Politica | Referendum

Lombardia e Veneto vogliono l’autonomia

Trionfa il sì al referendum nelle due regioni. Zaia: “Chiederemo tutte e 23 le materie”. Maroni: “Giornata storica”. Bressa: “Pronti ad avviare la trattativa”.
Maroni-Zaia
Foto: ilsole24ore

“La partita politica si giocherà sulla partecipazione, non sul risultato”, aveva detto il senatore Francesco Palermo a pochi giorni dal referendum consultivo (e quindi non vincolante) sull’autonomia che si è tenuto domenica 22 ottobre in Lombardia e Veneto. Il tema, sebbene non ci sia stata evidentemente campagna elettorale e il fatto che della consultazione si sia parlato relativamente poco sul piano mediatico nell’anti-vigilia, è stato infatti fortemente sentito nelle due regioni. In Veneto si è ampiamente raggiunto il quorum, con quasi il 60 per cento degli elettori alle urne e oltre il 98% che ha votato sì. Meno eclatanti i dati della Lombardia, dove il quorum non era previsto, che ha registrato un’affluenza ancora parziale (il voto elettronico ha causato ritardi) intorno al 40 per cento con oltre il 95% del sì.

"Noi chiediamo tutte le 23 materie, lo dico subito, e i nove decimi delle tasse" (Luca Zaia)

Non esiste il partito dell'autonomia, ma dei veneti che si esprimo su questo concetto”, sottolinea a urne chiuse il governatore del Veneto Luca Zaia riferendo di un attacco hacker che ha colpito i siti di raccolta dati, ma “abbiamo le schede”, rassicura. “Questa Regione dà il via a un big bang di riforme istituzionali. Noi chiediamo tutte le 23 materie, lo dico subito, e i nove decimi delle tasse”, annuncia Zaia che aggiunge: “Incontreremo il presidente del Consiglio quando il nostro progetto sarà pronto”.

"Questa è una giornata storica. Consolida la nostra forza per avviare il neoregionalismo, abbiamo con noi milioni di cittadini" (Roberto Maroni)

Felice si dice il governatore della Lombardia Roberto Maroni: “Questa è una giornata storica. Consolida la nostra forza per avviare il neoregionalismo, abbiamo con noi milioni di cittadini”. Si unisce al coro anche il segretario della Lega Nord Matteo Salvini:

Esulta anche il Movimento Cinque Stelle ed esprime “grande soddisfazione” per il risultato Forza Italia, sottolinea Renato Brunetta. Diviso invece il Pd: in Veneto i dem ricordano che il risultato è frutto anche del loro impegno mentre in Lombardia il Partito democratico evidenzia la scarsa affluenza. Contraria alla consultazione popolare appena conclusa Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. 

A promuovere i referendum è stata la maggioranza di centrodestra che è al governo sia in Veneto che in Lombardia. In prima linea la Lega Nord, partito di cui fanno parte Zaia e Maroni. L’obiettivo è ora avviare una procedura prevista dalla Costituzione con la quale le due regioni possano chiedere maggiore autonomia dal governo centrale nella gestione delle proprie risorse. Una strada che l’Emilia-Romagna ha già perseguito senza però affidarsi allo strumento del referendum consultivo. Non sono del resto mancate le polemiche sui costi per l’organizzazione delle consultazioni sia in Lombardia (che ha speso quasi 50 milioni di euro) e in Veneto (14 milioni).

“L'esito del referendum in Lombardia e Veneto conferma l'importante richiesta di maggiore autonomia per le rispettive regioni. Il governo, come ha sempre dichiarato anche prima del voto di oggi, è pronto ad avviare una trattativa per definire le condizioni e le forme di maggiore autonomia e le relative, necessarie, risorse finanziarie, come del resto sta già avvenendo con la regione Emilia Romagna, che ha già approvato una legge di attuazione dell'articolo 116 comma III della Costituzione”, garantisce Gianclaudio Bressa, sottosegretario per gli Affari regionali.