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“Trentino, ora tocca al governo”

Chiusura della storica testata della provincia di Trento, la Fnsi continua a dare battaglia: “La vertenza è di interesse nazionale. Grave e brutale quanto accaduto”.
Trentino, ultima copia, giornale
Foto: Trentino

Non finisce qui. Si potrebbe riassumere così la posizione espressa dalla Federazione nazionale della stampa italiana in merito alla chiusura, lo scorso gennaio, del quotidiano Trentino (la pubblicazione cartacea) dopo 75 anni di attività, a causa della “non sostenibilità economica del ramo d’azienda”, come specificato in una nota da Michl Ebner, patron di Athesia, in qualità di amministratore delegato della società editrice Sie spa.

La vertenza sulla chiusura del quotidiano Trentino non è solo locale: quanto accaduto è di una tale gravità e brutalità che deve essere portato all’attenzione del governo”, ha detto il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti - sulla scia di quanto già affermato dal segretario generale della Federazione Raffaele Lorusso - durante l’incontro con l’assemblea dei redattori del giornale Trentino, tenutasi ieri (22 febbraio) a Trento.

Ricordiamo che l’editore ha beneficiato di contribuzione diretta pubblica, mentre ci troviamo in presenza di una violazione palese dei termini contrattuali nei confronti dei lavoratori

“Se l’azienda continua con questo atteggiamento, va fatta una richiesta di incontro sul tema al Ministero del lavoro, che invito ad acquisire la documentazione sul tema. Ricordiamo che l’editore ha beneficiato di contribuzione diretta pubblica, mentre ci troviamo in presenza di una violazione palese dei termini contrattuali nei confronti dei lavoratori”, ha sottolineato Giulietti.

E ancora: “Facciamo un appello a tutte le testate nazionali affinché venga data voce a questa vertenza, un preavviso di licenziamento senza precedenti, non in presenza di bilanci fallimentari che giustificassero un’iniziativa di questo tipo - ha osservato il presidente della Fnsi -. Rimaniamo sempre a disposizione per parlale seriamente e rispettosamente del futuro dei lavoratori”.