tutta evidenza che contendersi una palla marcandosi stretti e col fiatone può essere una pericolosissima condotta contagiosa”.

Infine la movida e le feste organizzate da giovani su cui è intervenuto anche Kompatscher. Due gli assembramenti interrotti nei giorni scorsi dalle pattuglie. “Una festa da ballo in piena regola con musica e bevande”, nel primo caso, e nel secondo, in piena notte, “urla, risate e chiacchiere nel cortile di una scuola”. In totale sono stati sanzionati nove ragazzi, di cui alcuni minorenni.