Società | Start Europe Up

Narrazioni diverse

We Belong raccoglie e amplifica le storie personali e collettive delle “nuove figlie d’Europa”
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Foto: We Belong

Il verbo "belong" in inglese significa appartenere, ma anche essere nel posto giusto, essere a proprio agio, fare parte: è questo il senso portato avanti dal progetto We Belong.

 

Il progetto

 

Fondata l’8 marzo del 2020 We Belong, è una piattaforma e uno spazio sicuro per persone di origine straniera in cui condividere e riflettere sulle esperienze, esplorare le loro storie e identità e sviluppare la narrazione della propria vita. Le fondatrici sono Yasmine Ouirhrane, Jana Degrott e Sumaia Saiboub, vengono dall’Italia e dal Lussemburgo. In due anni al team si sono aggiunte professioniste provenienti da Francia, Regno Unito, Danimarca, Olanda, Bulgaria e Germania, unite da una visione comune di un’Europa più inclusiva.

 

 

Storie da ascoltare

 

Il podcast di We Belong, presente su diverse piattaforme di streaming, raccoglie le storie di donne che condividono le loro esperienze di vita, le difficoltà affrontate e i traguardi raggiunti. Sono attiviste, imprenditrici, rappresentanti politiche, artiste. A ognuna di loro viene chiesta una parola che le descriva, una storia e un elemento chiave. Fatima Zaman, che ha deciso di impegnarsi nel sociale a causa dell’islamofobia generata dagli attentati di Londra del 2005 e ora fa parte della Fondazione Kofi Annan, sceglie “attivista”. Inès Seddiki, fondatrice della ONG Ghett’up, sceglie la parola francese “pouvoir”, che si può tradurre con “potere o abilità”. Giada Zhang, CEO dell'azienda Mulan Group, sceglie "resilienza". E poi “ambizione”, “connessione”, “impatto”, “orgoglio”, “accessibilità”: le parole sono diverse e danno il via alla conversazione sul lavoro e sull’esperienza delle nuove figlie d’Europa.

 

 

Non solo podcast

 

We Belong organizza anche eventi dal vivo: ne è un esempio quello realizzato nel 2021 in Germania in collaborazione con Free Humanitarians a supporto di Sarah Mardini, ospite dell’episodio 17. Mardini ha raggiunto la Germania nel 2015 con la sua famiglia come rifugiata, percorrendo la rotta che dalla Siria attraversa la Turchia e approda a Lesbo, isola che diventa limbo e prigione per tanti e tante. Mardini è tornata a Lesbo con l’organizzazione no profit Emergency Response Center International e nel 2018 è stata arrestata dalla polizia greca con l’accusa di tratta di esseri umani, appartenenza a gruppi criminali e riciclaggio, rischiando una condanna a 25 anni di prigione.

 

 

Lavorare sull’inclusione

 

We Belong offre servizi di consulenza a soggetti pubblici e privati con training, project management e strategie sulle questioni di parità, inclusione e diversity. In italiano, la parola “diverso” può escludere se indica altro da noi, ma può includere quando indica varietà. È questa seconda accezione che caratterizza la parola inglese “diversity”, che secondo WeBelong deve essere una forza – e non una sfida – per l’Europa.