Politica | Mobilità

"Il servizio migliorerà"

Trasporto pubblico, Sasa diventa in house. Alla Provincia il 17%. Per il 2018 affidamento diretto. Kompatscher: “Ora progetti pilota. Tutti i bus elettrici e a idrogeno”.
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Foto: Provincia Autonoma di Bolzano

“Il servizio deve migliorare ancora. Facendo diventare “nostra” la società possiamo testare nuove iniziative, dei progetti pilota per la mobilità”. Arno Kompatscher illustra le motivazioni della decisione presa dalla giunta provinciale altoatesina per Sasa. Come era previsto da tempo – e secondo quanto disposto con l’aumento di capitale della spa – l’azienda pubblica che gestisce servizi urbani ed extraurbani di trasporto pubblico nei Comuni di Bolzano, Laives, Merano e Lana diventa in house. La Provincia ha approvato l’acquisizione per 499.972 euro del 17,79% delle quote di partecipazione della società: questo permetterà di evitare la gara e passare all’affidamento diretto del servizio.

La Provincia in pratica entra in possesso della quota mancante, derivante dall’aumento di capitale, della Società autobus servizi d’area, Sasa. Nell’ottobre scorso era stata autorizzata la sottoscrizione di 9.680 nuove azioni al valore nominale fino ad un massimo di 500.000 euro. Il capitale sociale passa dunque da 2,311 milioni di euro a 2,811 milioni, con le seguenti quote: 43,85 % in capo al Comune di Bolzano, il 27,39% al Comune di Merano, il 10.97 al Comune di Laives e il 17,79 alla Provincia. Il cda resta di sei membri: 3 di nomina del Comune di Bolzano, a cui spetta anche la presidenza, e uno ciascuno di nomina degli altri enti. Al Comune di Merano va la vicepresidenza e la presidenza del collegio sindacale.

Approvata contestualmente la modifica dello statuto societario per garantire il cosiddetto controllo analogo, previsto dalle norme comunitarie: la Provincia disporrà di un diritto di veto sulle delibere del Comitato di indirizzo in tema di strategie e politiche aziendali connesse con il servizio e gli investimenti. L’organo di sorveglianza eserciterà questa opzione. “Sarà composto di quattro persone, una per ciascun ente che detiene le quote” spiega il presidente Kompatscher. Il controllo analogo, prosegue, “era il requisito richiesto quando si vuole l’affidamento diretto”. L’in house – elemento propedeutico per passare all’affidamento diretto chiesto dai municipi – consentirà di evitare il bando di gara europeo per riassegnare la concessione in scadenza nel 2018. Sasa potrà ottenerla automaticamente. "È quanto prevede la normativa UE e in linea con la possibilità contemplata anche nella legge provinciale sulla mobilità del 2015" sottolinea l’assessore Florian Mussner.

L’affidamento diretto non comporterà però, nelle intenzioni della Provincia, solo uno snellimento burocratico. Kompatscher sollecita un aumento nella qualità dei trasporti gestiti da Sasa. “Il servizio deve migliorare ancora, nella direzione di avere tutti i bus elettrici o a idrogeno. Vanno garantite e promosse, in collaborazione con i Comuni interessati, forme di mobilità innovative nel servizio di trasporto pubblico urbano ed extraurbano dei maggiori centri altoatesini. L’in house serve proprio per portare avanti i progetti pilota che l’affidamento esterno non avrebbe permesso”.