Ambiente | Cemento

“Salviamo il bosco di Bressanone”

Consegnate alla Provincia 4000 firme raccolte dal WWF per chiedere la salvaguardia del patrimonio naturale della Val d'Isarco minacciato dalla cementificazione selvaggia.
Retten wir den Brixner Auwald - Salviamo il bosco ripariale di Bressanone
Foto: Retten wir den Brixner Auwald - Salviamo il bosco ripariale di Bressanone

Un altro prezioso frammento di biodiversità altoatesina è in pericolo. Il bosco ripariale di Bressanone, che la ditta Progress S.p.A. ha acquistato nel 2018 dalla Diocesi di Bolzano - Bressanone, rischia di scomparire per sempre per fare spazio ad un capannone industriale circondato di parcheggi.  Dopo diverse iniziative portate avanti dalle organizzazioni ambientaliste e cittadine, le associazioni Team Auwald e WWF hanno consegnato  all'Assessora allo Sviluppo del territorio, al Paesaggio e ai Beni culturali  della Provincia di Bolzano, Maria Magdalena Hochgruber Kuenzer, circa 4.000 firme della petizione lanciata sulla piattaforma Change.org, per chiederne la salvaguardia.


 

Il bosco ripariale rappresenta l’ultimo baluardo di biodiversità rimasto in piedi nella zona industriale di Bressanone, a testimonianza di quel che resta degli ambienti originari lungo il fiume Isarco. Ricchissimo di biodiversità vegetale e animale, necessita di protezione oggi più che mai, un’operazione non semplice, resa ancora più critica dalla condotta tutt’altro che sostenibile della Provincia Autonoma di Bolzano che nel corso degli anni ha ha causato il peggioramento della qualità dell’habitat boschivo attraverso l’edificazione dell’area industriale attorno al bosco e costruendo una strada che separa il bosco dal fiume. Nonostante le difficoltà il bosco, della superficie di circa tre ettari, continua a sopravvivere e ospitare numerose specie. In esso sono state osservate 64 specie di uccelli, delle quali ben 29 nidificanti. Sei di queste (Pigliamosche, Torcicollo, Usignolo, Picchio cenerino, Luì verde e Upupa) sono considerate in pericolo in Alto Adige, e inserite pertanto nella Lista Rossa delle specie minacciate.


Il bosco risulta essere uno degli ultimi habitat idonei alla riproduzione del fortemente minacciato Picchio rosso minore e dell’Airone cenerino in Alto Adige. Solo nel 2019 si sono riprodotte ben 19 coppie. 7, invece, sono le specie di pipistrelli monitorate, tutte protette dalla legislazione provinciale. 21 sono le preziosissime specie di insetti osservate, tra queste farfalle, coleotteri, api, bombi ed altri insetti impollinatori. Le piante censite dal Museo di Scienze naturali dell’Alto Adige risultano invece appartenere a sessantasei specie diverse. Non mancano nemmeno i rettili ad abitare il bosco ripariale, e tutti quanti inseriti nell’Allegato IV della Direttiva 92/43 CEE (specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa).