Economia | IMPRESE E LAVORO

Un tesoretto da non sprecare

L’economia italiana torna a crescere, ma la ripresa non va sprecata: bisogna investire sui giovani. La “fuga all’estero” di molti di loro è già costata 14 miliardi.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: upi

Investire sui giovani e sulla loro occupazione. E’ quanto da settimane continua a ripetere Confindustria chiedendo sgravi fiscali per le imprese che assumono nuovi collaboratrici e collaboratori. Dall’altra parte c’è il problema di trovare i profili giusti: molte aziende non riescono a coprire i posti a disposizione perché manca personale qualificato. Una difficoltà che riguarda anche le imprese altoatesine: si cercano soprattutto le competenze tecniche e informatiche.

Economia in crescita, momento di assumere e investire

Gli “Scenari economici” rappresentano il tradizionale rapporto sullo stato di salute dell’economia italiana. I dati resi noti in questi giorni dal Centro Studi riservano diverse sorprese positive: le stime per il PIL italiano vengono infatti ulteriormente ritoccate all’insù: +1,5% nel 2017 e +1,3% nel 2018.

L’Italia è agganciata alla ripresa mondiale e le esportazioni sono la componente più dinamica della domanda. Nel 2018 l’export sarà del 15% sopra i livelli del 2008 e al 32,5% del PIL. Il recupero dell’economia italiana è caratterizzato da una considerevole creazione di posti di lavoro. Dal 2014, quando è cominciato, al secondo trimestre del 2017 l’incremento cumulato del PIL è stato del 3,0%, quello dell’occupazione del 3,7% e quello delle ore lavorate del 4,3%. I progressi sono stati notevoli anche in termini di persone occupate: +815mila; a fine 2018 supereranno di 160mila unità il picco toccato nel 2008.

Alto Adige capofila

In questo scenario l’Alto Adige si conferma l’economia più dinamica di tutta Italia. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,3% nel secondo trimestre dell’anno e nello stesso periodo le esportazioni hanno toccato un nuovo record superando per la prima volta il valore di 1,2 miliardi di euro nei tre mesi. Più che positiva anche l’evoluzione per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro. Per la prima volta nella sua storia, l’Alto Adige supera la quota di 210.000 occupati dipendenti. Sono oltre 8.000 i posti di lavoro in più rispetto all’anno prima. L’andamento è positivo in quasi tutti i settori economici, ma il settore manifatturiero si distingue per la crescita costante: in questo settore il numero degli occupati dipendenti è infatti in aumento da 50 mesi consecutivi, ovvero da giugno 2013.

La ricerca dei giovani talenti

Una delle sfide maggiori per le imprese è quella di trovare giovani qualificati da inserire al proprio interno. In particolare, ricorda Confindustria, il futuro di Industria 4.0 chiede sempre più formazione riguardanti Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. Più giovani laureati in queste discipline sono una necessità per l'economia del futuro.

Bolzano qui ha un grande potenziale di miglioramento: la percentuale di laureati in Alto Adige è minore rispetto al resto d’Italia (che presenta numeri peggiori rispetto al resto d’Europa) e ancora più bassa è quella di laureati in scienze tecniche. Diventa così una sfida decisiva quella di tenere in Italia i migliori talenti: la “fuga all’estero” dei giovani italiani è costata all’Italia 14 miliardi di euro, stima il Centro Studi. Un motivo in più per rendere più semplice il loro inserimento nel mondo del lavoro.