Politica | Wahlen 20 Elezioni

“Non siamo in vendita”

Angelo Gennaccaro (Io sto con Bolzano) sull’impresa elettorale, le etichette scomode e la partita del ballottaggio. “Non metto paletti ma non cercheremo nessuno”.
Angelo Gennaccaro
Foto: Paolo Florio

salto.bz: Gennaccaro il centrista, non si parla che di lei in queste ore, dopo l’exploit elettorale della sua lista Io sto con Bolzano, avendo raddoppiato il numero dei consiglieri (da due a quattro, passando dal 4 all’8% dei consensi) rispetto al 2016.

Angelo Gennaccaro: Non lo abbiamo mai detto ad alta voce ma era il nostro sogno nel cassetto arrivare a questo risultato, era il nostro obiettivo e l’abbiamo centrato.

Presenza sui social, ma anche in strada, fra la gente, la politica non intesa come club esclusivo, si deve a questo approccio il vostro successo?

Il raddoppio dei seggi rappresenta esattamente questo, il lavoro costante, la porta dell’ufficio sempre aperta nella mia avventura da assessore in Comune, ascoltando i problemi dei cittadini, ’impegno della nostra consigliera Nicol Mastella sul territorio in questi anni, il radicamento del gruppo di Io sto con Bolzano.

La città si è risvegliata non così populista come credevamo fosse diventata

Vi ha premiato il voto giovanile?

Ne sono convinto. Abdallah Ab Chniouli, “Ab”, che è appena stato eletto è riuscito a calamitare il mondo giovanile. Ha raccolto 416 preferenze, superando diversi big della politica locale, e a 23 anni non è cosa da poco. Lo sentivo, andando in giro per Bolzano e stando fra i ragazzi, che molti di loro erano pronti a darci fiducia. E non solo i giovani, abbiamo coinvolto anche molti professionisti, siamo riusciti a sintonizzarci con la città.

Cosa che altri non hanno fatto a dovere, intende dire?

Beh, altri si sono nascosti dietro il simbolo nazionale, dietro lo slogan, dietro i soliti concetti di destra e sinistra ormai superati, come diciamo da tempo. E invece in queste elezioni sono state premiate le persone, come dimostra del resto l’ottimo risultato della lista di Caramaschi e di Zanin.

Detesto le definizioni di ‘ago della bilancia’ e di ‘opportunisti’ che ci vengono affibbiate, quando la verità è che siamo sempre stati gli unici coerenti

A proposito dei due sfidanti del ballottaggio, si aspettava al primo turno questo testa a testa con sfida all’ultimo voto?

No, è stata una sorpresa. Contro i pronostici Caramaschi ha retto bene. La città si è risvegliata non così populista come credevamo fosse diventata.

Non le piace la definizione “ago della bilancia” che più volte le è stata attribuita, eppure anche stavolta non è impropria nell’ottica di una futura governabilità, o no?

La detesto questa definizione, come detesto quella di “opportunisti” che ci viene affibbiata, quando la verità è che siamo sempre stati gli unici coerenti. Da soli, al centro. Abbiamo sempre detto che sono le proposte, e il buon senso, a prevalere sulle ideologie. E questo ci ha fatto spesso risultare antipatici sia alla destra che alla sinistra. Siamo scomodi a tutti.

Adesso però fate comodo.

Noi non cercheremo nessuno, come non lo abbiamo fatto nel 2016. Se qualcuno vorrà chiamarci siamo qui, siamo pronti a confrontarci su quella che è la nostra visione della città ma non ci faremo incanalare negli schemi abituali. In questi anni abbiamo rispettato alla lettera il programma di governo, ma detto questo sia chiaro che noi continueremo a rispondere ai cittadini e alla comunità che abbiamo dimostrato di avere.

È naturale che vogliamo portare il nostro contributo al futuro governo cittadino, ma non elemosiniamo nulla, non dobbiamo più dimostrare qualcosa, lo abbiamo già fatto

Per Caramaschi ora le trattative partiranno dalla Svp e dalla vostra lista, che ne dice?

Oggi (ieri, ndr) mi sono già arrivate le prime chiamate sia da Caramaschi che da Zanin, ma ora è tempo di riprendere un attimo fiato e di riflettere. Non voglio mettere paletti, per il momento non mi esprimo su chi appoggeremo al ballottaggio. È naturale che vogliamo portare il nostro contributo al futuro governo cittadino, ma non elemosiniamo nulla, non dobbiamo più dimostrare qualcosa, lo abbiamo già fatto. Non ci sono più ansie da prestazione, il nostro messaggio è arrivato, è l’esito elettorale a dirci che abbiamo fatto un buon lavoro. E non siamo in vendita, il nostro risultato non è in vendita.

 

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Massimo Mollica Mer, 09/23/2020 - 19:12

Visto come sono andate le votazioni e considerata l'alleanza di governo, al netto delle frizioni, probabilmente se avesse appoggiato da subito Caramaschi la lista avrebbe preso più voti. E Gennaccaro sarebbe potuto diventare il naturale successore a Caramaschi alle prossime elezioni.

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