Ambiente | Mobilità pubblica

Sasa: semplicemente imbarazzante

Ci si attendeva qualche spiegazione dai vertici Sasa in Consiglio Comunale a Bolzano nella seduta del 19 gennaio 2017, invece…
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Michele De Luca/Comune di Bolzano/pixabay.com

Basta non parlarne, c’est facile!

Quello che mi aspettavo dalla relazione del presidente Pagani di Sasa era un po’di chiarezza sulle scelte dei nuovi bus. Ho anticipato possibili risposte e contro risposte in nel mio intervento il 18 gennaio. Risultato? Il presidente Pagani nel suo intervento fiume NON ha minimamente accennato alla tematica limitandosi a qualche affermazione sui bus a idrogeno, senza cifra alcuna. Per il resto zero. Perché?

Incalzati dalle domande dei/lle consiglieri/e, non c’è stata una sola risposta e quelle frasi smozzicate qua e là hanno reso il tutto ancor più surreale. La “patata bollente” della trazione è stata girata alla direttrice Piffer che ha fatto uno sproloquio a dir poco imbarazzante, che già avevo sentito tempo addietro.

Ebbene, parto dal presupposto che “chi tace acconsente”, quindi che le mie affermazioni negli ultimi anni quindi siano fondate. Mi sento preso in giro (ma lo dovrebbe essere il Consiglio Comunale) che prima si affermi di avere un sistema gestionale ERP all’avanguardia che consente di verificare ogni Euro speso, ma poi non si forniscano cifre delle singole tipologie di trazione dei bus! Forse perché già forniti, e molto chiari, nella risposta di fine giugno 2016 a un’interrogazione in Consiglio Provinciale che ha tolto qualsiasi scusa ai responsabili di Sasa (e alla Provincia stessa) per la scelta dei bus a gasolio?

Le curiose dichiarazioni della direttrice

Poi sentire dire che “passare da bus Euro 2 ad Euro 6” è un miglioramento, lo sa anche un bambino. Il problema, infatti, è un altro: quale bus Euro 6? Qui casca l’asino. Tutto bello che ci si riempia la bocca di bus elettrici e a idrogeno (che costano il triplo di quelli tradizionali…), con affermazioni di prospettiva assai discutibili e opinabili. Peccato che poi, immagino per la "banale" mancanza di fondi, si vadano a comprare bus a gasolio perché, sintetizzando l’intervento della direttrice Piffer, sono più “comodi” da gestire. Ma per favore…

E poi, si è parlato di Parigi e delle scelte di Ratp. Ebbene, i bus a metano, anzi a biometano hanno un ruolo fondamentale nel cambio di rotta parigino. Ma questo la direttrice l’ha taciuto, forse perchè non lo sapeva? Ero a Milano nel 2015 alla fiera internazionale Uitp e lì lo hanno spiegato (si legga questo articolo). Dire mezze verità non mi pare sia elegante.

Atto di indirizzo pro trazione alternativa?

Mi auguro, com’è stato fatto per l’atto d’indirizzo per la società in-house, il Consiglio Comunale adotti quanto prima un altro atto di indirizzo per la scelta della trazione dei bus.

Ciò che è avvenuto in Consiglio Comunale da parte dei vertici Sasa è ai confini dell’onestà intellettuale, personalmente (per quello che conta, ovviamente) mi sono sentito letteralmente preso per il posteriore. I vertici di Sasa hanno, a ben vedere, preso per il posteriore la cittadinanza intera.

Abbiamo un problema...

In poche parole: “Houston, qui abbiamo avuto un problema…” di trasparenza, di scelte, di vertici aziendali e di governance. Non pensavo che si sarebbe mai scesi così in basso. Altro che “Wir sind die Besten”, (“Siamo i migliori!”), concetto ormai logoro.

Per chi fosse interessato, qui la registrazione della seduta. Da 2h31’ le non-risposte del presidente Pagani, da 2h48’ l’intervento della direttrice Piffer. Guardare e sentire per credere e porsi (tante) domande. Giusto per rimanere sconcertati.

Commissariamento?

Visto che si è arrivati al punto che il tema non viene nemmeno trattato dai diretti responsabili, provocatoriamente sarebbe opportuno commissariare Sasa per tale tematica dei nuovi bus e nominare un responsabile ad acta che sostituisca coloro che, i fatti lo dimostrano chiaramente, non stanno operando le scelte migliori per la Sasa e per la popolazione. Sarà pure una novità assoluta, ma pare essere l’unico modo per arrivare ad un cambio di rotta prima che sia nuovamente troppo tardi.