Cultura | Politica e arte

Polotika?

Una riflessione critica sul linguaggio merceologico della politica. A Chiusa, l'artista Philipp Klammsteiner presenta una serie di manifesti elettorali stranianti che ci invitano a riflettere sulle tecniche di comunicazione adottate prevalentemente dai partiti.

Philipp Klammsteiner, grafico e artista bolzanino, spiega il senso della sua installazione così: “Durante la campagna elettorale i partiti utilizzano il linguaggio pubblicitario per promettere di tutto ai cittadini. Promesse che ovviamente sono perlopiù slogan e che dunque non saranno mantenute. Volevo attirare l’attenzione su questo particolare”. Chi passasse in questi giorni per la piazza del municipio di Chiusa potrebbe vedere il risultato: una serie di manifesti, a prima vista identici a quelli adoperati dai vari partiti, dunque dall’apparente contenuto politico, ma che in realtà svolgono la funzione di evidenziarne in modo critico la strategia di marketing. “Penso che anche al tempo di internet – prosegue Klammsteiner – la comunicazione pubblicitaria dei partiti eserciti ancora un effetto decisivo secondo le forme più tradizionali. Le mie opere sono esemplari unici, esposte agli sguardi, alle intemperie e all’azione vandalica – segni, strappi, scritte – che concernono anche agli altri manifesti. Un normale modo d’incidere sulla realtà con il quale i cittadini si appropriano di questo linguaggio. Però spero che nel frattempo qualcuno venga colpito dai messaggi dissonanti e si fermi a sorridere, farsi domande, riflettere”.

“Polotika?” è l’undicesima mostra organizzata da Kunst Bodenhah, un progetto di Andreas von Lutz e Karin Reichhalter che cerca di riportare l’arte “al suolo”, organizzando cioè mostre di giovani artisti in luoghi desueti o abbandonati, e dunque favorendo la funzione “straniante” che le opere producono sui loro fruitori occasionali. Le opere di Philipp Klammsteiner rimarranno esposte ancora fino alla metà di novembre.

More: Philipp Klammsteiner intervistato da Franz Magazine.