Cronaca | femminicidio Merano

“Possiamo fare la differenza”

Il femminicidio di Sigrid Gröber è avvenuto a 500 metri dal centro antiviolenza: “La violenza maschile sulle donne è un fatto culturale ed endemico della società”.
femminicidio, violenza
Foto: Michele Lapini

L’ennesimo femminicidio in Italia. Un altro in Alto Adige e di nuovo a Merano.  I risultati dell’autopsia sul corpo di Sigrid Gröber non lasciano dubbi: la donna di 39 anni è stata vittima di un’aggressione violenta, con calci e pugni, per poi essere lasciata morire di freddo. Il principale sospettato resta il compagno, Alexander Gruber, per il quale la Procura della Repubblica ha disposto la custodia cautelare. 

Ci sono giorni in cui compiere il nostro lavoro, ascoltare le donne, accompagnarle nel loro percorso di uscita dalla violenza diventa difficile


“E così, quello che non avremmo mai voluto ammettere ma che abbiamo pensato dal primo momento in cui domenica è circolata in città la notizia, è divenuto oggi realtà con le informazioni seguite all’autopsia di Sigrid Gröber: ennesimo femminicidio in Alto Adige, di nuovo a Merano, a 500 m dal centro antiviolenza - parla l’associazione Donne contro la violenza – Frauen gegen Gewalt –. Ci sono giorni in cui compiere il nostro lavoro, ascoltare le donne, accompagnarle nel loro percorso di uscita dalla violenza diventa difficile. Ogni tre giorni una donna viene uccisa dal partner, dall’uomo che diceva di amarla e di cui si fidava, ma poi succede di nuovo e ci chiediamo se stiamo facendo abbastanza”.

Un’amarezza che però spinge l’associazione a unirsi sì al cordoglio alla famiglia e agli amici ma, allo stesso, a moltiplicare gli sforzi per arrivare a un cambiamento possibile, giusto e desiderato.

 

L’associazione ne è convinta: fatti come questi confermano l’importanza della presenza sul territorio di un presidio stabile, come può essere quello costituito dal Centro antiviolenza e dalla Rete contro la violenza sulle donne città di Merano: “Possiamo fare la differenza per le donne e i loro figli e figlie dando loro sostegno e protezione e continuare a seguire l’impegno per una cultura non violenta, nella quale nessun partner, marito, ex-partner, ex-marito…. si senta autorizzato e giustificato a poter usare qualsiasi forma di violenza fino ad arrivare a togliere la vita alla donna”, scrive in una nota, ricordando al contempo che “la violenza maschile alle donne resta un fatto culturale ed endemico della nostra società. Per cui – conclude il centro antiviolenza – soffermarci sulla vita della vittima, con voyerismo e giudizio implicito, come abbiamo letto anche questa volta, non ci interessa perché non cambia la gravità dell’azione di Alexander Gruber ma sembra volerlo giustificare”.
 

Bild
Profile picture for user Karl Trojer
Karl Trojer Ven, 02/24/2023 - 09:53

Va abbattuto il PATRIARCATO, vigente da millenni in quasi tutte le società, tutt´ora attuale nelle religioni, que dovrebbero essere le prime a superarlo. La donna ha la stessa dignità dell´uomo e deve poter godere gli stessi diritti a tutti i livelli ! Penso, che per cambiare quest´abitudine culturale serve, per 20 anni, una ripartizione legale (UE) del potere del 50% ad ogni livello. E ciò farebbe bene alla qualità di vita pure degli stessi uomini.

Ven, 02/24/2023 - 09:53 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user gorgias
gorgias Sab, 02/25/2023 - 14:02

In risposta a di Karl Trojer

Was hat das bitte mit dem Patriarchat zu tun? Gibt es das überhaupt noch? Jedenfalls hat das nichts mit dem Patriarchat zu tun, wenn sich ein Beziehungsdrama abspielt, wo jemand unter einer chronischen Alkoholkrankheit leidet, sondern ein Alkoholproblem mit Koabhängigkeit.
Übrigens finde ich es belustigend, wenn Sie als alter, weißer Mann das Patriarchat abschaffen wollen. Hoffen Sie dass man Sie verschont und man Sie weiter überall Ihre Gutmenschensoße drauftun läßt?

Oder stimmt eher dieser Spruch:

Nur die Allerdümmsten Kälber Wählen ihre Schlächter Selber

Sab, 02/25/2023 - 14:02 Collegamento permanente