Società | Gesundheitsvorsorge

"Nessuno ha nostalgia"

Markus Markart è primario di pediatria a Bressanone. In questo video si ricorda un caso di 20 anni fa e spiega perchè è diventato testimonial di #perchèmipiacelavita.
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Foto: Foto: Südtiroler Sanitätsbetrieb

Markus Markart è primario del reparto di pediatria all'Ospedale di Bressanone dal 2003 ed è testimonial della campagna di sensibilizzazione "Perchè mi piace la vita": "Come medico e padre di due ragazzi per me la vaccinazione è importante perché penso sia il modo migliore per prevenire le malattie. La vaccinazione è in realtà un metodo molto vicino alla naturopatia. Lo stesso che cura lo stesso: nel corpo vengono introdotti patogeni in forma attenuata o uccisa. Il corpo può quindi rafforzarsi contro queste malattie e, idealmente, costruire una memoria immunitaria che dura tutta la vita. Poche scoperte scientifiche hanno cambiato la medicina moderna quanto la vaccinazione. Ciò influisce ancora oggi sulla nostra aspettativa di vita. Certo, la medicina d'igiene ha fatto molto, ma nulla è stato così significativo come le vaccinazioni."

Il medico si ricorda: "Certe malattie, che fino a 10-15 anni fa erano relativamente frequenti, oggi sono praticamente scomparse dalla quotidianità clinica. Meningiti gravi o epiglottite – malattia che fa gonfiare l'epiglottide e che causa la morte dei bambini piccoli – oggi non si vedono quasi più. La vaccinazione salva la vita ed è un diritto, perché vi è anche un aspetto sociale. La vaccinazione protegge il singolo individuo dalla malattia, ma se un agente patogeno non trova abbastanza persone che in un gruppo potrebbero ammalarsi, la malattia non si può diffondere e così sono protetti anche coloro che non possono essere vaccinate per una serie di motivi: perché hanno una malattia oncologica, perché hanno bisogno di fare la chemio o perché necessitano di cure a base di cortisone. Mi sono preso cura di un bambino che aveva contratto la varicella mentre veniva curato con una terapia cortisonica a causa di una malattia renale. È stato 20 anni fa, l'ho accompagnato a Innsbruck in cattive condizioni e lì è morto. Per una banale infezione da varicella. Cose che al giorno d’oggi non dovrebbero più accadere. E delle quali nessuno ha nostalgia."