Politica | La diatriba

“Si può volare anche senza Bolzano”

Lo scalo di San Giacomo, Dello Sbarba (Verdi): “Il passato dimostra che bastano i mezzi alternativi all’aereo”. Il ricorso Abd di Team K finisce al Consiglio di Stato.
Riccardo Dello Sbarba
Foto: Hannes Prousch

Le antenne dei Verdi stavolta si drizzano a causa di Wikipedia. Sulla pagina dedicata all’aeroporto di Bolzano viene infatti riportato che “l’amministrazione provinciale altoatesina è peraltro socia dei vicini ‘Aeroporti del Garda’ (Verona e Brescia) con quote pari al 6,664% del capitale e finanzia trasferimenti low cost tra gli aeroporti del Garda e l’Alto Adige”. E dal momento che gli ambientalisti hanno da sempre sostenuto l’idea di promuovere “per chi non può fare a meno di volare, collegamenti comodi con i grandi aeroporti vicini” (piuttosto che potenziare lo scalo bolzanino) ora vogliono vederci chiaro. L’interrogazione presentata dai consiglieri provinciali del Gruppo Verde Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler, ruota intorno a una domanda fondamentale: la Provincia ha finanziato o finanzia “trasferimenti low cost” verso aeroporti di altre province? 

 

I numeri

 

Per legge (provinciale), spiega l’assessore competente Daniel Alfreider, è prevista la possibilità per la Provincia di partecipare al finanziamento di servizi di linea integrativi (e fra questi sono inclusi anche servizi di collegamento aeroportuale), nella misura del 50 per cento dei costi netti del servizio. “Nonostante la possibilità prevista dalla norma, finora la Provincia non ha ricevuto richieste di finanziamento per servizi di collegamento aeroportuale”, riferisce il membro Svp dell’esecutivo. C’è poi l’IDM che dal 2006 al 2012 ha sostenuto alcuni servizi di collegamento aeroportuale limitatamente alla comunicazione per “ottimizzare il collegamento della destinazione Alto Adige con gli aeroporti circostanti” e per “facilitare l’accessibilità dell’Alto Adige ai passeggeri low cost”. L’azienda speciale della Provincia Autonoma di Bolzano e della Camera di Commercio ha stipulato contratti con Alivision Transport S.c.a.r.l. per creare, promuovere e gestire i suddetti servizi.

Quanto è costato tutto ciò? La IDM ha contabilizzato le fatture in arrivo da Terravison/Alivison con i seguenti importi: 

2006: € 23.760,00 

2007: € 241.491,50

2008: € 75.360,00

2009: € 46.840,00 

2010: € 9.360,00

2011: € 70.872,50

2012: € 70.930,00 


Riassumendo: nella stagione invernale 2006/07 sono stati registrati complessivamente 2.930 viaggi, mentre per la stagione invernale 2009/10 era già di 4.720 viaggi (un aumento del 61%), sottolinea Alfreider che aggiunge: “C’è stato anche un continuo aumento in estate, anche se i numeri sono più bassi. Nell’estate 2009 sono stati registrati circa 850 viaggi. Negli anni 2010 e 2011 i passeggeri sono stati rispettivamente 3.583 e 4.223”.

 

Soluzioni e ricorsi

 

In riferimento al periodo in questione, 2006-2012, l’aeroporto di Bolzano - fa notare Dello Sbarba, interpellato da salto.bz - “aveva voli di linea e anche charter estivi, proprio come vorrebbe fare la nuova compagnia di privati (la cordata guidata dai fratelli Gostner, ndr) adesso, i charter più o meno avevano le stesse destinazioni previste ora verso il sud, Catania compresa (dal prossimo 23 maggio fino ad agosto, infatti, dall’aeroporto di San Giacomo partiranno, il sabato e la domenica, voli charter - gestiti da Aveo Tours - per le destinazioni di Catania, Cagliari, Lamezia Terme e Olbia, ndr). Nel 2007 l’aeroporto toccò il picco massimo di passeggeri a 85.000, mai più raggiunto. Ebbene, anche in quegli anni - prosegue il consigliere ecologista - c’era un buon numero di persone che viaggiavano in aereo da o verso Bolzano ma usando altri aeroporti e poi trasferimenti con bus cofinanziati da IDM. E poi bisogna aggiungere quelli che andavano agli aeroporti in treno. L’utenza era in aumento ogni anno, anche se l’aeroporto di Bolzano in quel periodo funzionava al suo pieno ritmo”.

Gli altoatesini possono volare nel mondo a prescindere da un aeroporto a Bolzano

Cosa si evince da questo? In primis che “i turisti o i bolzanini che hanno bisogno di volare hanno anche in passato tranquillamente raggiunto altri aeroporti con trasporto collettivo”, dice Dello Sbarba, del resto, oltre che con i bus, moltissime sono le persone che da o verso il capoluogo altoatesino raggiungono Verona, Venezia, Bergamo, Innsbruck o Monaco in treno, “che per noi ovviamente è la soluzione ottimale. Quindi gli altoatesini possono volare nel mondo a prescindere da un aeroporto a Bolzano”. C’è poi un altro fattore da prendere in considerazione secondo l’esponente dei Verdi, ovvero la morfologia che “limita comunque il traffico aereo su Bolzano, e questo limite ci sarà anche se allungano la pista. Ma la domanda di mobilità anche aerea degli altoatesini è molto più varia e flessibile di quella che potrebbe offrire l’aeroporto di San Giacomo per cui, come il passato chiaramente dimostra, anche in futuro, anche ad aeroporto attivo con voli di linea e charter, ci saranno moltissime persone che si recheranno nei vicini aeroporti più grandi con treno o bus, perché quegli aeroporti offrono rotte più varie e frequenti. E allora puntiamo su questo tipo di ‘raggiungibilità’”. Preferire collegamenti collettivi frequenti e comodi prevalentemente in treno verso i vicini grandi aeroporti è la via, ribadisce Dello Sbarba, “l’aeroporto di Bolzano non è una soluzione”.

Dalle file dell’opposizione intanto arriva un’altra notizia: il Team K ha impugnato in Consiglio di Stato la sentenza del Tar di Bolzano con la quale è stato rigettato il ricorso di 576 cittadini contro la svendita della società aeroportuale ABD Airport S.p.A. “Considerato che abbiamo chiesto anche un provvedimento cautelare, la prima udienza avrà luogo in tempi brevi”, annuncia Paul Köllensperger.