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Società | Il cappuccino

Leggere rosa a Bolzano

In Alto Adige dove le quote rosa sono spesso al centro di dibattiti, qualche polemica e una pletora di (pre-elettorali) rassicurazioni, si legge moltissimo di tradimenti.

Come scrive Cecilia Bressanelli sulle pagine culturali del Corriere della Sera del 17 agosto, a Bolzano e a Trento si continua a leggere molto e, sembrerebbe, anche bene. 

Lo sottolinea una ricerca di Amazon.it sulle vendite di libri ed eBook negli ultimi dodici mesi. In Italia e con riferimento a pubblicazioni in lingua italiana.

Il capoluogo altoatesino\ sudtirolese, oltre a rientrare nella top 10 delle città italiane dove si predilige leggere in formato digitale (sesto posto), primeggia nel ranking dedicato ai vari generi letterari nella categoria "romanzi rosa", davanti a Verona e Milano. 

Ecco, colpisce che a Bolzano si sia più accaniti (o più accanite? Prescindiamo però dagli stereotipi) nella lettura di storie d’amore (e tradimenti, riconciliazioni, nuovi tradimenti, litigi su figli e proprietà, ancora tradimenti: poi, per favore, basta). E pazienza se qualcuno ci dirà che questo accade da sempre, eccetera.

Stiamo infatti parlando di una passione superiore a quella per lo stesso filone letterario di veronesi e milanesi. Più dei Promessi Sposi, più di Giulietta e Romeo.

Colpisce che a Bolzano si sia più accaniti (o più accanite? Prescindiamo però dagli stereotipi) nella lettura di storie d’amore (e tradimenti, riconciliazioni, nuovi tradimenti, litigi su figli e proprietà, ancora tradimenti: poi, per favore, basta). 

In una provincia dove le quote rosa sono spesso al centro di dibattiti, qualche polemica e una pletora di (pre-elettorali) rassicurazioni, si legge dunque moltissimo di sentimenti e si discute moltissimo di tradimenti.

“Così fan tutte?” come ci avverte, rassicurandoci, un certo Mozart o, meglio, il suo librettista Lorenzo da Ponte? Ma se poi scoprissimo che questa passione per i romanzi rosa è dovuta – anche - alla purtroppo non esigua pattuglia di insegnanti, impiegate, nonne e zie che ci affidano ogni anno il loro libriccino scritto e stampato in questa provincia e vergato in un italiano che farebbe risplendere un tema in classe di terza elementare?

Un ragionamento, attenzione, che dedichiamo ovviamente agli scrittori dilettanti di sesso maschile. Quelli (e quelle) smaniosi di pubblicare come se fosse una prescrizione del medico di famiglia.

Siamo sempre lì. Se parliamo di passione, va bene (quasi) tutto. Se parliamo della (vera) scrittrice Liala e delle sue eredi, va benissimo. Ma se la classifica di Amazon.it si riferisce anche a dilettanti allo sbaraglio della scrittura (purtroppo in alcuni casi accolte ed accolti da istituzioni pubbliche a corto di idee e di coraggio), non possiamo che sperare in un aumento di lettrici e lettori dei romanzi gialli, d’avventura e di viaggio. 

Magari anche dei giornali. Ma non esageriamo, ecco.