Ambiente | L'evento

Le api in città

Sabato 28 a Bolzano il convegno nazionale sull’apicoltura urbana. "Un movimento culturale". Incontri con i ricercatori e le esperienze altoatesine.
Api
Foto: Pixabay

"L’apicoltura urbana non è un semplice settore della zootecnia, ma un movimento culturale, una costellazione di temi e interessi". Viene definita così l’attività di allevamento in città dei preziosi insetti, con tutto ciò che a questa vi è legato, nella presentazione del sesto convegno nazionale di apicoltura urbana che si terrà sabato 28 ottobre a Bolzano, prima negli spazi dell’università e dopo all’Istituto Reinerum di piazza Domenicani. 

L’ape, simbolo di operosità, è un animale di importanza cruciale per l’ecosistema e proprio per questo ha rappresentato, dall’antichità, una figura densa di significato in molte culture. L’apicoltura è altresì una pratica che si sta ritagliando uno spazio crescente nelle società moderne. Le motivazioni che portano le persone a intraprenderla sono numerose. "Le api per contribuire a ridare radici a chi ha dovuto emigrare, uno sbocco creativo a chi è limitato da una disabilità, un’idea positiva di libertà a chi è temporaneamente carcerato, il pretesto per proporre una partecipazione attiva e appassionante dei cittadini alla salvaguardia della biodiversità, dal mantenere alveari urbani al coltivare fonti di pascolo per le api e per gli altri apoidei". Ecco cosa possono rappresentare secondo gli organizzatori del convegno. Per loro l’apicoltura "sufficientemente staccata dalla necessità di fare reddito può realizzare una forma avanzata di rispetto del benessere animale. Legata alla città, che è il centro della comunicazione, può sfociare in forme d’arte, coinvolgere scuole e bambini a scoprire in città ritmi e espressioni della vita naturale, promuovere la produzione locale di cibo, servire a misurare la qualità dell’ambiente attraverso le api".

I lavori cominciano alle nove nell’aula D 1.02, al primo piano, nella sede di piazza dell’università 1 a Bolzano. Moderano Sergio Angeli (università di Bolzano) e Claudio Porrini (ateneo di Bologna). L’introduzione è dedicata a «Apicoltura urbana: una terribile bellezza è nata» con Paolo Faccioli, apicoltore. Dopo i saluti istituzionali la rassegna alle 9.50 sull’apicoltura urbana nel mondo. Si parla anche di «Le città amiche delle api, una proposta anche per Bolzano» con Vincenzo Panettieri (presidente di ApiMed-Federazione degli apicoltori del Mediterraneo) e Lucia Maddoli (Felcos Umbria). Si prosegue con «L’UniBZZZ… e la ricerca apistica» illustrata da Sergio Angeli e Riccardo Favaro (ateneo di Bolzano), «Sopravvivere ai fitofarmaci» con Ulrike Buratti (responsabile del servizio di giardineria del capoluogo), "Flora apistica urbana a Bolzano" con Edith Bucher (Appa Bolzano), "Esperienze di apicoltura urbana in città" con Maria Mayr Lago (apicoltrice, vicepresidente dell’Imkerbund-sez. Bolzano) e Roberto Basso (Istituto Rainerum).

Dopo diversi interventi, tra i quali quello, alle 12.20, sulle «Normative per l’apicoltura urbana», alle 12.45 ci si trasferisce all’Istituto Rainerum, in piazza Domenicani 15, per il buffet e per continuare nel pomeriggio il convegno.

Alle 14 si parla di biomonitoraggio ("Le api per il biomonitoraggio dell’inquinamento urbano e il problema degli apicidi in città e nelle campagne") assieme a Salvatore Barone, dell’Asl di Bolzano, e Claudio Porrini (università di Bologna). Alle 15 l’intervento di Kris Krois, anche lui dell’ateneo locale, su "Urban bee keeping as bottom-up urban development». Alle 15.30 si va «Alla scoperta delle api del Rainerum!": "Osserviamole – si legge nella presentazione -, gustiamone il miele, scopriamone i segreti con il gioco, ascoltando la musica e… il loro ronzio".