Economia | Startup

Editoria digitale in Trentino Alto Adige

I libri non sono più solo di carta: sempre più persone leggono gli e-book, libri digitali. Che siano il futuro dell'editoria? Intervista a Rocco Fontana, editore digitale.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Rocco Fontana è bolzanino di origine ma vive in Valsugana. 48 anni, 25 di esperienza nella comunicazione e nel giornalismo, la scorsa settimana ha inaugurato "Fontana Editore", una casa editrice per e-book. Sul suo sito sono comparsi i primi libri, e anche i primi acquirenti.

Come è nata l'idea di aprire una casa editrice digitale?

Mi è venuta quest'idea quasi d'impulso. E mi sono lanciato.
Abbiamo lavorato molto per curare i testi e aprire il sito la settimana scorsa, termine che ci eravamo prefissati. Adesso il sito è ancora in fase di arricchimento, ma abbiamo già dieci autori all'attivo e altri ne arriveranno. Ho già ricevuto delle richieste esterne da prendere in considerazione.

Avete scelto l'editoria digitale perché è una strada più semplice da percorrere rispetto a quella tradizionale?

Assolutamente no. Il lavoro per produrre un libro digitale non è dissimile da quello tradizionale: comunque dobbiamo leggere i testi, correggerli, impaginarli. E poi trasformarli in formato digitale compatibile con i diversi e-reader. Manca, ovviamente, la fase di stampa. Ma per il resto pubblicare un e-book richiede lo stesso lavoro che pubblicare un libro cartaceo. Non è che siccome parliamo di un prodotto elettronico il lavoro venga meno, anzi.

Quello degli e-book è un terreno fertile?

Non c'è ancora molta competizione nell'ambito dell'editoria digitale, anche perché per lo più si parla di edizioni digitali di libri cartacei. Non a caso i più grossi produttori di e-book sono i grandi editori tradizionali. Poi ci sono i piccolini, come noi, che cercano di ritagliarsi uno spazio lavorando su parametri diversi. Comunque in Italia siamo ancora pochi. Per questo abbiamo deciso di non limitarci spazialmente al Trentino Alto Adige.
Non abbiamo nemmeno scelto una tematica privilegiata: vorremmo muoverci a 360°, dal romanzo al manuale tecnico. Per ora stiamo puntando sull'e-book breve, per il costo ma anche per il gusto del lettore digitale, che sembra prediligere i racconti brevi. Vorremmo però puntare anche su testi più lunghi. Ho per le mani due tomi da oltre 300 pagine da preparare, vedremo come risponderanno gli utenti.

L'e-book è il futuro dell'editoria?

Il libro digitale secondo me è solo una parte del futuro dell'editoria. Il libro tradizionale, che personalmente amo moltissimo, non morirà mai. Ci saranno due mercati diversi: il prodotto di valore, che resterà di carta, e il prodotto di massa in forma digitale. Anche perché l'e-book ha dei costi fisici - carta, inchiostro, magazzini - molto minori e quindi può essere venduto a prezzi più bassi. Di conseguenza scendono anche i margini di guadagno. Si deve pertanto puntare sulla quantità.

Non avete paura della pirateria?

Questo fenomeno non è limitabile, però bisogna tener presente che i "pirati" sono solo una parte degli utenti, e non è su di loro che puntiamo. Però se la pirateria fiorisce così tanto è anche colpa dei grandi editori, che tengono prezzi alti per i testi digitali.
Ma li capisco: si sono trovati a dover cavalcare l'onda dell'e-book, ma non vogliono perdere terreno nell'editoria classica, che detengono. Perché darsi la zappa sui piedi, quando puoi guidare il mercato? Questo, per fortuna, dà però spazio a noi medio-piccoli editori di trovare un raggio d'azione, giocando sul prezzo e sulla qualità del prodotto.