Società | Nachruf

unser Freund hat uns verlassen

Credeva nella funzione sociale dell'architetto
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: lab:bz

Con la scomparsa di Christoph perdiamo un amico, un architetto rinomato, un redattore di testi critici sull'architettura, l'urbanistica, un promotore e conoscitore d'arte, uno scopritore di nuovi talenti, un amante di storia dell'architettura. Ci ha fatto riscoprire opere dimenticate o sottovalutate dell'architettura locale e nuovi maestri a cui ispirarci e guardare per crescere e conoscere altri modi di fare e intendere l'architettura. Con Arge/Kunst ha portato a Bolzano architetti a noi sconosciuti, anticipando di anni i riconoscimenti della critica internazionale. L'Alto Adige perde non solo un architetto, ma anche un cultore d'arte, che ha promosso il connubio tra opera architettonica ed opera artistica. Ne sono un esempio le collaborazioni con Manfred Alois Mayr. Era un architetto girovago, che viaggiava nel mondo per arricchire il suo bagaglio culturale. Un bibliofilo. Lo abbiamo conosciuto meglio condividendo posizioni critiche verso le trasformazioni urbanistiche in atto a Bolzano, verso la privatizzazione dell'urbanistica. Trasformazioni governate non nell'interesse pubblico, che comporteranno ulteriori squilibri nella tenuta di un già precario tessuto urbano, che arricchiranno ulteriormente alcune sue parti impoverendone altre. Con Christoph abbiamo fondato Città nostra, per poi trasformare questo think tank su Bolzano in un laboratorio urbano, Lab Bz, aperto a tutte le discipline ed a tutti coloro che hanno a cuore uno sviluppo sostenibile della città. Amava suonare e amava la bicicletta. Non temeva il confronto e difendeva le sue idee, il suo pensiero contemporaneo ed innovativo, fortemente radicato nel passato, ispirato sempre al raggiungimento di una qualità elevata dell'opera ed a una visione omnicomprensiva ed interdisciplinare del progetto. Un architetto di opere raffinate, un promotore di cultura architettonica. È ancora aperta la mostra da lui curata sui padri dell'architettura borghese cittadina, Ammon e Fingerle. Grazie a lui abbiamo imparato ad apprezzare gli architetti del primo dopoguerra, come Plattner e Ronca, a comprendere la dimensione dell'architettura tra città e paese, in rapporto con il paesaggio culturale e l'identità, anche storico politica dell'Alto Adige / Südtirol. Presuntuoso, perché convinto della validità e giustezza delle sue idee e intuizioni, era comunque accessibile e disponibile al confronto dialettico. Un uomo, un architetto, un amico che é stato testimone, autore, scopritore e promotore della storia dell'architettura locale e internazionale. Credeva nella funzione sociale dell'architetto, come dovremo fare tutti. Eri uno spirito libero e indipendente. Caro Christoph ci mancherai e ti ricorderemo con rimpianto ed affetto.

Luigi Scolari a nome di lab:bz | città nostra _ unsere Stadt