Politica | Wahlen 18 Elezioni

“Brennero, abbiamo sbagliato”

Diego Nicolini coinvolge Fraccaro e i big nella delusione M5s (2,4%). “Sul tunnel errori di comunicazione. E Di Maio non è venuto. Ma noi ci siamo: unici oppositori”.
Nicolini, Diego
Foto: D. Nicolini

salto.bz: Diego Nicolini, capolista del M5s in Alto Adige e il solo eletto della lista che ha perso più di 400 voti rispetto al 2013. Un risultato che si può dire deludente, soprattutto guardando al confronto con il nazionale. È così?

Diego Nicolini: in primo luogo bisogna sottolineare che l’elettorato c’è. Abbiamo conservato quasi la stessa percentuale e i voti sono calati, ma di poco. Tuttavia, la delusione è presente, non lo possiamo negare.

Colpa del successo di Paul Köllensperger, che si è staccato dal Movimento ed è balzato al terzo posto in fatto di preferenze dopo Kompatscher e Achammer?

Köllensperger è stato scambiato per il movimento 5 stelle. Aveva tutti i segnali per un’imitazione. Nei colori, nella comunicazione. Anche se rispetto al M5s non ha niente a che spartire, il suo progetto ha cambiato pelle.

In primo luogo bisogna sottolineare che l’elettorato c’è. Abbiamo conservato quasi la stessa percentuale e i voti sono calati, ma di poco. Tuttavia, la delusione è presente, non lo possiamo negare.

Siete delusi, dunque.

Sì, un po’ c’è. Chi ha votato ha premiato la politica di governo a livello nazionale, ma tutti i meriti sono andati alla Lega. 

Cosa ha pesato di più, il successo del “transfuga” Köllensperger, il fatto che la vostra lista è stata composta da persone poco conosciute o il momento difficile del Movimento a Roma, con lo squilibrio verso il Carroccio e non ultima la questione condono?

È stata una serie di combinazioni. Il fattore Paul ha contato, sicuramente. Sono mancati tutti i voti tedeschi, visto che si sono trasferiti tutti al 75% sulla sua lista. Secondo, ha pesato il fatto che siamo tutte persone non conosciute. Terzo, c’è l’influenza del livello nazionale.

Köllensperger ci ha imitati nei colori e nel simbolo. Poi, abbiamo avuto poca visibilità: Di Maio non è venuto mentre Salvini era ovunque. Abbiamo pagato la percezione sulla manovra nazionale e gli errori sul tunnel del Brennero. La comunicazione oggi è tutto in politica

Le responsabilità quindi sono dei vertici nazionali del M5s?

Non abbiamo avuto molta visibilità. Non è venuto Di Maio, non sono venuti i ministri di peso del movimento. Invece c’era Salvini da tutte le parti. Un peccato, anche perché si dimostra che nella politica attuale la sostanza soccombe alla comunicazione. 

Però i 5 stelle nella loro ultima versione hanno puntato molto proprio sulla comunicazione. È una sorta di punizione?

La manovra di bilancio nazionale è per 8 decimi del M5s, per i contenuti e i provvedimenti che rispecchiano il nostro programma. Ma è passato il messaggio che sia per la maggior parte frutto della posizione leghista.

In provincia il movimento è stato interessato delle uscite sul tunnel del Brennero, prima con la gaffe di Toninelli e poi con l’annuncio sullo stop ai lavori fatto dal ministro Fraccaro a due giorni dal voto. Anche questo ha avuto conseguenze?

Direi che abbiamo gestito la questione da ingenui. Il caso è scoppiato negli ultimi giorni ma non siamo stati in grado di comunicarlo nel migliore dei modi. Lo studio secretato che abbiamo portato all’attenzione rappresentava un evento complesso. Criticavamo più che il tunnel le tratte a sud del Brennero, quindi il Tav nella terminologia corrente. Ancora: è chiaro che se si parla di una galleria tra le montagne l’opinione pubblica è meno colpita rispetto a un progetto che impatterà sul territorio del fondovalle. Quando le popolazioni locali conosceranno quello che è previsto nell’area ad esempio di Laives il discorso sarà diverso.

Il caso del Brennero è scoppiato negli ultimi giorni, era meglio evitare. Non siamo stati capaci di spiegare che si trattava del Tav, delle tratte di accesso impattanti e non del tunnel. L'opinione pubblica non ha compreso la gravità della situazione

È stato un errore quindi a metà tra politica e comunicazione?

Il caso è scoppiato due giorni prima del voto, sarebbe stato meglio lasciarlo stare. Torno a dire che la comunicazione politica oggi è tutto. 

A livello personale è contento, essendo l’unico eletto?

Sono soddisfatto, tra l’altro essendo un trentino sono un trapiantato in questa bellissima terra. Io però noto che abbiamo mantenuto la nostra percentuale. E posso dire di aver capito cosa vuol dire essere un non eletto. Tantissimi dei nostri candidati si sono dati da fare pur non centrando l’elezione, a loro vanno riconosciuti i meriti.

Saremo l'unica opposizione. Vedo un possibile accordo con Svp, Köllensperger e Pd. Noi al posto dei Verdi, perché abbiamo l'appoggio a Roma

Come interpreterà il suo mandato in consiglio?

Saremo al 99% l’unica vera opposizione. Poi ho uno scenario in mente. Potremmo essere coinvolti in un disegno di alleanza Svp, Köllensperger e Pd.

Al posto dei Verdi?

Noi abbiamo l’appoggio del governo di Roma.