Cultura | Brunico

“Un nuovo modo di intendere la cultura”

All’interno della Casa delle associazioni di Brunico si trova il Centro giovanile di Arciragazzi, il cuore pulsante delle attività culturali della città.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Diverkstatt

È diventato operativo solo 8 anni fa il circolo Arci “Diverkstatt. Lanciato da giovani di lingua italiana, tedesca e ladina, diventa fin da subito un luogo dove presentare libri, organizzare cinema all’aperto e iscriversi alle iniziative di arciragazzi, come i campi della legalità. La vera svolta, però, è arrivata con la pandemia del 2020, quando all’interno della Casa delle associazioni di Brunico, che riunisce sotto lo stesso tetto numerose realtà associative, è nato il centro culturale e giovanile della città. La Casa, infatti, è rimasta a lungo senza una propria regia, un’organizzazione strutturata, prima che Diverkstatt iniziasse a proporre le proprie iniziative. “Volevamo rinnovare il modo di intendere la cultura, provando a fare le cose in maniera diversa, con nuovi approcci. Dopo 3 anni possiamo dire di esserci riusciti. Alle volte mettersi in gioco, impegnandosi a cambiare il modo di vedere le cose e metterle in pratica, non solo è possibile, ma è anche conveniente!”, dicono soddisfatti i due educatori del Centro giovanile, Matteo Da Col e Julia Fistill. “All’interno della Casa delle associazioni svolgiamo un’ampia fascia di attività, che rendono il nostro un luogo di convivialità che fa bene a tutta la comunità. Molti giovani del posto, qualche anno fa, non immaginavano neppure di avere uno spazio dove sperimentare e mettersi in gioco. Ora, proprio con loro, siamo riusciti a iniziare un percorso per lavorare su diversi progetti socio-culturali di un medio-lungo periodo, che quindi sono destinati a durare nel tempo”, continuano Da Col e Fistill.

Il nostro scopo è quello di rendere i giovani protagonisti e non solo consumatori delle nostre attività

D’altra parte, il circolo si muove in uno spazio multigenerazionale, che coinvolge i giovani tanto quanto i malati di Parkinson e gli anziani. “Avere giovani e meno giovani nello stesso luogo può essere una ricchezza. Tra le nostre proposte ci sono anche le ‘jam session’, momenti in cui musicisti affermati suonano insieme ai più giovani”. E quella jam non è l’unica proposta musicale di Diverkstatt che, prossimamente, attiverà un “laboratorio del suono” dove sarà possibile produrre musica e ci sarà tutto l’occorrente per “buttare fuori nuovi dischi”.

“Il nostro scopo è quello di rendere i giovani protagonisti e non solo consumatori delle nostre attività. Con loro stiamo infatti cercando di capire che cosa sia più nelle loro corde, che cosa desiderano ottenere da noi. Magari un domani saranno loro gli organizzatori degli eventi culturali di Brunico, anche se in parte già lo sono. Devono imparare ad abbattere la paura di sbagliare, mettendosi in gioco e portando avanti attività collettive. Solo così, anche all’interno della nostra struttura, si possono creare situazioni che favoriscono la musica, l’arte e la cultura. Sarebbe un arricchimento per noi, in primis, e per tutta la cittadinanza”, evidenzia Da Col. 

Alcuni ragazzi della scuola di Brunico, in collaborazione con Diverkstatt, hanno dato il via al “Caffè letterario”. “Gli studenti si riuniscono da noi e organizzano una serata al mese durante la quale, in completa autonomia, vanno a presentare dei libri. La prossima serata – specificano i due educatori – sarà intorno a maggio e avrà come perno l’osservatorio astronomico della scuola”. 

Soprattutto in Val Pusteria è importante conoscere i cibi locali e così proviamo a cucinarli, favorendo nei bambini con background migratorio un incontro con i sapori del territorio

Tre le attività più ludiche e ricreative proposte da Diversktatt e arciragazzi c’è Summerkids, un progetto che favorisce l’incontro tra associazioni e territorio. “Nel 2020, durante la pandemia,  abbiamo creato un doposcuola che ha sempre continuato a funzionare, venendo implementato pure con altre iniziative. Per dare continuità al progetto, abbiamo stretto i rapporti con la scuola e altre realtà associative. La nostra attività – continuano - è di grande supporto anche per i ragazzi con background migratorio, che nel loro percorso incontrano difficoltà di tipo linguistico e culturale”. Come già visto in un altro Centro, a Bolzano, anche a Brunico, Diverkstatt utilizza la cucina per coinvolgere e far integrare i ragazzi. “Soprattutto in Val Pusteria è importante conoscere i cibi locali e così proviamo a cucinarli, favorendo nei bambini con background migratorio un incontro con i sapori del territorio”, conclude Da Col.