Economia | Demos/salto.bz

Triplicati gli utenti unici in 3 anni

Utile di 45mila euro, 13milioni di pagine viste su Salto.bz in un anno, mezzo milione di euro di ricavi ed un rilancio tecnico e d'immagine da effettuare entro ottobre.
Thomas Viehweider e Ulrich Gutweniger
Foto: Medienfriz
I soci della cooperativa Demos 2.0, l'editrice di www.salto.bz, hanno approvato all'unanimità giovedì 19 maggio 2022 il bilancio 2021. Dati incoraggianti sia sul piano contabile che sulle metriche del sito, con la prospettiva di diventare ancora più professionali e raggiungere più giovani ed in generale un pubblico più vasto.
La prima relazione del pomeriggio nella sede a Bolzano in via Josef Streiter 10/a è quella dell'amministratore delegato di Demos 2.0 Ulrich Gutweniger, che parte con l'obiettivo di rafforzamento di Salto+, gli abbonamenti. L'accesso richiesto per vedere alcuni contenuti è in linea con il trend di altri giornali online, ma allo stesso tempo rappresenta un terreno di sperimentazione per capire come ricevere sostegno dal pubblico dei lettori ed allo stesso tempo riuscire a fornire qualche contenuto o esperienza in più che possa giustificare la spesa ed il significato di un abbonamento. Sessanta euro annuali sono un caffè a settimana, anzi meno visto che a Bolzano il caffè è il più costoso d'Italia, in media 1,23 euro a tazzina.
Gli abbonamenti sottoscritti a gennaio 2022 sono stati 124, per un totale di 8mila 696 euro a sostegno di Salto. A gennaio 2020, anno di introduzione degli abbonamenti, in 116 avevano sottoscritto (7mila 309 euro), nel 2021 si era arrivati a un sostegno complessivo annuale di 56mila 331 euro. Denari che vanno tutti a sostenere maggiori forze in redazione ed in amministrazione, oltre alla parte tecnica ed alle consulenze professionali. Nel corso dei nove anni di vita di Salto molte persone hanno aiutato questa impresa giornalistico-civile volontariamente o semi-volontariamente, per una crescita quindi professionale del mezzo è giusto che ricevano un compenso per la loro attività.
 

Chi sono i lettori di Salto?

 
Per il 54% sono uomini. Salto.bz si sfoglia da cellulare (66%), dal pc (30%) e da tablet (4%). In termini di proporz i browser tedeschi sono al 64%, quelli italiani al 31%. Salto ha comunque dei contenuti che riescono a farsi leggere anche al di là delle Alpi: il 71% degli utenti è in Italia, al secondo posto c'è la Germania (12%), al terzo l'Austria (11%).
L'elettrocardiogramma di un giornale online è la curva delle visite di Google Analytics: il lunedì di solito si sale, il sabato e la domenica si scende. Il picco nel 2021 è stato il 2 giugno, con 67mila 683 utenti, mentre finora il massimo del 2022 è stato l'11 gennaio, con 36mila 261 arrivi sulla pagina. Il minimo nel 2021 domenica 9 maggio, 8 mila 91 utenti. Oltre ai lettori che crescono anche la voglia di fare pratica a Salto cresce, sempre maggiori le richieste dai giovani di testarsi all'interno della redazione.
 

Triplicati in tre anni i visitatori unici

 
Il lavoro e la dedizione di tante persone paga. Il mitico "Unter der Wahrnehmungsgrenze" ha dato una tale garra a Salto che i visitatori sono passati da 1milione 111mila 556 del 2019 a 2milioni 252 mila 304 del 2020 fino ai 3milioni 897mila 413 del 2021. Le pagine viste sono passate da 8milioni del 2019 a 14,6milioni del 2020 riscendendo a 13milioni del 2021. E la permanenza media sul sito rimane stabile sui 2minuti e mezzo, segno che anche gli articoli lunghi si gustano volentieri. Rimane stabile la provenienza delle visite, con la "torta" che si spartiscono le visite dirette (43%), da Google (39%), da Facebook (13%).
Organizzazione più professionale significa anche poter impostare con maggiore cura anche i social media. I "mi piace" sulla pagina Facebook di Salto, arrivati a 22mila 13. Su Twitter i follower sono 5mila 758, su Instagram 5mila 328.
 

Servizio pubblico sostenuto dal pubblico

 
Le entrate di Demos nei primi 4 mesi del 2022 sono venute per il 34% da contributi pubblici, per il 19% da blog redazionali (in Zusammenarbeit mit...), per il 14% dei privati. La seconda voce è quella degli abbonamenti, 32%. Il caffè alla settimana che potete offrire a Salto.
 
 

Rilancio

 
Il 2022 è l'anno del "relaunch" La prima fase di raccolta informazioni, anche attraverso un questionario, si è conclusa a marzo 2022. Fino a luglio ci sarà una fase di analisi degli altri portali di notizie, proposte per la grafica, analisi della community, verifica della fattibilità di altri formati, strutturazione del progetto sul piano tecnico e commerciale, esperimenti per la strategia di Salto+, lavoro ai nuovi templates del sito. Entro ottobre 2022 ci sarà l'implementazione della nuova grafica e della strutturazione del sito, così come degli aspetti riguardanti video, audio, pubblicità. Salto continuerà a "viaggiare" su Drupal, ma con l'aggiornamento alla versione Thunder, che viene usata dal gruppo Burda. Dovrebbero esserci sei vantaggi (per i quali minimo un caffè a settimana Salto se lo merita): gestione più intuitiva dei contenuti, anteprima degli articoli su diversi strumenti, migliori ritagli delle foto, migliore flessibilità della pagina, sito più veloce.
"Da poco siamo in formazione completa - ha detto il caporedattore Fabio Gobbato - con redattrici e redattori molto diversi, ognuno riesce a dare un qualcosa di suo al progetto. Sarà un lungo lavoro per migliorare la strategia, anche per le grandi prospettive di crescita dei nuovi redattori". Salto.bz è già cresciuto molto e non si sa quale sarà il suo potenziale di crescita futuro. Un medium che ha una sua connotazione, ma "per molte persone rimane ancora un freno il fatto che sia un giornale online bilingue".
 

Liquidità investita

 
Compito di illustrare i dati di bilancio a Thomas Viehweider. Numeri fortunatamente soddisfacenti, grazie ai 45mila euro di utili che finiscono, destinati a nuovo esercizio, nelle riserve. Il patrimonio netto va a 185mila euro, mentre nel 2020 era a 139mila euro. C'è più fieno nella stalla per il futuro. Ed il fieno serve soprattutto per allargare la base dei dipendenti, saliti a 13 (9 giornalisti e 4 amministrativi). Nel 2021 Demos ha speso di più rispetto al 2020, i costi per il personale sono cresciuti da 220mila a 307mila euro.

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Massimo Mollica Sab, 05/21/2022 - 12:50

Ho risposto in passato al vostro questionario.Mi permetto di suggerire quanto segue:
- dare uno sguardo al web3 e a ciò che esso comrta. Definire degli NFT che aprano alla possibilità a una maggiore partecipazione agli utilizzatori e che li creino appartenenza alla testata (tecnicamente si direbbe engagment).
- sviluppare e definire meglio un network di realtà giornalistiche indipendenti alla SALTO in tutta europa, sulla falsariga di quello che succede quando ho la possibilità di leggere articolo de IlDolomiti linkati su questa testata. Non deve spaventare la lingua, ora esistono dei buoni traduttori. Io per esempio abitualmente leggo articoli scritti in russo su Holod Media e scopro cose che non sapevo. In fondo il senso dell'Europa che ho sempre sognato è l'esaltazione dei tratti locali in un disegno globale dove a unirci sono valori condivisi.
- perdere 10 secondi a rispondere a chi scrive un email alla redazione, anche se il mittente vi sta sulle balle.

Lunga vita a SALTO.BZ

Sab, 05/21/2022 - 12:50 Collegamento permanente
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Mattia Frizzera Sab, 05/21/2022 - 13:51

In risposta a di Massimo Mollica

Durante l'assemblea si è parlato molto del bisogno di aumentare la visibilità della testata. Sono belli anche i FT, il materiale fungibile come adesivi, gli occhialini di Salto e i sottobicchieri. Per gli NFT magari vuol dire qualcosa il team relaunch. La versione digitale di una canzone di Morgan la vedo bene come NFT, un mio articolo direi di no :-) Però essendoci Salto Music, Salto Arts e le vignette di Benno Simma direi che può essere un'opzione interessante. Sui rapporti internazionali ci vuole del tempo, ce ne hanno messo abbastanza anche le testate cartacee come La Stampa-Spiegel-Guardian-...

Sab, 05/21/2022 - 13:51 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Dom, 05/22/2022 - 19:48

In risposta a di Mattia Frizzera

Grazie per la risposta!
Rispetto molto il tuo punto di vista ma mi permetto di non condividerla del tutto. Volenti o nolenti arriverà il web3 (che in parte già c'è) che sposta il focus dalla piattaforma (leggasi social) al possesso dei singoli. Cioè la ricchezza che viene generata e va in larga parte ai soliti noti (Apple, Alphabet, Amazon, Microsoft usw.) Potrà, almeno in parte, essere distribuita ai tanti. Gli FT sono onestamente il passato, oggi invece c'è ancora più voglia di appartenenza e partecipazione. E gli NFT rispondono proprio a questo. A creare anche campagne dove non esistono più gli influencer ma i testimonial è ogniuno di color che ne fanno parte. E' una visione più democratica della cosa. E se un tuo articolo lo sposo in pieno magari l' NFT a cui fa riferimento lo compro , anche per perorare la causa raccontata nell'articolo stesso.
Mi permetto anche di ribattere sul tempo legato ai rapporti internazionali. Viviamo in una società fluida e il tempo diventa sempre più relativo. Esiste una testata simile alla vostra in Tirolo? Bene, si crea una collaborazione tra voi Il Dolomiti e il corrispettivo tirolese e si apre una sezione apposita. Creando la prima fase di un network che poi va ampliato. Voi per fortuna non siete La Stampa, Spiegel e Guardian, siete molto più dinamici.

Dom, 05/22/2022 - 19:48 Collegamento permanente